★ estate 2012:tesina di ricerca storica: "PERCHÉ, PERCHÉ... PERCHÉ ERA LA GUERRA"  Storia partigiana della Valle Vermenagna di Sara Giordano
★ ottobre 2010: una fisa di Notou Sounadour al Museo di Castelfidardo
★ ottobre 2010: pubblicata opera letteraria di Chiara Meistro
★ primavera 2009: posizionato un dipinto murale nella Confraternita
★ dicembre 2008: filmato dell'associazione
★ dicembre 2007: inaugurazione Confraternita di Robilante
★ autunno 2007: Chiappello: restauro di un affresco
★ estate 2007: rifacimento di un tetto in paglia
★ primavera 2007: Rescasso: restauro di un affresco
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Una fisa di Notou Sounadour al Museo di Castelfidardo.

Grazie all'interessamento di Silvio Peron, a nome del gruppo "Crea musica del centro sociale Buzzi Unicem di Robilante", un omaggio a Notou Sounadour e alla sua arte si trova ora nel museo internazionale della fisarmonica in quel di Castelfidardo (Ancona - regione Marche).

Pubblichiamo qui gli articoli dei giornali locali sull'argomento, a "futura memoria".

La Guida.

La Stampa.

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articolo apparso su La Guida

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articolo apparso su La Stampa

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Pubblicata opera letteraria di Chiara Meistro

Il Limodoro ha "rispetto profondo" per chi scrive, per chi "scava" tra le parole: stavolta tocca a Chiara Meistro, robilantese e "ricercatrice", un doveroso omaggio da inserire fra le OPERE degne di menzione, perché, crediamo, non si costruisce un paese solo con il "cemento"...

Articolo apparso su La Guida.         Collegamento al libro "Curare è un'Arte" (pagine 71-88) sul sito Ucare.it.

Mario Dalmasso

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articolo apparso su La Guida

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Posizionato un dipinto murale nella Confraternita di Robilante

Finalmente vede la luce il recupero e restauro di un dipinto staccato da tetto Belom (Malandrè - Robilante), per volere dell'amministrazione Campana, su impulso dell'assessora Valentina Bernardi e per gentile donazione di un privato cittadino all'amministrazione civica.

Posizionato a fine maggio 2009 all'interno della Nuova Confraternita di Robilante, ci pare doveroso ricordarlo in questa sede, con una foto e le note che ivi sono state collocate, invitandovi alla visita.

Mario Dalmasso

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l'affresco nella Confraternita
l'affresco nella Confraternita

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Intervento di strappo e restauro di un dipinto raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Giuseppe ed Onorato, proveniente da un fabbricato in località tetto Belom.

Descrizione
Il dipinto proviene da un fabbricato rustico di una borgata in località Chiri (tetto Belom) di Robilante. Il dipinto, posto al primo piano del fabbricato, sopra una balconata in legno, in una porzione di parete fra una porta ed una finestra, raffigura la Madonna col Bambino, fra San Giuseppe a sinistra e Sant'Onorato Vescovo sulla destra. La figura imponente della Madonna, in piedi, riccamente vestita, è al centro: in braccio regge il Bambino Gesù, vestito con un camicino bianco decorato a finto damascato. Entrambe le sacre figure reggono una corona d'oro in capo ed uno scettro in mano; il Bambino sorregge inoltre una sfera raffigurante il globo universale. Sul lato sinistro, leggermente in basso, è raffigurato San Giuseppe con il bastone fiorito e la pialla, simbolo del suo mestiere di falegname; al di sopra della figura,sul fondo giallo decorato con fiori, è riportata la scritta S. GIUSEPPE. Sul lato destro si trova la figura di un Santo Vescovo identificato dalla scritta come Sant'Onorato (S. HONORATO). Due cherubini festanti,ai lati della Madonna, animano la scena. Le figure sono incorniciate da una fascia decorata con cuori e fiori color bianco su fondo color rosso scuro; tale cornice ha andatura centinata.
Al di sopra della centina della cornice dipinta si snoda un sottile cartiglio dipinto di color bianco, riportante la scritta PRODIGGIOSA V. SS. DE LAGHETTO ORA PRO NOBIS. La scritta risulta interrotta a metà dalla presenza di un trave portante del tetto del fabbricato; attorno al trave stesso è stato dipinto, parzialmente mozzato dalla presenza del trave stesso, il simbolo mariano (MVA: le iniziali di Maria Vergine Assunta intrecciate).

Per la presenza del trave in legno, al centro della parte alta del dipinto, anche la stesura dell'intonaco da dipingere è risultata asimmetrica: il profilo superiore appare infatti parzialmente più basso nella metà destra rispetto alla metà alla sinistra del trave stesso.
Il riquadro dipinto, di forma quasi quadrata (cm 194 x 206) è decorato nella parte alta da una ghirlanda di fiori, dipinti in varie forme e colori. Sul fondo di colore giallo del riquadro si ritrovano le sopra citate scritte dei due santi raffigurati (S. GIUSEPPE - S. HONORATO) ed in corsivo, sul alto sinistro: Il Pittore Pocchiola / Giuseppe Dippinta questa Immagine / il 2 Agosto nell' / Anno 1905.
Nella borgata in località Chiri sono presenti almeno altri due dipinti di argomento religioso, eseguiti dallo stesso pittore.

La tecnica pittorica impiegata è presumibilmente a secco su una base a calce, l'intonaco è stato applicato in un'unica stesura (giornata).
L'opera è forse stata dipinta quando l'intonaco era parzialmente umido: le grandi stesure di colori ed i colori chiari sono particolarmente resistenti (ad esempio il giallo del fondo e gli incarnati delle figure). I colori scuri, soprattutto il blu, il viola ed il rosso scuro, risultano invece piuttosto delicati e sensibili all'acqua; è probabile quindi che siano stati eseguiti con una tecnica a tempera con colori stemperati in colla animale.
Non sono state rilevate tracce di disegno preparatorio (incisioni o spolvero), si possono rilevare solo sporadiche tracce di segni a grafite (matita): tali segni sono ben visibili a definire l'andatura della scritta sul cartigli, o i raggi dell'aureola della Madonna col Bambino.
Probabilmente il disegno dell'opera in oggetto è stato eseguito a mano libera su alcune tracce a matita, coperte poi dalla stesura del colore, mediamente piuttosto corposo. La pellicola pittorica appare sottile invece sulla veste della Madonna: il pigmento rosa-arancio è quasi impalpabile, forse anche a causa del degrado subito nei decenni. La veste di Maria Vergine riporta delle delicate decorazioni di colore giallo e blu, parzialmente perdute, ma ancora sufficientemente leggibili.

La fascia color rosa intenso presente alla base del riquadro risulta essere parte della tinteggiatura della parete, eseguita a calce, ben adesa alla superficie originale dipinta e di difficile rimozione senza intaccare parte del dipinto originale: si è deciso quindi di mantenerla a vista.

Una curiosità - Le aureole dei due santi risultano di grandezza e di prospettiva nettamente diverse: è probabile un necessario adattamento in corso d'opera per la presenza del copricapo vescovile sulla figura di Sant'Onorato.

L'intervento di "strappo" ha rimosso solamente la pellicola superficiale del dipinto, ricca di particolari e frutto di varie sovrapposizioni di colore: sulla muratura del fabbricato sono presenti ancora numerose tracce del colore originale, penetrato nella porosità dell'intonaco.

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Chi lascia una traccia non muore per davvero

Finalmente terminato il filmato promozionale dell'associazione culturale e naturalistica del LIMODORO.

È durata, infatti, oltre 2 anni la gestazione dell'opera: le prime riprese sono del luglio 2006, mentre la chiusura del montaggio porta la data del mese di dicembre 2008.

È stato per noi un impegno importante, nessuno conosceva il linguaggio cinematografico, abbiamo imparato e siamo cresciuti insieme alle riprese, sotto la regia di Marco Dogliotti, che ringraziamo.

Pensiamo, senza falsa modestia, d'aver confezionato un documento valido, una testimonianza dei valori fondanti la nostra associazione e un omaggio ad un personaggio, Giorgio Bertaina, al secolo Jòrs de Snive (Robilante 1902-1976).

Abbiamo voluto dare spazio alla Cultura, alla Natura e alla Socialità, cosi' come le pensiamo noi del Limodoro, così come le vorremmo noi.

L'opera è reperibile presso Mario Dalmasso (cell. 3382059615).

Qui alleghiamo, per ora, solo una foto della copertina del filmato

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copertina del DVD
copertina del DVD

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Inaugurazione Confraternita in Robilante

L'otto ed il nove dicembre 2007, in Robilante, si è inaugurata una nuova struttura per le manifestazioni, recuperando la "vecchia" Confraternita, di proprietà comunale.

Grazie all'impegno del Comune di Robilante dell'attuale amministrazione Campana, finalmente il paese dispone di un nuovo spazio per le attività culturali.

Noi del Limodoro crediamo che ora sarà importante usare tale spazio comune, e crediamo che non mancheranno di certo le occasioni per farlo…

Per ora pensiamo di fare cosa gradita nel pubblicare sul web una breve rassegna per immagini della giornata di festa popolare del nove dicembre 2007, nell'attesa di ritrovarci per nuovi momenti culturali, anche nella "nuova" Confraternita.

Mario Dalmasso

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Recupero di un affresco a tetto Chiappello, Chapel, Robilante

Sempre lodevole l'iniziativa privata, soprattutto quando mancano i contributi pubblici!

È il caso dell'affresco recuperato a Chapel, frazione di Robilante, dalla famiglia di Anna Viale e Sandro Giordano.

Si tratta di un affresco votivo, datato 1787 e recuperato nel mese di settembre 2007.

Si nota la madre della Madonna con in braccio Maria, fra nuvole di fumo.

I proprietari non escludono un collegamento con un incendio rovinoso che, probabilmente in quegl'anni, colpì la loro dimora, come s'accorsero dalle travi e dalle pietre annerite che rinvennero durante un rifacimento dell'abitazione, una decina di anni or sono.

L'affresco, non assegnabile ad alcun pittore conosciuto, è stato egregiamente consolidato dalla ditta Brancato - Mantelli di Bra (CN), sotto il coordinamento della Soprintendenza agli studi storico artistici.

Una scelta encomiabile, quella dei proprietari, alla quale ci pare giusto dare un degno risalto.

Mario Dalmasso

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l'affresco nel suo contesto
l'affresco nel suo contesto

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l'affresco ora
l'affresco ora

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l'affresco in precedenza
l'affresco in precedenza

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Rifacimento di un tetto in paglia

A Robilante, in località 'Snive, quota 1200 metri, la ditta Sibelco spa ha recuperato un portico in pietra e ha fatto ricostruire la copertura in paglia di segale. L'effetto visivo è davvero sorprendente.

La difficoltà maggiore è quella di reperire la paglia, quasi sempre trebbiata meccanicamente. Inoltre le piogge dell'anno scorso avevano danneggiato il raccolto. Quest'anno un agricoltore robilantese, con notevole impegno, è riuscito a mietere e trebbiare manualmente un intero campo di segale così da preparare la materia prima per quest'opera.

Altri due robilantesi, poco più che cinquantenni, in gioventù avevano costruito tetti in paglia di segale, imparando il mestiere dal padre. Ora, a distanza di molti anni sono stati in grado di recuperare l'arte di costruire i tetti in paglia con notevole maestria.

Il portico recuperato era di proprietà dello scultore del legno Giorgio Bertaina, al secolo Jòrs de 'Snive (Robilante 1902-1976), personaggio sul quale la nostra associazione svolge da anni attività di ricerca.

Speriamo che sia possibile, vista la sensibilità dimostrata dai responsabili locali dell'azienda Sibelco, addivenire ad una qualche forma di collaborazione più intensa per valorizzare ulteriormente il sito della frazione 'Snive e la figura di Giorgio Bertaina.

articolo di giornale

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tetto coperto in paglia
il tetto ultimato

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tetto coperto in paglia
visto dall'alto

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tetto coperto in paglia
visto da sotto

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tetto coperto in paglia
visto da valle

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Jòrs de 'Snive: scultore contadino

Giorgio Bertaina, meglio conosciuto in valle Vermenagna con lo pseudonimo di Jòrs de 'Snive, nacque il 24 aprile 1902 e trascorse tutta la vita nella frazione montana di Snive, in un soleggiato versante posto a 1200 metri di quota, sotto la conca prativa delle Piagge, nel vallone Agnelli di Robilante.

foto

A Snive Jòrs condusse una vita da contadino e quando poteva scolpiva. E nella scultura si trova la particolarità che lo rende unico.

Sicuramente dotato di un'intelligenza viva e creativa, scolpì, prevalentemente con il coltello, al pascolo o nei giorni d'inverno, bastoni e gruppi familiari.

Jòrs de 'Snive scolpiva il suo mondo nel legno, un mondo fatto di animali domestici e selvatici, di ballerini e di suonatori di musiche tradizionali, courente e balet, balli tipici e caratterizzanti la Valle Vermenagna.

Delle sue opere, certamente centinaia, forse migliaia, rimangono un centinaio di sculture custodite presso molte famiglie della Valle Vermenagna e dintorni.
Infatti altra particolarità di Jòrs de 'Snive fu quella di donare le sue opere scultoree: fossero bastoni scolpiti con scene di vita, ora allegre ora tristi, oppure coppie di sposi al momento delle nozze, oppure ancora gruppi famigliari, Jòrs regalava i suoi lavori.

Certamente era per lui un modo di comunicare, con il dono, il suo affetto, la sua attenzione per la persona ricevente.

A noi rimangono tracce di storie, emozioni, uno spaccato della vita contadina del secolo scorso in vallata, prima e durante il "grande esodo" dalla montagna.

Ora lassù, a Snive, rimangono pietre e ricordi, lamiere arrugginite e travi anneriti dal fumo e dal tempo.

Rimane inoltre, ed è tanto, la traccia di Jòrs e noi riteniamo che "chi lascia una traccia non muore per davvero". Benché, per la cronaca, Jòrs de 'Snive morì a Robilante il 26 settembre 1976.


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Restauro di un affresco

Nell'ambito dell'itinerario denominato Viasœl Jòrs de 'Snive, è presente in borgata Rescasso un dipinto murale ad affresco del 1789 attribuibile al pittore Giors Boneto e raffigurante Cristo in croce, un'angelo con il bambino, la Madonna e Santa Lucia.

Lo stesso si trovava in cattivo stato di conservazione. Per il suo recupero è stata richiesta ed ottenuta dal Comune di Robilante al Gruppo di Azione Locale (G.A.L.) delle Valli Gesso Vermenagna e Pesio l'autorizzazione a poter usare le economie del progetto di allestimento del sentiero per destinarle al recupero dell'affresco.

Il lavoro è stato svolto dalla ditta Brancato - Mantelli - Pellegrino s.n.c. con sede in Bra, specializzata nel restauro di opere d'arte, per una spesa di euro 1.680,80.

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Mappa dell'itinerario Viasœl Jòrs de 'Snive

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dipinto restaurato
il dipinto restaurato


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Giorgio Boneto nacque in una frazione di Paesana nel 1746.

Pittore itinerante, autore di numerosissime opere, specialmente piloni e dipinti sulle abitazioni private.

Pare che abbia compiuto le prime esperienze come frescante in valle Po, quindi in valle Varaita: Sampeyre, Rossana, Brossasco ...

La sua presenza in seguito è documentata nella media Valle Maira ed in Valle Grana. E' attivo fin verso il 1817.

Bibliografia:
A. de Angelis, Giorgio Boneto "pitore di Paisana", in Nouvel Temp n. 48, giugno 1996, pp. 29-41.
M. Rabbia, Chi mettiamo nel presepe?, Cuneo, 2000.


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Courente e Balèt in Val Vermenagna

       dalla presentazione di Nanni Villani, responsabile dell'Ecomuseo della Segale, sull'opuscolo allegato al CD:

"Tra le massime espressioni della cultura popolare delle Valli Occitane c'è la musica.

Un patrimonio molto ricco, vitale, che merita non solo di essere riproposto, ma anche studiato, indagato. Un compito che Silvio Peron ha assolto con una lunga ricerca sul "semitoun", strumento simbolo di una generazione che ha allietato la vita dei nostri montanari soprattutto nel difficile periodo tra le due guerre mondiali.

Il risultato dello studio è un repertorio che l'Ecomuseo della Segale, gestito dal Parco naturale delle Alpi Marittime, è lieto di presentare al pubblico degli appassionati della musica delle Valli Occitane."

vedi Il semitoun in Val Vermenagna

L'associazione Limodoro apprezza l'ottima iniziativa e ringrazia l'Ecomuseo della Segale per il contributo alla pubblicazione del lavoro di Silvio Peron.

Auspica vivamente che nascano altri lavori simili, quali tasselli di un futuro Ecomuseo della musica, dei balli e del legno scolpito in Valle Vermenagna, di cui l'associazione Limodoro si fa promotrice.

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