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Relazione dello stato in cui trovasi la parrocchia
di Robilante sotto il titolo di S. Donato Vescovo D'
Arezzo, e martire e retta sin dall'anno 1826 da me
Giuseppe Giacinto Viani Sacerdote del luogo dei
Bagni di Vinadio in età di anni quaranta con il
titolo di Pievano.
Capo 1o
    Della Chiesa parrocchiale e suo distretto.
§. 2o Degli altari é Compagnie ai medesimi aggregate.
§ 3o Confessionali, e Banchi.
§ 4o Della sagrestia e del campanile.
§ 5o Delle sepolture e del cimitero.
§ 6o Delle Chiese, e Cappelle della parrocchia.
 2.   3.   4.   5.   6.
§ 7o Degli oratori privati, e conventi.
§ 8o Delle indulgenze, e delle reliquie.
§. 9o Dei Ligati pii, e delle Messe.
§. 10o Delle Rendite.
 
Cap. 2do Di ciò che riguarda il governo della Parrocchia.
§ 1o Della Persona del Parroco, e del suo ministero.
§ 2o Dei Sacerdoti e Chierici
§ 3o Dei Libri Parrocchiali
§ 4o Della Dottrina Cristiana, e delle Prediche
§ 5o Delle Feste e Processioni
§ 6o Delle Benedizioni
§ 7o Del Sacramento del Battesimo
§ 8o Dell'Eucaristia, e Confessione
§ 9o Dei Matrimoni
§ 10o Del Sacramento dell'Olio Santo
§ 11o Delle Esequie.
§ 12o Dei Benefizii.
§ 13o Delle Confraternite e Compagnie.
§ 14o Delle Opere Pie.

 

Capo 1o
Della Chiesa parrocchiale e suo distretto.

1o La Chiesa parrocchiale, é dedicata a S. Donato Vescovo,
e Martire di cui se ne celebra la festa il giorno suo
proprio il sette Agosto d'ogni anno.

2o Non può sapersi quando sia stata eretta in parrocchia
attesa la rimota sua antichità: é di libera collazione
e perpetua: non é consecrata.

3. La Chiesa parrocchiale é costrutta sul gusto antico dei
padri Benedettini a tre navate, non può sapersi
quando sia stata fabbricata da un ordinato però tro
vato negli archivi di questa Communità risulta essere
stata rifabbricata dai fondamenti dall'anno 1637 (1)
al 1649: é abbastanza ampia per capire tutta la po-
polazione, il tetto é ben riparato, il pavimento, le pa
reti, le finestre, tutto in ottimo stato; é isolata, non
patisce alcuna servitù, dalla parte però del ponen
te é in attiguità d'una casa propria della Congrega
zione di Carità di questo Luogo, é sufficientemente
sana patisce però qualche umidità in tempo dell'
invernale stagione, a causa delle molte nevi. non
vi sono in essa Tribune, ne verun altra soggezione

4. Il Coro é di forma semilunare, così costrutto l'anno
1791. trovasi in ottimo stato, Vi é in esso il Luogo pel
parroco, per gli Ecclesiastici, e pei Cantori periti di can
to Gregoriano. Vi é il Sacrario Chiuso, a Sinistra della
porta maggiore della Chiesa parrocchiale: sotto il fonte
Battesimale.

(1) Nota a lato del testo: 1883
ritorno

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§ 2.˜o
Degli altari é Compagnie ai medesimi aggregate.

1o Nella Chiesa parrocchiale oltre l'altar maggiore,
vi esistono ancora sei altri altari, il primo dedicato a
Maria Ssma del Rosario, il secondo al patriarca
S. Giuseppe sposo di Maria Vergine, ed alle ani-
me purganti, questi due sono costrutti in marmo, e si
trovano in ottimo stato, il terzo, e dedicato a S. Gioanni
Battista, ed a Sant'Eligio, il quarto a Maria Ss˜ma
dell'Immacolata Concessione, il quinto a S. Magno =
Martire Tebeo, e Sant'Isidoro Agricoltore, il sesto a
Gesù Crocifisso in tutto sette altari: eretti tutti du-
cent'anni circa sono in occasione, che fu rifabbricata
questa Chiesa parrocchiale, alla riserva di quello del
Crocifisso, che fu eretta sul principio dello scorso secolo
in occasione, che il Sigr Conte Nicolis di Robilante
mandò dalla Sicilia un bellissimo, e prezioso Croci-
fisso di cui fece dono a questa Chiesa parrocchiale, é
che ancora conservasi in detto altare questi quattro ul-
timi altari sono stati formati in stucco, a spese della Chiesa
vent'anni circa sono: tanto la pietra consecrata, come
i Sigilli delle reliquie in detti altari, trovasi tutto in
buono stato, non sono cinti questi sei ultimi da balus-
tra, o ferriata.

2o Il Santissimo Sacramento si conserva all'altar-
Maggiore, il quale é pure costrutto in marmo,
ed in ottima, ed elegante forma. si tiene giorno, é
notte la Lampada accesa avanti detto altare, e si usa
l'olio d'olivo, il Tabernacolo é anche costrutto in mar-
mo, ed in forma quadra, internamente foderato
in seta bianca, Chiuso con chiave: le pissidi, ed osten
sori esistenti nel Tabernacolo sono descritti nell'in
ventaro: Articolo dei vasi Sacri.

3. L'altare del Crocifisso sumentovato, ha per suo patro
no la Communità di questo Luogo la quale ne é
stata pure la fondatrice, gli altri altari non hanno
patrono speciale, e s'ignora pure chi ne sia sta
to il fondatore: = all'altare Maggiore si é eretta
la Compagnia del Ss˜mo Sacramento.

4. All'altare del patriarca S. Giuseppe vi é eretta la
Compagnia del Suffraggio per i Deffunti sotto il
titolo di Maria Vergine del Suffraggio eretta nell'
anno MDCLX: 30 7bre˜ come consta dalla Bolla
del Cardinal Barberini Visitata, e sottoscritta dall'
Ill˜mo, e Revd˜mo Sigr Vicario Generale Frangia
nell'ultimo di ottobre 1660, aggregata alla Confra
ternita di Roma.

5. All'altare del Rosario vi é la Compagnia eretta
sotto il medesimo titolo. eretta come consta da una
Bolla del 9. Gennajo MDCXXVII. visitata il 29.
Giugno 1743. sottoscritta M. Fontana Abbas.
Bessiensis Vicarius Generalis Convisitator

6. All'altare Maggiore vi é pure eretta la Compa
gnia dei Santi Angeli Custodi eretta il 1o di 8bre
dell'anno 1628. ed é pure aggregata alla Confraternita
degli Angeli Custodi dell'alma Città di Roma co-
me si vede dalla Bolla del Cardinal Morizio di
Savoja del 1629. 10. 9bre˜ .

7o. All'altare sotto il titolo dell'Immacolata Concessio
ne di Maria Ss˜ma Vi é eretta la Compagnia della
dottrina Cristiana dall'Illmo, e Revdmo˜ Monsignor
Michele Casati Vescovo di Mondovì in occasione
di Visita pastorale del 15 Luglio 1755.
I pesi, ed obblighi di Messe perpetue, o ad tempus a
carico di ciascun altare o Compagnia si vedono descritti
nelle Tabelle da me riformate alcuni anni sono; e si
soddisfano tutti annualmente a tenore delle Tavole
di Fondazione. sono tutti provvisti delle necessarie
Suppellettili come chiaro vedesi dall'inventaro a
parte formato: vi sono pure pel mantenimento di
dette suppellettili i redditi, ed in mancanza di questi v si supplisce colle limosine che tutt'ora presenta la
pietà dei fedeli.

8o. Dalle memorie, che prima d'ora hò potuto ricavare da
qualche antico manuscritto un solo si é l'altare privi
legiato in questa Chiesa parrocchiale, ed é quello dell'
Immacolata Concessione di Maria SS˜ma, come cons
ta da Biglietto della Curia Vescovile di Mondovì delli
23. 7bre˜ 1783. sottoscritto da Basso Cancelliere, il quale
Biglietto non trovasi nell'Archivio di questa Chiesa
parrocchiale.

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§ 3o
Confessionali, e Banchi

1o Nella chiesa parrocchiale vi sono quattro confessionali
uno trovasi tra l'altare dell'Immacolata Concessione
di Maria Ss˜ma, e quello del Crocifisso, l'altro al fondo
della chiesa a sinistra della porta maggiore, il terzo
dietro il pulpito cornu epistola trà l'altare detto
di Sant'Eligio, e quello di S. Magno. il quarto in
fondo della chiesa sotto scala dell'orchestra i tre
primi sono in buonissimo stato, e muniti dei re
quisiti prescritti dalle sinodali costituzioni, l'ultimo,
e già molto antico non manca però del necessario =
sono tutti alla distanza di sette piedi dai banchi.

2. Vi sono quarantasei banchi in chiesa nella navata
di mezzo, e sono propri della chiesa, e servono ad uso
comune a riserva dei due ultimi a cornu evangelii verso l'altar mag
giore, che spettano alla Comunità. un altro verso
la metà della chiesa a cornu epistola appartiene
alla casa Tosello, un altro in detta parte appartiene
alla casa Consolino. quattro altri cornu evangelii
verso il fondo della chiesa appartengono uno a casa
Ghiglione, l'altro a casa Chirio, l'altro alla casa Abel-
lonio=Tosello, e l'ultimo a Giacomo Giordano, sono tutti
uniformi, e come nuovi, costrutti dall'anno 1810
al 1814. oltre i quaranta sei summentovati ve ne é an
cora un altro molto antico posto a sinistra della por
ta maggiore tra il fonte Battesimale, ed il secon
do confessionale. Gli uomini hanno il posto se
parato dalle donne, stando queste dalla metà in
giù della chiesa verso la porta, é questi in coro, e
nella parte superiore, ossia dalla metà in sù
verso l'altar maggiore; non vi sono sedie particolari
non ci sono Banchi in presbiterio a riserva d'un
bancone ossia sedile, che si copre con tapetto rosso
e serve per sedile nelle messe solenni: il presbi-
terio, é chiuso con una bellissima Balaustra in
marmo = nel coro dietro l'altare maggiore ci sono i
banchi pei Cantori, e per gli Ecclesiastici, tutti nuovi,
ed elegantemente costrutti: tutti i sulodati Ban-
chi sono tutti ben situati non sono d'alcun im
pedimento alle Sacre funzioni.

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§ 4o
Della sagrestia e del campanile

   Vi é in questa Chiesa parrocchiale la Sagrestia
posta a cornu Evangelii, in forma di perfetto
parallelo gramma, e abbastanza chiara, patisce
qualche umidità in tempo d'inverno per causa
delle monte nevi, e della sua posizione quasi a
mezzanotte, motivo per cui in detta stagione, e
per le cause addotte, é freddissima, é sufficien
temente provvista, come si vede dall'inventaro
delle sacre suppellettili, e sacri arredi a parte for
mato, detta provvista é tutta a carico delle Compa
gnie, ed altari sovra descritti, le sacre suppellettili
etc. sono per quanto si può gelosamente custodite,
come vuole il dovere. Vi sta sopra il bancone la
sacra immagine del Crocifisso: vi sono due inginoc
chiatoj ad uso di tutti i sacerdoti, e tabelle per la pre
parazione alla santa Messa col lavatojo, e tova
glia.
Vi é pure un altra sagrestia posta a cornu Evangelii
di forma quasi quadrata, e posta a mezzogiorno
per conseguenza dell'altra già descritta assai più
sana, e da me riformata dai fondamenti pochi
anni sono, ove intendo riporre un nuovo bancone,
ed Archivio di Elegante costituzione per la custodia
di tutte le sacre suppellettili, ed arredi ma al pre
sente non é ancora in uso.
Vi é il campanile posto quasi in fondo della chiesa
Vi sono sopra di esso quattro campane, che sono
state benedette probabilmente dal Mto Revdo Sigr
Filiberto Fantini mio penultimo antecessore,
sebbene questo non risulti da atto autentico, e le altre
due fatte nuove soltanto l'anno scorso non sono be
nedette . la manutenzione del campanile spetta
alla Comunità, come risulta da instromento delli
16. 8bre 1731. rogato Basso. Il campanile, ha
due entrate una di fuori l'altra al di dentro della
chiesa, le chiavi della porta al di fuori sono tenu
te dal campanaro, di quella al di dentro sono tenute
dal parroco: a suo tempo si da il segno dell'Ave
Maria all'aurora, al mezzogiorno, ed alla sera,
ed ogni qual volta si fanno le sacre funzioni, sia
nei giorni festivi, che feriali, il popolo, e sempre
avvertito co' distinti segni delle campane.

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§ 5o
Delle sepolture e del cimitero

Vi esistono in questa chiesa parrocchiale tre tombe
ossia sepolture un posta nella navata di mezzo
avanti il presbiterio sotto la balaustra, ed é sepol
tura degli Ecclesiastici, l'altra a cornu Evangelii avan
ti l'altare del Sacratmo˜ Rosario, la terza avanti l'al-
tare del Suffraggio, sono tutte ben otturate, e sigilla
te, e non sono d'alcun impedimento, e lontane abbas
tanza dai rispettivi altari: Ve n'erano ancora due
altre, che sono state otturate in tempo della reggen
za del Defunto Sigr mio antecessore.

2. Il cimitero, e fuori dell'Abitato, ed é formato nel
modo, e nella distanza, e Luogo prescritto dagli ultimi
emanati regolamenti: Vi é in mezzo eretta la Santa
Croce, ed e stato benedetto l'anno 1790. dall'allora
vivente Sigr D. Gio' Maria Corderi pievano di questa
chiesa parrocchiale. é ben custodito, chiuso con
chiave tenuta dal Beccamorto: é però troppo angu
sto, e di quest'anno se ne procurerà l'ampliamento
a spese della Comunità.

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§ 6o
Delle Chiese, e Cappelle della parrocchia

Nel recinto del paese non vi é altra chiesa, che quel-
la dell'Invenzione di Santa Croce, é questa, é pur
anche ben tenuta: il pavimento, le pareti, le fi-
nestre tutto trovasi in ottimo stato, e costrutta in
forma di parallelo=grammo oblungo, con suo por
tico avanti, che serve di attrio a detta chiesa, trovasi
pure anche questo in ben decente stato: ha un solo
altare dedicato all'Invenzione di Santa Croce, e che
trovasi in ottimo stato: vi é la sua sagrestia, in
forma quasi quadrangolare colla tabella per
la preparazione della Messa, lavatojo, e tovaglia
ad uso dei Revdi Signori Sacerdoti: a latere della
sagrestia, a mano sinistra entrando, vi é il cam
panile, con una sola campana questo unita
mente alla sagrestia fu fabbricato dai fondamen
ti l'anno 18772. Vi sono due confessionali, uno
trovasi in buonissimo stato, ed é posto cornu
Epistolae, sotto la balaustra, ed in pochissima
distanza dai banchi, is secondo in mediocre stato,
ed é posto nella sagrestia serve per lo più a con
fessare i sordi, e le sorde, tanto l'uno, come l'al-
tro hanno tutti i requisiti prescritti dalle vigen
ti sinodali costituzioni: ha le sacre suppellet-
tili, e sacri arredi necessari suoi propri, ed é suffi-
cientemente provvista come vedesi dall'inventaro,
a parte formato. Vi esistono pure in detta chiesa
sedici banchi tutti nuovi, ed uniformi, sono tutti
suoi propri, e servono tutti ad uso comune, alla riserva
di due che appartengono uno alla casa Ghiglione,
é l'altro alla casa Tosello; appartiene questa chie
sa alla veneranda Confraternita sotto il titolo di
Santa Croce, di cui parleremo a suo Luogo, ed ove
pure parleremo delle funzioni solite farsi in
detta chiesa.

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2o. oltre la sovra descritta chiesa esistono ancora nel
distretto di questa parrocchia quattro altre chiese,
o cappelle, la prima, e dedicata a Sant'Anna, ed
a S. Bernardo Arcidiacono d'Aosta, ed é situata
a ponente dell'abitato sopra d'un piccolo monticello
alla distanza dalla chiesa parrocchiale, quanto può
percorrersi in quattro, o cinque minuti, ha questa tre
altari, il primo, e dedicato a Sant'Anna, il secondo
posto a cornu Evangelii, é dedicato a S, Bernardo ar
cidiacono d'Aosta, il terzo a cornu Epistolae, a Santi
Gioachino sposo di Sant'Anna, Morizio Martire
Tebeo, ed a Santa Eurosia Vergine, e Martire, l'altare
di S. Bernardo, e stato eretto nella fondazione della
cappella di cui se ne ignora l'epoca, quello di Sant'
Anna l'anno 1740. in occasione che fù ampliata
la detta capella, quello di S. Gioachino l'anno 1776:
questa cappella, e assai ben tenuta, perché oltre i suoi
pochi redditi vi sono ancora le limosine, e spontanee
oblazioni, che la pietà dei fedeli divoti di Sant'Anna
compatrona di questo Luogo le offre a norma delle pro-
prie possibilità. i gradini degli altari costrutti in
marmo due anni sono, il pavimento riformato pure
di nuovo in detta occasione a diligenza di me infrascrit
to, le pareti, le finestre tutto in decente stato, come
pure tutto il rimanente della chiesa, ha la sua sa
grestia di forma quadrangolare abbastanza chiara,
sana, e ben riparata, posta a cornu Evangelii col
suo lavatojo, e tovaglia, e tabella per la preparazione
alla Santa Messa a comodo dei Revdi Signori Sacerdoti,
ha il suo campanile con una sola campana, le fe
ste che ivi si fanno, sono la festa di Sant'Anna titolare
di detta Cappella, é compatrona di questo Luogo, la
qual festa, perché la Cappella, e piuttosto angusta
celebrasi sollennemente nella Chiesa parrocchia
le la domenica avanti, o dopo il 26. Luglio, e la sera
cantato il Vespro in parrocchia si va processional-
mente a detta Capella ove la sacra funzione ter-
mina colla Benedizione del SSmo Sacramento;
Oltre la suddetta festa, si fanno pur anche le feste
dei santi sovra menzionati, il giorno loro proprio
ma vi si canta soltanto la Messa alla mattina,
quindi si chiude la Chiesa, e tutto é finito.

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3. Oltre la suddivozata (?) Chiesa, o Capella, alla distanza
circa di cinquanta trabucchi dalla villa dalla parte
di settentrione sulla Regia Strada del Varo vi esiste
una Cappella dedicata a S. Rocco, ed a S. Gregorio
Magno, trovasi già in cattivo stato, a causa della
grande umidità, a cui é soggetta, e della bassa sua
posizione, onde va sovvente soggetta alle inonda
zioni, avrebbe bisogno di riforma, e tale si é il desi
derio di questa divota popolazione, che il dover mio
mi obbliga di secondare, e perciò fare già si pensa,
ha questa un solo altare, che trovasi in mediocre
stato, le feste, che ivi si fanno, sono quella di S.
Rocco il giorno suo proprio, ove si canta la messa,
e dopo pranzo verso la sera vi si va processional
mente coll'intervento del corpo municipale, e
della veneranda Confraternita, dove cantato il
Vespro si ritorna coll'istesso ordine in parrocchia,
e la sacra funzione termina colla Benedizione
del Ssmo Sacramento. si canta pure in detta
Cappella la messa in onore di S. Gregorio Magno
il giorno suo proprio: é chiusa con una ferriata.
non si sa quando sia stata fondata; da un ordinato da
me ritrovato negli archivi di questa Communità risul
ta essere stata riformata dai fondamenti l'anno 1700.

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4. Alla distanza di circa trenta trabucchi dalla villa dalla
parte del mezzo giorno sulla Regia Strada trovasi
la Cappella dedicata a S. Sebastiano Martire, ed a
Sant'Antonio di padova. trovasi questa in buono
stato, ha un solo altare dedicato a detti santi. le feste,
che si fanno son quella di S. Sebastiano Martire
il giorno suo proprio vi si canta la Messa la mat
tina dalle nove, alle dieci, ed alla sera vi si va
processionalmente ove cantato il Vespro si ri-
torna coll'istesso ordine in parrocchia, e la sacra
funzione termina colla Benedizione del SSmo
Sacramento, ha il suo portico avanti, che le serve
d'attrio, e la Cappella é chiusa con una ferriata,
non ha questa reddito di sort'alcuna, le limosine
offerte dalla pietà dei fedeli servono, e bastano al
suo decente mantenimento, non ho trovato alcun
documento per chiarirmi quando sia stata
eretta:

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5. Alla distanza d'un quarto di miglia dalla parroc
chiale dalla parte del Levante sulla strada del can-
tone del Malandré vi é la piccola cappella dedi-
cata a Santa Margarita Vergine e Martire, ed
a S. Lorenzo, ha questa pure un solo altare dedi
cato ai detti santi, tanto la cappella, come l'altare
in essa eretto, e tutto in men, che mediocre stato
é situata in luogo malsano lungo un torrente,
che la rende umida, e malsana, avrebbe questa bi
sogno d'essere traslocata in luogo più sano, é rifab-
bricata dai fondamenti, al che si pensa, si canta
in detta Capella la santa messa il giorno 20.
Luglio, ed il 10 Agosto d'ogni anno, giorni pro-
prii di detti santi: un antichissima tradizione,
che tutt'ora conservasi presso questi popolani,
tiene per fermo, che un miracolo operato dal Sigr
Iddio in detto sito per l'intercessione dei sulodati
santi abbia dato motto all'erezione di detta
Capella. di questo però ho potuto ricavar niente di
positivo nelle scritture vecchie, che ritrovansi
in questo archivio parrocchiale; quest'ultima pure
non ha reddito di sorta alcuna, e la pietà dei fedeli
serve al suo mantenimento: in nessuna di queste
quattro si conserva il Ss˜mo Sacramento, ne si dan
no Benedizioni nel decorso dell'anno, ne vi sono
confessionali: in somma non vi si amministra
alcun sacramento, ne si fanno altre funzioni
oltre le sumentovate sono tutte di pubblico dirit
to, ed amministrate dal Signor Pievano, e da due
Massari per ciascuna Cappella dal medesimo
annualmente eletti, sono mantenute come già
si é detto dalla pietà dei fedeli, e dalla vigilanza, e
diligenza dei Signori amministratori; il manteni-
mento però del tetto di detta Cappella, a riserva
di quest'ultima, appartiene alla Communità;
come pure alla medesima spetta, il mantenimento
del tetto della Chiesa parrocchiale, motivo per cui
dette chiese, o Cappelle sono per lo più sempre mal
riparate, e di tanto in tanto la pioggia, che vi
penetra, il gelo etc. logorano i boscami, le volte,
le pareti etc. etc. e questo inconveniente non deri-
va già dalla negligenza della comunale ammini-
strazione, ma ben si per le difficoltà, che s'incon
trano ai sotri tempi d'ottenere dal superior dicas-
tero l'approvazione delle spese indispensabili
per sifatte riparazioni: al momento però sono
tutte ben riparate, ma per la vigilanza, e spese
proprie di me Pievano infrascritto come può
rendermene ampia testimonianza questa dilet-
tissima mia popolazione, quindi per andare al
riparo d'ogni futuro inconveniente sarebbe di
tutta necessità, che la Communità mediante
superiore approvazione, passasse al Signor pie
vano pro tempore, a cui più di tutti deve stare a
cuore il decoro della casa di Dio, e la Maestà della
sua Religione, un annua somma da computar
si a giudizio di periti idonei, coll'obbligazione al
medesimo di mantener sempre i tetti delle chiese,
in buono stato, e che mediante tale annua som
ma la Comunità fosse sciolta di detto peso.
Osservo ancora, che ogni qual volta si va a celebrare
in dette tre ultime Cappelle il necessario pel santo
Sacrifizio si porta tutto dalla Chiesa parrocchiale
alla quale sono aggregate, e con cui fanno borsa
comune.

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6. Alla distanza di un miglio, e mezzo circa dalla par
rocchia verso i confini del Comune di Boves, can
tone del Malandré vi esiste la Cappella sotto il
titolo del SS˜mo Nome di Maria di cui se ne cele
bra la festa il giorno suo proprio, eretta l'anno
1787. a spese di quel cantone, Vi é il cappellano,
che é il Sigr D. Vincenzo Giordano di Boves, i
cui precisi doveri sono, la residenza personale
in detta cappellania celebrare specialmente
nei giorni festivi a comodo di tutto il cantone,
fare scuola ai ragazzi, e ragazze specialmente
nella invernale stagione da 9bre sino a mag
gio, far il catechismo ai medesimi in tutte le
Domeniche, e feste dell'anno, ed in tempo della
santa quaresima, tutti i giorni, visitare gli in
fermi, e munirli dei santi sacramenti, quando
si presenta l'occasione, ed in corrispettivo gode
l'annuo onorario di lire quattrocento sessanta
cinque, che si paga sui fondi della Capella, ed
in mancanza di questi si cotizano i particolari
per fargliene il compimento, oltre detto stipen
dio, che si corrisponde in numerario, ed a semes
tri maturati li si corrisponde ancora il bosco
per tutto l'anno, oltre un comodo alloggio, che
fu notabilmente ampliato due anni sono, a
spese di tutto quel cantone, e a diligenza di me
Pievano infrascritto, che ho diretto quest'opera;
oltre le sumentovate obbligazioni mediante
l'onorario qui sovra spiegato il prelodato Sigr
Cappellano, é ancora obbligato di somministrare
a spese sue proprie il pranzo il giorno festivo
del Ss˜mo Nome di Maria Titolare di detta cap
pella, a cui intervengono due sacerdoti, che van-
no in detto giorno a celebrare, assistere alle
confessioni, ed alle sacre funzioni, a due can-
tori, e a due Massari della Cappella; celebrare
annualmente messe sei, ed in tutte le messe dei
giorni festivi, raccomandare un pater, ed un Ave
Maria tutto in suffraggio del fu Gioanni Blan-
gero fu Michele, e dei defunti di sua famiglia,
ed il tutto chiaro risulta dal suo testamento 4.
9bre 1794 rogato Tosello: la Cappella, e le sa
cre suppellettili, ed arredi sono mantenute coi
fondi annui d'essa Cappella, ed ove non bastino,
colle limosine spontaneamente offerte dalla
pietà dei fedeli, e colle fatiche dei popolani di
quel cantone, che malgrado la loro povertà
fanno quanto possono per aver sempre il
loro Cappellano, e per mantener sempre la
Cappella in decente stato, ed é questa provvis
ta sufficientemente di sacre suppellettili, ed
arredi per l'esercizio del divin culto, come vede
si dall'inventaro a parte formato.
La sua sagrestia posta a cornu Evangelii di
forma quasi quadrangolare, e di grandezza pro
porzionata alla Cappella é in attiguità alla
casa del cappellano, ben riparata, chiara, col
suo inginocchiatojo in buon stato, e tabella
per la preparazione alla santa messa, e sacra
immagine del Crocifisso posta sopra l'armadio delle
suppellettili; ha un solo confessionale, posto a
cornu Epistolae; quasi in metà della cappella
formato in bosco di noce, e come nuovo, ha tutti
i requisiti prescritti dalle sinodali costituzioni, ivi
si confessa specialmente nei giorni festivi, s'am-
ministra il sacramento dell'Eucarestia intra
missam, dopo la comunione del sacerdote: ha
un portico avanti che le serve d'attrio, costrutto sola
mente due anni sono, ha un solo altare dedicato
al SSmo Nome di Maria titolare di detta cappella
col coro dietro in forma semilunare, ha il suo
campanile, con una sola campana: la cap-
pella, e tenuta decorosamente, il tetto, le finestre,
le pareti, il pavimento, l'altare, la pietra sacra, e il sigillo delle
reliquie in essa tutto trovasi in decente stato.
Distante due miglia dal Luogo verso i confini
del comune di Vernante, vallone dell'Agnelli,
vi esiste l'antica cappella dedicata a S. Giaco-
mo maggior, ed ha un solo altare dedicato a detto
santo appostolo di cui se ne celebra la festa il
giorno suo proprio, venti cinque luglio d'ogni
anno, e se qualche volta si trasportò in giorno
festivo di precetto, ciò si fece con licenza dei supe
riori legittimi: non ho potuto ricavare quando
sia stata eretta questa Cappella, ed instituita
la cappellania; attualmente non vi é cap-
pellano a causa della povertà, e poca popo-
lazione di quel cantone, e quando vi sia i suoi
precisi doveri sono consimili a quelli del cap
pellano del Ss˜mo Nome di Maria del cantone
del Malandré sumentovato, ed in corrispet
tivo gode soltanto l'onorario di lire trecento, che
li si corrispondono da quel cantone, che si cotiza
famiglia per famiglia a tenore di Registro, oltre
il bosco per tutto l'anno, e comodo alloggio fatto
dai fondamenti tutto nuovo l'anno scorso a spese
e fatiche di tutto quel cantone in rimpiazzamen
to dell'antica casa, inabitabile, e minacciante
rovina. Sono stato il promottore, ed il diretto
re di quel'opera eseguita soddisfazione di
tutto quel cantone, ed anzi di tutta la popolazione
parte della quale sebbene non soggetta a quella
cappella o poco o molto prestò anche l'opera sua
per la formazione di quella casa indispensabile
per la residenza del cappellano in quel cantone.
la cappella trovasi in mediocre stato, e sembra, che
cominci a minacciar rovina attesa la sua antichità,
ha il suo campanile eretto l'anno 1790, vi é sopra
di esso una sola campana, il detto campanile ha la
porta fuori della cappella, e chiuso con chiave
custodita dai Massari della cappella; ha questa le
sue necessarie suppellettili pel servizio del Divin
Culto mantenute colle limosine spontaneamente
offerte dalla pietà dei fedeli, essendo pochissimi i
redditi di detta cappella, non ha sagrestia, ha però
in sua vece il coro piuttosto spazioso, ed ivi un pic-
colo bancone, che serve di custodia alle sacre sup
pellettili, e sovra di esso la sacra immagine; ha un
confessionale in bosco di noce ancora in buono
stato, e posto a cornu Evangelii verso la metà della
chiesa. vi si amministrano i sacramenti come
sovra si é detto parlando della cappella del Ss˜mo
Nome di Maria, tanto quest'ultima, come l'
altra sumentovata del Ss˜mo Nome di Maria
sono amministrate dal Sigr Pievano, e da due
massari per caduna cappella, annualmente
dal medesimo eletti, e nominati, il giorno in cui
si celebra la festa titolare di dette capelle, e
già sovra mentovata, come pure l'inventaro della
suddetta trovasi a parte formato.

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§ 7mo
Degli oratori privati, e conventi

1o Oltre le sovra descritte cappelle non ve ne esi
stono altre in questa parrocchia, e neppure vi
esistono oratori privati.

2o Non vi sono conventi di regolari, o monasteri.

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§ 8o
Delle indulgenze, e delle reliquie
(omissis)

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§ 9o
Dei Ligati pii, e delle Messe.

1° Vi é in questa Chiesa parrocchiale un legato d'una missio
ne, esercizi spirituali ogni quadriennio lasciati dalla fu Do
menica Blangero fu Gioanni di questo Luogo l'anno 1789.
7. marzo mediante suo testamento rogato Tosello: il legato, e
tutto a favore di questa Communità, la quale in vista di
detto testamento, ha la facoltà di eleggere, e nominare i
predicatori per dare a tempo debito gli esercizi, o missione
nella chiesa parrocchiale di questo Luogo: dacché però io so
no alla reggenza di questa parrocchia, la comunità con cui
io ho sempre vissuto in perfettissima armonia mi lasciò tutta
la facoltà di eleggere a mio Beneplacito i predicatori per
detta missione, e di sciegliere il tempo il più adattato alla
medesima: si usa come infra cioé se si danno esercizi
solamente per lo spazio di giorni quindici come, è portato
dalle tavole di fondazione, allora si danno di quattro in
quattro anni, se poi si dà la missione durante un mese,
allora si dà ogni sei, o sette anni: l'ultima missione,
che si è data in questa parrocchia dai Revdi pp. Cappuc
cini, e stata due anni sono, e durò trentadue giorni, e co-
piosi sono stati i frutti, che se ne ricavarono:
Il fondo lasciato per l'adempimento di detto legato pio,
è ora ridotto a lire 2420. esiste presso Gò˜ Battista Blan-
gero sitoa di questo Luogo, ed ipotecato sopra i suoi beni
sin ora questo legato ha sempre avuto pieno il
suo adempimento

2. La predetta Domenica Blangero in detto suo tes-
tamento, ha legato all'allora vivente Sigr D.
Giacomo Tosello di questo Luogo la somma di lire
mille coll'obbligo al medesimo di celebrare, o far
celebrare in perpetuo una messa letta per caduna
settimana questo legato passò ora al Sig Giacomo
Antonio Abellonio speziale in questo Luogo, che
sposò una nipote ex fratre di detto Sigr D. Giacomo
Tosello, e fu incaricato dell'adempimento di quel
legato non so se questo s'adempie, o nò.

3. (omissis)


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§ 10o
Delle rendite.

(omissis)

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§ 1o
Della Persona del Parroco, e del suo ministero.

1. alla distanza di sei trabucchi dalla chiesa par-
rocchiale, sulla Regia strada del Varo vedesi
la casa canonica ove io abito rifabbricata tutta
dai fondamenti nel sito medesimo ove esis-
teva l'antica abitazione dei signori miei an-
tecessori, che era assai angusta, rustica mal
riparata, è divenuta quasi inabitabile: entra-
to io al possesso di questa Pievania l'anno 1826.
avendo tutto attentamente esaminato, e veduto
che quest'erario comunale perché mancante
dei necessari fondi non poteva accingersi a quel-
l'opera che per ridurla a compimento vi voleva
somme egreggie, (sic) d'altronde io non voleva assolu-
tamente, che s'imponesse per il benché meno ag-
gravio ai poveri miei parrocchiani mi sono de
terminato di farla in proprio.
Chiamato intanto, il Sigr Geometra Gioachino
Rossi cattastrero.della città di Cuneo, il quale
a spese di me pievano portatosi sulla faccia
del Luogo l'anno 1830. divenne all'opportuno
disegno, e perizia analoga, e malgrado, che co-
minciasse il linea d'economia, ne fece tuttavia
ascendere la spesa a lire 7000. circa, come dal calcolo
estimativo segnato dal prelodato Sig Geometra
Rossi evidentemente risulta: ciò segnato ho
dato incominciamento all'opera il 19. 7bre 1831,
e l'ho terminata in 9mbre del 1832. ma siccome
accade ordinariamente in tutte le opere,
massime di Muratura nel decorso del lavoro
mi vennero in mente varie altre opere da
eseguirsi intorno a detta casa Parrocchiale.
opere che avrebbero contribuito a renderla
assai più spaziosa, più comoda, e di mag-
gior durata, ed abbellimento, ho seguitato
dette opere sino a portar la spesa alla som-
ma di lire 12000, la Communità allora per
darmi un saggio del suo aggradimento, spon
taneamente mi ha procurato mediante
superiore approvazione un mandato di
£ 2000, sui fondi comunali, che mi diede, a
titolo di regalo, ed i parrocchiani per darmi
un attestato del loro attaccamento mi hanno
fatto gratuitamente i trasporti d'una gran
parte dei materiali; quindi chiaro si scorge
aver io consumato del mio proprio per l'
erezione di questa casa la somma di lire dieci-
milla, del (sic) qual somma m'intendo di farne un
dono a questa prebenda parrocchiale, mediante
alcune modiche condizioni, che spero mi
saranno legalmente approvate da Monsignor
mio Ill˜mo, e Revd˜mo

   É questa nuova casa parrocchiale composta
di cinque camere al piano terreno, e di due
cantine al di sotto; tre di dette camere verso
la contrada Reale, sono in affitto unitamente
ad una delle due cantine, e danno ora l'annuo
reddito di lire cento; le altre due sono a mio
uso. al primo piano vi sono cinque camere,
tre piutosto (sic) spaziose, e due più piccole in
una delle quali vi esiste la piccola mia Bi-
blioteca, e mi serve di studio; in detto piano
trovasi pure un piccolo ma comodo terazzo (sic)
posto a mezzo giorno: al secondo piano vi
sono ancora tre camere civili cubiculari a
plafone, e due granaj abbastanza spaziosi,
e sani per riporvi la granaglia, per cui anti-
camente bisognava affittare una camera o
due, e si spendeva annualmente lire trenta, o trentacinque.

   In attiguità di detta casa dalla parte del mezzo
giorno vi é un piccolo cortile, ed alla parte
del ponente un giardino di trabucchi venti.
consorti a levante la Regia strada, a mezzo-
giorno una casa di una privata proprie-
ta, a ponente altro piccolo giardino mio pro-
prio a mezzanote (sic) il canale del molino sopra-
no.

2do Io non sono tenuto ad avere un coadiutore, o
vice curato, però siccome multiforme sono le
occupazioni in questa Parrocchia, la cui popola
zione è in gran parte dispersa per Luoghi
alpestri, montuosi, e distanti quasi tutti un
miglio e mezzo, o due dalla Parrocchia, quindi
io ho sempre avuto, come ho tuttora a commen
sale il Maestro delle scuole communali, il
quale per quanto permette il suo dovere
di Maestro di scuola mi assiste in tutte le
mie parrocchiali fatiche, come vice curato,
ed in corrispettivo gode la tavola gratuita
mente: ed abita alla casa propria dei Maes
tri accanto alla chiesa parrocchiale, ed é
questo il Sigr D. Nicolao Giordano del Luogo
di Vernante di questa Diocesi.

3°  In casa parrocchiale io convivo con una mia
sorella germana in età di anni trentacinque,
e meco venuta sin dal primo anno, ch'io sono
entrato al possesso di questa casa parrocchia
le, ed é questa l'unica persona di servizio, di
co abbia avuto in casa mia dal 1830. a questa
parte. io mi sono giammai assentato dalla
Parrocchia, anche per pochissimo tempo,
appena una volta l'anno io pernotto fuori
di casa, una sol volta ho dovuto per affari
parrocchiali assentarmi per lo spazio di quin
deci giorni, e ne ho impetrata la licenza dal
Prelato mio Venerat˜mo: ho sempre man-
dato alla Curia Vescovile la Relazione dello
stato della parrocchia, ma da qualche anno
a questa parte non l'ho più mandata, a moti
vo, che non vi é più seguita alcuna novità.
che meritasse di darne Relazione.


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§ 2o
Dei Sacerdoti e Chierici

1° Vi sono in questa parrocchia, oltre il Parroco,
tre altri Sacerdoti, e sono il Sigr D. Dalmazzo
Giraudo sacerdote di questo Luogo, ed é cappellano
della Veneranda Confraternita, e gode
anche uno stipendio di lire cento e cin-
quanta annue, chi (sic) io li corrispondo in
proprio per l'assistenza che mi presta
nelle mie parrocchiali fatiche. l'altro
é il Sigr D. Nicolao Giordano Maestro del-
le scuole communali (sic) di cui si e sovra
parlato; ed il terzo é il Sigr D. Vincenzo
Giordano addetto alla cappellania del
SSmo˜ Nome di Maria nel cantone del
Malandré di cui sovra si é parlato al
cap. 1°˜ §. 6° n.° 6°.. Sono tutti confessori
Approvati: non vi sono Beneficiati: vi é
un solo Maestro di scuola di Lingua Ele-
mentare italiana, e d'Aritmetica, quall'
é il prenominato Sigr D. Nicolao Gior-
dano, il quale nella qualità di Maestro
non ha fatta la sua professione di fede.

2do Si fa per lo più il Giovedì la congregazione
dei casi morali, coi tre sunominati sacer-
doti, ma solamente in tempo d'estate, poi-
ché all'inverno assolutamente non si
può in vista delle occupazioni, che sono
moltissime, ed il tempo manca, sono tutti
tre zelanti per i catechismi, ed assidui alle
sacre funzioni mancomale in veste talora,
e cotta: non conosco alcun abuso relativo
all'amministrazione dei santi sacramen-
ti, e nella celebrazione della santa Messa:
per grazia di Dio non é il caso ch'io abbia
il disgusto di dare a parte una nota dei sa
cerdoti di condotta colpevole contro i loro do-
veri, essi sono tutti di condotta esemplare,
zelanti della Gloria di Dio dell'onor della
sua religione, e della salute delle anime,
io gli (sic) amo come fratelli, ed amici, ed essi
mi usano tutto il rispetto, e l'ubbidienza, e
mi assistono per quanto possono nelle mie
parrocchiali fatiche, e meco travagliano in-
deffessamente (sic) nella coltura della Mistica
Vigna.


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§ 3o
Dei Libri Parrocchiali

1°. Sembrami d'aver tenuto in buon ordine i cin-
que libri Parrocchiali, ch'erano in uso avanti
l'Emanato Regolamento, nella descrizione
dei quali ho seguito la norma dei miei ante
cessori, ed in quanto alla sostanza sono descritti
secondo il metodo prescritto dal Rituale Ro-
mano; dal 1838 in poi si é osservato il
prescritto dei nuovi Regolamenti.
2°. Il Registro Battesimale comincia l'anno
1591. e seguita sino al 1838. senza interru
zione di tempo. quello dei matrimoni comin
cia nel 1595, e seguita come sopra : quello
dei Deffunti (sic) comincia nel 1631. al 4 8bre,
dopo la pestilenza che avea desolato queste
vali (sic) l'anno avanti 1630. e da quell'epoca sino
al nuovo regolamento non si trova alcuna
interruzione.
Il primo libro, ossia cartolaro dello stato
delle anime, che esista in questo archivio
Parrocchiale fu compilato l'anno 1731.
dal M.to Revd.o Sigr D. Giuseppe Donato
Berzezio allora pievano di questa Chiesa
Parrocchiale, e la popolazione formava
2185. anime, da quell'epoca in poi di
tanto in tanto si compilavano listati delle
anime dai Rev.di Sigri Parrochi, io l'ho
formato nel 1827, e nuovamente 1837,
che tengo pronto per presentarlo in oc-
casione dell'enunciata Visita; il Registro
dei cresimati comincia l'anno 1680, e
non é ancor terminato.
Debbo di più osservare, che oltri i sumento-
vati libri Vecchi dei Battesimi, in un an-
tico inventaro ho trovato memoria d'un altro
libro ancor più antico, cominciato l'anno
1562, ma io non l'ho più trovato nel archi-
vio Parrocchiale; come pure ho trovato
memoria d'uno stato delle anime forma
to l'anno 1692. la popolazione componeva
allora 1650. anime, e questo anche non esis-
te più.
L'Emolumento solito a percepirsi per l'es
trazione delle fedi di Battesimo matrimonio,
e morte e di c˜mi 60, e questo va benissimo
e basta in quanto ai Registri antichi, ma per
i nuovi, che per la scriturazione d'un solo
atto vi vuole tanto di tempo o come anticamente
ve ne voleva a scriverne dieci, c˜mi 60 non
dovrebbero bastare, ma per lo meno lire una
centesimi ottanta, perche altrimenti amerei
piutosto farne estrazione a titolo di carità, che
contentarmi di si vile mercede: comunque però sia
per essere la cosa, il reddito che può ricavarsi da
sifatte estrazioni, può contarsi di nessuna entità.

3° Vi esiste in questa nuova casa canonica l'Archivio
in cui si custodiscono sotto chiave tenuta dal par-
roco i sulodati registri, scritture, Documenti etc.
etc. appartenuti a questa chiesa Parrocchiale,
compagnie e altari, e Cappelle da me formato
di nuovo in occasione che fu rifabbricata la
casa canonica.


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§ 4o
Della Dottrina Cristiana, e delle
Prediche

1° In tutte le Domeniche, ed anche nei giorni
festivi di precetto si fa l'Omelia sul Vangelo
corrente, e dopo pranzo prima del Vespro,
il Catechismo dal pulpito agli adulti, e quindi
L'istruzione, o spiegazione di qualche capo
della Dottrina Cristiana, nel mentre che
si fa il Catechismo dal pulpito agli adulti,
gli altri sacerdoti lo fanno ai fanciulli del-
l'uno, e dell'altro sesso nelle due sagrestie, te
nendo in mano il Compendio della Dottrina
Cristiana approvato per questa diocesi.
Il Catechismo pei fanciulli, e fanciulle, che
hanno da essere ammessi alla santa Communione
in fine della quaresima, fu sempre da me
cominciato il Lunedì dopo la setuagesima, (sic)
e seguitato senza nessuna interruzione, du -
rante un ora precisa per cadun giorno
sino alla settimana di Passione, la quale
s'impiega ad esaminar colla massima at-
tenzione quelli che dovranno essere ammes-
si alla Santa Comunione: durante il qual
tempo i fanciulli cominciando dall'uso di
ragione sino all'età di 18, o anche di venti
anni - se fia d'uopo, intervengono a i catechis-
mi, e si osservano per quanto e possibile gli
avertimenti posti sul principio del compen-
dio della Dottrina dell'immortale Casati.

2° Della formale erezione della Compagnia
della Dottrina Cristiana se ne parlò al capo
Pr. §. 2.do N.° 7°: non vi sono regole partico
lari da osservarsi: nelle Cappelle Cam-
pestri i Cappellani quando vi sono fanno
il catechismo ai fanciulli, e quindi qualche
breve istruzione agli adulti, perché molti
parrocchiani, massime nel sesso femmi-
nimo, che assistono a quella messa, o per
vecchiaia, o per malattia, o per custodire
la casa, ed i fanciulli ancor bambini, o per
altri motivi non possono trovarsi alle
funzioni parrocchiali, quindi non con-
viene lasciarli sempre digiuni del nutri-
mento della Divina parola: nella quaresi-
ma poi si fa il catechismo, anche giornalmente
come già si è parlato.

3° Nell'avvento, vi è giammai stato l'uso
di predicare, a riserva delle Domeniche, e
feste in cui si pratica come nelle Dome
niche, e Feste occorrenti nel decorso dell'an-
no: sono le prediche durante la novena
del Santo Natale di cui si é parlato al capo
1° paragrafo 9˜° n.° 6°: anticamente pri-
ma dello scaduto governo francese vi era
costantemente in questa parrocchia un qua-
resimale e, qualche volta anche in tempo
di detto Governo, e vi era l'uso di predicare
tutti i giorni eccettuato il Sabbato ; la nomi-
na spettava alla comunità, la quale pure
vi corrispondeva l'Onorario, che era di lire
cento, e qualche volta li somministrava
anche il bosco, oltre l'abitazione sebbene
riguardo a questa ci siano sempre state
contese, e litigi tra la Communità, ed i signori
miei antecessori, io sono però d'avviso, che
l'abitazione fosse sia a carico del Signor
pievano, come chiaro risulta da un decreto
di Visita pastorale delli 30 Agosto 1658.
e rinnovato quindi nel 1724. in occasione
d'altra visita, ove parlando del predicato-
re della quaresima, e di chi debba dargli
l'onorario e l'abitazione, si leggono queste
precise parole: et omnia contenta in
"retroscriptis suis Declarationibus vera servit
"cum juramento in manibus nostris praestito
"tactis scripturis; attamen coad habitationem
"cumcionotoris declaramus obligatum sed
"non pro socio:
"Robilante die 31- Augusti 1724.
"San Martinus a castronovo Vicarius Gen-
"neralis = Bassus ancellarius: non avea-
no perà torto i miei antecessori di negare
l'abitazione al predicatore quaresimale,
perche ove alloggiarlo, se la casa canoni-
ca era angusta a segno che appena ap-
pena potea bastare pel Pievano, e le per-
sone di suo servizio e di qui nascevano i
litigi, e le contese, che duravano per intieri
secoli: ora da trent'anni circa a questa
parte non vi è mai più stato il quaresi-
male, a motivo che l'intendente della
provincia, almeno per quanto mi e (sic) stato
detto non ha più voluto approvarlo nel
causato delle spese solito a farsi annual-
mente.

4. Del Legato per gli esercizi spirituali, o mis-
sione si é già parlato al capo 1˜° §.9.˜° n.˜° 1˜°,
quall'uso so faccia delle limosine solite
a raccogliersi in chiesa in occasione delle
prediche, o discorsi se ne parlò pure nel
citato capo §° 10. n.°1mo: quando vi era il
quaresimale, una parte delle limosine,
che si raccoglievano in quel tempo, si spediva
ai fedeli di terra santa.


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§ 5o
Delle Feste e Processioni.

1° Nella Chiesa Parrocchiale oltre la festa di
S. Donato titolare di cui già si e parlato al
capo 1˜° §.1.˜° n.° 1˜°, ed oltre, quelle che sono
già comandate universalmente da Santa
Chiesa, si celebrano ancora con particolar
solennità la festa di Sant'Anna compatro-
na di questo Luogo di cui già si è parlato al
capo 1˜° §.6.˜° n.˜° 2do; quella di S. S. Magno
si cui nel sumentovato capo §.8˜° n.˜° 8˜°, la
festa dei santi Angeli Custodi di cui vi é la
compagnia canonicamente eretta, e di cui
si é parlato al capo 1˜° §.8.˜° n.˜° 2do, e superior-
mente §.2do n.° 6˜°; se ne celebra la festa
con religiosa, e divota pompa l'ultima
Domenica di 7bre; la Compagnia del
Sacratissimo Rosario di cui al capo 1˜° §.2do,
n.˜° 5, e paragrafo 8.˜° n.˜°4 fa la sua festa il
giorno suo proprio prima Domenica di 8bre
d'ogni anno, e celebra pure come feste sue
proprie quella della purificazione, della
Ss˜ma Annunziata, l'Apparizione, e la nati-
vità di Maria Ss˜ma. La Compagnia della
Dottrina Cristiana celebra la festa dell'im
macolata concessione di Maria Ss˜ma il
giorno suo proprio: L'Altare di Sant' Eligio,
quello di S. Gio Battista, di Sant'Eligio Ves-
covo, e di Maria Ss˜ma della Consolata, il
giorno loro proprio, e Solamente con
messa canta (sic) alla mattina.
Dalla Compagnia del Ss˜mo Sacramento
si fanno le feste del nostro Divin Sal-
vator Gesù Cristo, conforme sono prescrit-
te al Calendario della Diocesi: tanto nelle
sovra descritte feste, come in tutte le Do-
meniche, ed altre feste occorrenti nel de
corso dell'anno, non vi sono abusi nota-
bili, o pratiche meritevoli di rimprovero,
che anzi tutte le Domeniche, e feste del-
l'anno Generalmente parlando sono ben
osservate, dopo la messa Parrocchiale
una gran quantità di gente, dell'uno e
dell'altro sesso, resta ancora in chiesa, a
far la via Crucis, che si fa pubblica-
mente: dopo le funzioni della sera simil
mente una parte si ferma ancora a re
citare il Rosario, che si dice anche pub-
blicamente; i sacramenti sono frequen
tati in tutte le Domeniche, e feste del-
l'anno, ma specialmente nel Sacro
triduo delle 40 ore nelle solennità del
corpus Domini, di S. Pietro e Paolo di Sant'
Anna, di San Donato, di San Magno
dei Santi Angeli Custodi, della Madonna
del Rosario, dell'immacolata Concessione
di Maria Ss˜ma, in occasione delle indul-
genze nella rinnovazione dei voti sul
principio d'ogni anno; la Compagnia del
Suffraggio celebra con particolar divozione
la festa del Patriarca S. Giuseppe sposo
di Maria Vergine, e la solennità di tutti
i Santi.

2do. Oltre le processioni prescritte da Santa
Chiesa sogliono farsene altre introdotte
da pia, ed antichissima consuetudine, e sono
quella di S. Anna nella quale si porta la
sua reliquia, e statua rappresentante la
sua immagine e si fa con quell'ordine
di cui si é già parlato al capo 1˜° §.6.˜° n.˜° 2do:
quella di S. Donato titolare della Parrocchia
in cui si porta la sua reliquia rinchiusa
in un busto rappresentante la sua effigie:
quella di S. Magno la domenica prima
di 7bre˜ di cui pure si é già parlato al capo
1˜° §.8.˜° n.˜° 7°, in cui si porta la sua reliquia,
e statua rappresentante detto santo costrut-
ta solamente l'anno scorso; ed il Priore di
quella società porta anche la Bandiera
Militare colle immagini di detto Santo,
e di Sant'Isidoro Agricola in essa dipinte; si
fa quella dell'esaltazione di Santa Croce la
Domenica terza di 7br˜e in cui portasi la
reliquia del Sacratissimo legno di cui già si é
parlato al capo 1˜° §.8.˜° n.˜° 8.˜°: quella dei Santi
Angeli Custodi l'ultima Domenica di 7br˜e
in cui portasi la statua rappresentante
L'Angelo Custode, che ci addita il sentiero
del Regno Celeste, quella del Sacratissimo
Rosario, la prima Domenica di 8br˜e in cui
si porta la statua posta sovra il suo trono;
quella di tutti i Santi, col Ss˜mo Sacramento,
in occasione in cui si chiude il Sacro triduo
delle 40 ore, quella di S. Sebastiano Martire
il 20 Gennajo, dalla chiesa Parrocchiale alla
cappella di detto Santo di cui si é parlato
al capo 1˜° §.6.˜° n.˜° 4.°, credesi questa introdot-
ta in virtù d'un voto anticamente fatto
dalla Communità, come pure quella di S.
Rocco d i cui si é parlato nel sumentovato
capo e paragrafo al n.° 3.˜°.
La Veneranda Confraternita, oltre una nove
na, che suole fare annualmente dopo pas-
qua per ottenere dalla Divina Misericordia
la benedizione sopra le campagne, ed in
cui durante si feste accompagnata dal suo
Cappellano, o da altro Sacerdote, va processio-
nalmente cantando le litanie dei santi pri-
mo alla Chiesa Parrocchiale, quindi una vol
ta per caduna alle quattro cappelle summen-
zionate, ove celebrato il Santo Sacrifizio, ri-
torna alla sua Chiesa cantando qualche sal-
mo, ed ordinario il salmo 84, il sesto giorno
coll'istesso ordine, ritorna nuovamente alla
Chiesa Parrocchiale, e così resta terminata
la novena, suole ancora fare due altre solen-
ni processioni una la prima Domenica
di Maggio in cui celebra al suo Oratorio
la festa dell'Invenzione di Santa Croce,
led in detto giorno si fanno tutte le funzio-
ni Parrocchiali, al dopo pranzo, cantato il
il (sic) Vespro, ritorna processionalmente alla
Parrocchia portando sotto il Baldacchino
la reliquia del Sacro legno di Santa Croce;
L'Altra l'ultimo giorno delle 40 ore ripor-
tando solennemente in processione il
Ss˜mo Sacramento alla Chiesa Parrocchiale,
queste sono le processioni che in virtù
di pia ed immemorabile consuetudine
sogliono farsi in questa chiesa Parrocchia
le, e nella Veneranda Confraternita tanto
nelle une, come nelle altre si vede il buon
ordine il contegno lo spirito di pietà e di
religione.
Alle processioni di S. Marco, e dei tre giorni
delle Rogazioni come a tutte le altre pro-
cessioni sovra descritte vi interviene la
Confraternita in corpo tanto i confratelli,
come le consorelle, vestiti dei loro abiti, e
con vero spirito di penitenza, si fanno secondo
il Rito di Santa Madre Chiesa, ed ivi pure
non si vede alcun abuso da stirpare; di
regola ordinaria, il primo di detti giorni,
intra Missam dall'Altare io son solito
di fare un Sermone al popolo in Chiesa
tutto congregato, dove parlo dell'istituzione
antichissima di siffatte preghiere pubbli-
che, e del raccoglimento, e compostezza con
cui i fedeli debbano assistervi etc. non ho da
lamentarmi di sua docilità.

3˜° La Processione del Ss˜mo Sacramento il
giorno della Solennità del Corpus Domini
si fa secondo il prescritto del Rituale Romano;
cantata nella chiesa Parrocchiale, a quest'
ora riccamente addobbata, la messa solenne
parte al processione, e va direttamente
alla Cappella di S. Rocco anche adornata,
e provvista di candele all'altare, che si
accendono prima che entri il Ss˜mo Sacr˜o,
il quale entrato, e riposto sull'Altare so-
pra il corporale, si genuflette, si incensa,
si canta il tantum Ergo o un antifona
del Ss˜mo Sacr˜o, quindi il versetto panem
de celo etc. coll'orazione, e poi nuovamente
s'incensa, si ripiglia il Ss˜mo Sacramento
con cui si benedice il popolo ivi tutto genu-
flesso e si seguita la processione, che ritor-
nando indietro va alla Cappella di S. Sebas-
tiano ove si opera l'istesso Rito come già
in quella di S. Rocco, indi ritornando alla
chiesa parrocchiale, e posto il Ss˜mo Sacr˜o
sull'Altare s'incera (sic) si canta il tantum
Ergu (sic) con quel che segue, si benedice nuova-
mente il popolo ivi congregato, e riposto sul
Trono Ss˜mo Sacramento, ivi si lascia in
mezzo a molte candele accese, esposto alla
pubblica Venerazione. sino al vespro , che
si canta solennemente, circa le quattro
pomeridiane, nel qual spazio di tempo
molta gente se ne resta in chiesa all'
adorazione del Ss˜mo Sacramento recitan-
do il Rosario o altre divote orazioni; canta-
to il Vespro si conchiude l'augusta Cerimo-
nia colla benedizione del Ss˜mo Sacramento:
l'ordine di questa processione, come a un di
presso di tutte le altre solenni, di cui già
si e parlato di sopra, come di quella di S.
Donato, Sant'Anna etc., si é che prima
vanno con buon ordine a due a due le
figlie precedute dal loro stendardo rap-
presentante l'immagine di Maria Ss˜ma,
successivamente coll'istesso ordine i figli-
uoli formano un altro corpo preceduto
pure dallo stendardo rappresentante
l'immagine dei Santi Angeli Custodi, dopo
le umiliate, ed i confratelli ognuno col
suo abito decente e mondo, indi il clero,
preceduto dalla Croce Parrocchiale, e dopo
il Ss˜mo Sacramento sotto il Baldacchino
portato da quattro confratelli vestiti del loro
abito, accanto al Baldacchino i massari del
Ssmo Sacramento con doppieri accesi,
in seguito il corpo municipale, quindi i
Massari di tutte le altre compagnie, Altari,
Cappelle, e finalmente le massare an-
che d'ogni compagnia Altare e cappella,
tanto gli uni come gli altri vanno tutti
in buon ordine con raccoglimento, e modes-
tia, con sue torchie accese in mano, come
ben si merita si imponente cerimonia:
dopo segue la turba del popolo, tutti
in buon ordine gli uomini separati dalle
donne, e tanto gli uni come gli altri sem
pre a due a due. Oltre se sovra descritte
processioni si fa pure solennemente
quella dell'ottava del Corpus Domini,
ed ogni terza del mese si fa la processione
portando il Ssmo Sacramento coll'accom
pagnamento di quattordici o venti torchie
accese, cantando il pange lingua, all'in-
verno solamente nell'interno della Chie-
sa all'estate si esce, e si fa il giro intor-
no alla Parrocchia.
La Comunità in tutte le processioni
in cui si porta il Ss˜mo Sacramento ha
il diritto di portare le aste del baldac-
chino, ma a quella del corpus Domini,
come si è detto, siccome va dietro colle
torchie e in mano, e forma un corpo il
che riesce anche di maggior decoro alla
Sacra funzione, ha rimesso, e rimette
ogni anno quel diritto alla Confrater-
ernita, e su di questo non vi sono contese
da rimediare, daché io sono al regime
di questa Parrocchia tutto passa in per-
fettissima pace.


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§ 6o
Delle Benedizioni

1° si fanno in questa Parrocchiale le novene del
Patriarca S. Giuseppe dalla Compagnia
del Suffraggio una novena dopo pasqua,
a carico della Compagnia del SS˜mo Sacr˜o
legata dal fu Giò Blangero di cui si è parla-
to al capo antecedente paragrafo 9.˜° no.˜° 6.˜°:
La novena della Pintecoste, (sic) l'ottava del cor-
pus Domini, la novena di Sant'Antonio
di padova, quella di sant'Anna, di San Dona-
to di S. Magno, degli Angeli Custodi della
Madonna del Rosario, l'ottavario dei Deff.ti
sul principio di 9bre, la novena dell'immaco-
lata concessione e la novena del Ssmo Natale,
tutte colla Benedizione del Ssmo Sacramento,
che si da all'altar Maggiore, oltre le suloda-
te Benedizioni, sogliono i particolari dei rispet-
tivi Cantoni della parrocchia comandar no-
vene per ottenere dalla Divina Misericordia
la Benedizione sopra le Campagne, quindi
é che dal principio di maggio sino a tutto 8bre˜
vi é tutte le sere Costantemente la Benedizio-
ne col Ss˜mo Sacramento, che si da come so-
pra all'altar maggiore.

2.do Si fanno tutte le Benedizioni prescritte da
Santa Madre Chiesa, delle Candele il giorno
della purificazione, delle ceneri il primo
giorno di quaresima, delle Palme dell'Acqua
Santa il Sabbato Santo, e Vigilia di pentecoste,
la spesa per le candele Benedette per dare
agli Ecclesiastici, ai Cantori, ed alle persone
principali del paese spetta al Parroco in Vir-
tù d'Antica Consuetudine. la spesa delle
altre, che si benedicono e si consegnano a pro
della Chiesa, spetta alla Chiesa medesima,
della spesa per le altre Benedizioni delle
ceneri etc. essendo di nessuna entità non meri-
ta parlarne: si fa pure tutti gli anni la Bene-
dizione del Cero pasquale nel Sabbato Santo,
ed é questo un anno sì, l'altro nò a carico della
comunità.

3. Si fa la benedizione delle case della Villa nel
sabbato Santo, se però il tempo lo permette: al-
trimenti si differisce alla settimana dopo pas-
qua. La Benedizione delle case in campagna
si fa dalla Domenica in Albis alla pentecoste,
e si fanno queste benedizioni secondo il rito pre-
scritto dal Rituale Romano: si praticano ancora
le benedizioni sopra gli infermi: e le Benedizio-
ni contro sorci, uccelli, ed altri animali od insetto
che guastano i frutti etc. e si praticano come
trovansi nel libro intitolato (?) Sacerdote prov-
veduto, altre benedizioni non si praticano
fuorché quella in articulo mortis da chi ha
l'autorit, e quando si presenta l'occasione.
la retribuzione per novene ed ottavari a ca-
rico delle Compagnie, altari e Cappelle e di
lire 2.50 quando la cera a carico della Chiesa
per quelle poi che comandano i particolari é di
lire 5.20 é la cera a carico del parroco, per i tri-
dui lire 3 ed è pure la cera a carico del par-
roco ma questi sono rarissimi: Oltre le preno-
minate Benedizioni, si pratica anche quella
delle puerpere ogni qualvolta se ne presen-
ta l'occasione, e si fa secondo il metodo pre-
scritto dal Rituale Romano, e queste danno
al parroco, o a chi le da la Benedizione l'ele
mosina di soldi cinque di moneta antica.


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§ 7o
Del Sacramento del Battesimo

1° Questo Sacramento non si differisce ordinariamen-
te più di venti quattr'ore, anzi quelli che sono vicini
alla parrocchia dell'istesso giorno che nasce l'
infante lo portano tosto alla Chiesa a ricevere
il Battesimo. non vi è l'abuso di amministrare
questo sacramento privatamente nelle case a riser-
va del caso d'assoluta necessità; non si fanno
offerte, ne versan altro regalo al parroco o a chi
Battezza in occasione che si amministra que-
sto Sacramento.

2.do Il fonte Battesimale é costrutto in marmo in
forma semilunare fisso nel muro in fondo,
della Chiesa a sinistra della porta maggiore,
e ben custodito da un cancello di ferro. nel sabbato
Santo, e vigilia di pentecoste si rinnova l'acqua
Santa Secondo il prescritto del Messale Romano.
Non vi sono Ostetrici, ma non si ammette alcuno
al matrimonio senza che sappi Battezzare
come insegna la Dottrina Cristiana, e se ne par-
la sovente nei catechismi.


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§ 8o
Dell'Eucaristia, e Confessione

1° Il SS˜mo Sacramento si porta agli infermi, secondo
il prescritto del Rituale Romano, coll'accom-
pagnamento di quattro torchie e due Lanterno-
ni, e due candele accese al giardinetto su cui
si ripone il Di˜no Sacramento giunto a casa
dell'infermo; nella quall'occasione molte per-
sone si portano da sua casa una candela, che accen-
dono in chiesa, ed accompagnano il SS˜mo Sacramento
se si porta fuori del Luogo si accendono solamen-
te quattro Lanternoni, ma in ogni occasione se-
guono sempre altre persone con candele accese
in mano, con questa differenza che se l'infermo
é nel recinto dell'abitato, o non molto lontano,
molti vanno sino s sua casa se poi è lontano,
come lo sono la più gran parte, vanno colle
candele accese fin fuori del Luogo, e quivi,
presa la benedizione che si da dal Sacerdote
col SS˜mo Sacr˜o, ognuno se ne ritorna a casa sua,
e restano soltanto all'accompagnamento quelle
persone che sono di quel Cantone ove trovasi
l'ammalato: si usa l'ombrella anche nel-
l'abitato, e si portano dalla Chiesa tutte le
Sacre Suppellettili necessarie per ammi-
nistrare con decenza un tanto Sacramento:
Al ritorno in chiesa si canta un antifona del
SS˜mo Sacramento, col versetto, ed orazione
propria si recitano tre pater ed ave per
la salute di quell'infermo a cui si é por-
tato il SS˜mo Viatico, si pubblicano le indul-
genze concedute dai Sommi Pontefici
a chi divotamente pratica questo santo
esercizio; però solamente quando si porta
nel recinto del Luogo, perché quando si porta
fuori e Lontano non si ritorna più col
SS˜mo Sacramento, e non si pubblicano le
indulgenze, ma per animare il popolo,
a si salutare divozione di tanto in tanto si
pubblicano dal pulpito o dall'altare.

2.° Le Specie Sacramentali, si rinnovano ogni
otto, o dieci giorni, in tempo d'estate, ogni
quindeci in tempo d'inverno, e non di più.

3.° Coll'abito talare, cotta e stola si portano i con-
fessori in confessionale: si confessa solamen
te di giorno, ma però in occasione di nume
roso concorso come in tempo delle Sacre Mis-
sioni, esercizi spirituali, massime nell'inver-
nale stagione, o anche in tempo Pasquale,
siccome durante il giorno, sarebbe impossi
bile di spedir tutti gli accorrenti al Sacro Tribunale, perciò anche di notte, o nella
mattina avanti il giorno, o alla sera sino
a notte ben avanzata, si confessano le perso-
ne dell'uno e dell'altro sesso, però solamente
nella Chiesa Parrocchiale: però ad ogni
confessionale vi si mette avanti una candela
accesa, di modo che la chiesa resta chiara
come se fosse di giorno. non si ammettono
le donne a confessarsi in Sagrestia a riser-
va di qualche sorda, o sordastra, o vecchia
che sarebbe impossibile di confessarle al
confessionale senza disturbo dei circostanti,
queste però si riservano a quelle occasioni
nelle quali non vi sia gente in chiesa, o si
conducono alla confraternita come gia si é
parlato al capo antecedente paragrafo 6.°
n.° 1, la cosa essendo così, io non conosco su
questo punto alcuno abuso nella parrocchia
se, mette l'appello di suo distretto che meriti
la superiore attenzione.


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§ 9o
Dei Matrimoni

1.° ai Matrimoni precedono le tre solite conciliari
denunzie, quando non se ne ottiene dall'Ordi
nario la dispenza: se li sposi sono di due Par-
rocchie in entrambi si fanno le denunzie,
se l'uno o l'altro sono estradiocesani si esigge
lo stato libero di quella Curia Vescovile senza
di questo non si assiste allo sposalizio.

2.do Prima di procedere alle denunzie si esplorano
con maturità e giudizio i sentimenti, cioé
se sia libero il consenso dei contraenti, e dei
rispettivi loro genitori, e non si ammettono
assolutamente al matrimonio persone igno
ranti i rudimenti di nostra Santa religione,
i misteri principali di nostra fede, e l'eserci-
zio del Cristiano da farsi cotidianamente.

3.° I diritti parrocchiali riguardo ai matrimoni
sono lire 1 e 80 per le denunzie, centesimi
60 per l'assistenza allo sposalizio, in cui vi
si assiste con due torchie accese somminis
trate dal Parroco, e che ordinariamente
si tengono in mano dai testimoni: rarissime
volte in occasione delli sposalizi si dice la mes-
sa pro sponso et sponsa, etc. e per questa non
vi é alcun diritto particolare a riserva della
semplice limosna della messa, che si ap-
plica per esso loro: non v'é l'uso dei fazzoletti,
od altri regali: non conosco alcuna divisione
tra i coniugi scandali, i disordini in proposito
esigenti qualche provvedimento.


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§ 10o
Del Sacramento dell'Olio Santo

1.° Il Sacramento dell'Olio Santo si porta agli in-
fermi quando la malattia è grave, ma però
ancora con qualche speranza di guarigione:
si porta privatamente, e giunto il Sacerdote
a casa dell'infermo, se il caso non è tanto gra-
ve si esorta a riceverlo colle debite disposizio-
ni, a rinnovare il pentimento delle sue colpe,
e se fa d'uopo riconciliarlo, si riconcilia, quin
di si veste il Sacerdote di cotta e stola, ed accese
due, o almeno una candela benedetta s'am-
ministra il Sacramento all'infermo Secondo
il metodo prescritto dal Rituale Romano, e
nel mentre i circostanti tutti genuflessi
pregano per la Sua Salute: Ogni anno rice-
vuto l'olio Santo nuovo s'abbrucia il
Vecchio, unitamente al Cotone, o stoppe che
s'usano nel decorso dell'anno ad astergere(?) l'
infermo in occasione che li si amministra
questo Sacramento, in tale occasione
S'abbruciano anche gli olii dei Cattecume-
ni, ed il Sacro Crisma, le ceneri che riman-
gono, si gettano nel Sacrario posto ove sopra
cap. 1.°˜ .1.° n°˜ 4.°.

2do Per quanto posso, io mando annualmente
il Venerdì Santo un Sacerdote, o perlomeno
una persona giudiziosa, e di pietà a prendere
l'Olio Santo alla Chiesa Cattedrale, in un
col Sacro Crisma ed olio dei Cattecumeni, per
averli pronti al domani per la benedizione
del fonte Battesimale.


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§ 11o
Delle Esequie.

1.° In Virtù di instromento di Transazione tra il
Sig.r Pievano D. Giuseppe Donato Berzezio, e
la Communità in data delli 16. 8bre 1731. rogato
Basso, si è convenuto, che per le sepolture dei
bambini minori d'anni 7, si debba dare
al Sigr Pievano due candele da mettersi
all'Altar Maggiore, ed una in mano del
Celebrante tutte non minori d'once tre
caduna, e candelette da cento n°.˜ 20, tra
tutte d'once quattro di peso; se poi i parenti
non stimassero a proposito di metter la
suddetta cera nuova, daranno al Parroco
lire due e soldi due moneta antica, ed al
momento pagano lire 2 e 50. (?) ivi incluso l'
aumento Legale: per le sepolture
dei fanciulli d'anni 7, e minori d'anni
dodici gli eredi del Deffunto dovranno Somi-
nistrare torchie due non minori d'una libra
di peso, quattro candele d'oncie quattro, da accen-
dersi ove sopra, e trenta candelette da cento:
mettendo poi la detta cera il parroco li saran
no date lire 5 in moneta antica, ed attual-
mente si pagano lire 6 inclusa l'addizione
del decimo legale, se si canta messa prese-
nte cadavere si corrispondono lire 7. e 80. riguar-
do poi alle sepolture dei cadaveri dagli
anni 12 in su siano o no ammessi alla Comu-
nione, torchie cinque di libre una caduna.
sei candele d'oncie tre che si accendono al-
l'altar maggiore, e stanno accese durante
la Messa presente cadavere, e finché sia
terminata la funzione funeratizia, una libra
candelette da cento, un emina segala di mi-
sura vecchia, copi sei di misura corrente;
mettendo il parroco tutta la detta cera li si
corrisponderà la somma di lire dieci, ed
attualmente dodici incluso l'aumento segale:
in tutte queste funebri funzioni si osserva
il Rituale Romano: l'emolumento solito a
percepirsi dal Parroco per le messe presente
cadavere lire 1.80, l'istesso per le messe can-
tate terza, settima, e trigesima, ed anniversa-
rio, se vi è infine l'assoluzione, ossieno le
esequie, lire due per caduna, come già si è
parlato al capo antecedente paragrafo 9 .° n° 24,
se vi è l'assistenza del diacono, e sudiacono
lire tre e 60.

2.do Nel recinto dell'abitato la levata di cadavere
si fa alla casa propria del Deffunto: quelli della
campagna si portano anche alla Villa, e quivi
deposto il cadavere a casa di qualche parente
ho (sic) amico, ivi se ne fa la levata, e su di ciò non
ci sono abusi, o mal fondate pretenzioni.
nell'accompagnamento alla chiesa non si
canta altro che il salmo Miserere, ed ivi gio-
nta la comitiva, e cantato il Subvenite Sancti
Dei, prima della Messa il Sacerdote si met-
te alla Balaustra, dove vengono prima gli
uomini parenti del Deffunto, indi gli altri,
poi i confratelli della confraternita, se vi
sono, fanno l'offerta delle candelette, baccian-
do (sic) riverentemente la croce della stola, dopo
si discende sino alla metà della Chiesa, e le
donne fanno pure l'offerta delle candelette
nel modo come sopra, se non si canta la messa
in tempo di detta offerta, i cantori cantono (sic)
il dies irae finito il quale si dice non intres
in judicium, si cantono le esequie, etc. e si
seguita la funebre funzione come pre
scrive il Rituale Romano, tutto in buon
ordine, e con pubblica edificazione.


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§ 12o
Dei Benefizii.

1.° Il Reddito della prebenda ossia Benefizio Par-
rocchiale, consiste in beni stabili tutti esis-
tenti su questo territorio, in tanti campi,
prati e Boschi di Castagna, da me già
arrichiti (sic) tra piante di gelsi e di Castagna,
e di noci in numero di Cinque cento e più, ed
annualmente gli aumento sempre con
qualche nuovo piantamento, il reddito an-
nuo di detti beni a calcolo anno più anno
meno può ascendere a £ 900. Non vi sono canoni e primizie, vi sono
però ancora le decime in natura sovra
le granaglie, come sono formento Bar-
bariato, Segala, parmola, Avena, in ragio-
ne di 60. gerbe una cosi (sic) stabilite in virtu (sic)
del sulodato instromento di Transazione,
in forza del quale il Parroco é obbligato
andarsela raccogliere sui campi, per riguar-
do al piano, riguardo poi alla montagna
usano portargliela all'inverno il primo
giorno di quaresima; in tutto a calcolo può
dare l'annuo reddito di £ 300.
Sarebbe di grande vantaggio alla Parroc-
chia, che di dette decime in natura se
ne facesse una nuova transazione, e si
pagassero in numerario, come si usa già
quasi universalmente in piemonte (sic) sa-
rebbe di minor incomodo ai parrocchiani
contribuenti, e di maggior vantaggio al
Parroco, che avrebbe sempre sicuro il fatto
suo, senza verun disturbo: di questo ne atten
do il Savio, e Superiore parere di Monsignor
Ill˜mo e Revd˜mo, ed anzi io ne formerò
un progetto in iscritto che mediante Su-
periore approvazione, sarà pure, come
spero, accettato dalla Comunità.
Oltre i Suddetti redditi, questa Prebenda par-
rocchiale gode ancora gli incerti, come suol
dirsi di stola bianca e di stola nera, che
in tutto a calcolo approssimativo può ascen
dere a lire Sei cento.
Quindi chiaro si vede che il reddito annuo
di questo Benefizio Parrocchiale ascende
in tutto a £ 1800.
Quello poi che deve osservarsi in proposito
si é che negli anni Calamitosi gli incerti
si riducono a ben poco, le granaglie accredi-
tate per lo più a gente povera si perdono in
gran parte, quindi a poco si residua il reddito
Parrocchiale. non gode questo benefizio al-
cun assegno sul Tesoro Regio per supple-
mento di dote, od altro mottivo. (sic)

2.do Vi esisteva anticamente in questa Chiesa
Parrocchiale una Cappellania sotto il
titolo di S. Pietro e Paolo, ed era questa eretta
all'altare di detti Santi Apostoli, era questa
un Benefizio proprio dell'antichissima casa
e famiglia Lamberti Fondato l'anno 1646.
da Messer Petrino Lamberti previo suo
Testamento delli 18. Gennaio di detto anno,
ed era di jus patronato di detta casa Lamberti,
fondato sovra i beni nominati, e descritti
in detto Testamento rogato Vescovo coll'ob-
bligazione d'una Messa ebdomadaria per-
petua; quindi in virtù d'altro Testamento
delli 21 Marzo 1661. rogato Tosello il Sigr Luogo-
tenente Cesare Lamberti figlio di detto Messer
Petrino per supplemento a detto Benefizio
assegnò altre nove giornate bosco castagnetto ,
ed una giornata prato, tutto su questo territo-
rio, col pesso (sic) annesso di messe tre ebdomadarie
perpetue.
I beni componenti detto benefizio sono stati alie-
nati in tempo dello scaduto Governo Francese, e tras-
feriti nel Luogo di Castelletto Stura di questa diocesi,
dove esiste ancora attualmente la casa Lamber-
ti, ivi traslocata sul finir del secolo decimo settimo:
e l'altare di S. Pietro e Paolo a cui era aggregato
questo benefizio, o Cappellania, è stato pur demoli-
to in tempo del sulodato Governo.


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§ 13o
Delle Confraternite e Compagnie.

1.° Vi è una sola Confraternita sotto il titolo dell'In-
venzione di Santa Croce canonicamente eretta
nella chiesa già sovra descritta al cap. 1.° §. 6.° n° 1.°;
e di cui nella presente Relazione si è già più
volte parlato, non si da in quall'anno sia stata
eretta ma nell'anno 1606. comincia il libro
Vecchio dei conti; l'anno 1636 è stata spedita
la Bolla d'aggregazione alla Veneranda arci-
confraternita della Madonna del Confallone,
eretta nella chiesa di Santa Lucia in Roma.
I Confratelli portano per loro divisa l'abito
bianco, cinti di cingolo anche bianco, come
quelli di Santa Croce della Città di Cuneo, le
consorelle portano per divisa un abito di tela
chiara, come le umiliate di detta Città, e cin-
te di cingolo bianco come i confratelli; l'
istituto è 1° di far celebrare una messa per
ciascun confratello, e consorella, tanto che
si rendano Deffunti, recitar l'uffizio de mo-
rti lla casa istessa del Deffunto prima di
darle sepoltura; per i confratelli, e conso-
relle della Compagnia l'ufficio di dice nel
Suo proprio oratorio, la Domenica imme-
diatamente dopo la Sepoltura. 2.do inter-
venire alle pubbliche processioni solite
farsi nella parrocchia, e sovra descritte
al § 5.° n° 2.do 3° accompagnare , vestiti del
proprio abito, alla sepoltura i confra-
telli, e consorelle Deffunti, e ritirandosi
alla Confraternita cantare il Vespro
dei morti in suffraggio di quel Deffunto, o
Deffunta a cui si è data sepoltura.
4° in tutte le Domeniche e feste del-
l'anno cantare in detta loro Chiesa, e
sulla cantoria a ciò destinata le Divine
Lodi; e dopo pranzo l'uffizio de morti,
e tutto questo si fa senza disturbo delle
Parrocchiali funzioni. 5.° oltre le funzio-
ni già descritte al § 5°, fanno an-
cora una numerosa, e divota processione
la sera del Giovedì Santo, in cui si va alla visita
della Chiesa a prender perdono al ritorno si
fa la funzione della Lavanda dei piedi ese
guita dal Priore, e previo discorso analogo
a tale Cerimonia; altre funzioni non vi
si fanno. 6.° Il Priore elegge annual-
mente, e nel modo descritto al capo anteceden
te paragrafo 10. N° 4°, quale ne sia il
reddito, come e da chi amministrato ivi pu-
re se ne parlò: vi è il Tesoriere che a tempo
debito rende i suoi conti a tutto il consiglio in-
sieme radunato, coll'intervento anche del par-
roco, che ne diviene all'opportuna revizio
ne, ed approvazione: sebbene non vi sia
mai stata l'usanza in tempo dei miei ante-
cessori d'intervenire il Parroco alle Congre-
ghe della Confraternita; tuttavia da che
io sono al regime di questa Parrocchia ogni
qual volta il consiglio si raduna pel delibera-
mento di qualche spesa di riguardo da
farsi per la Confraternita, o di far acqui-
sto di sacre suppellettili, od altro, decidono
niente senza prima prendere il mio parere,
onde le cose si passano in perfettissima ar.
monia. 7˜ Il Cappellano di detta Confra
ternita è il signor D. Dalmasso Giraudo, e gode
lo stipendio di lire ducento come già si è parlato
al capo antecedente paragrafo 10. N.° 4; i di
cui precisi doveri sono primo celebrare il Santo
Sacrifizio della Messa nella Chiesa della
Confraternita dopo che i Confratelli han
no cantati i divini Uffizi, tutte le Domeni
che e feste dell'anno, a riserva di cinque,
cioè le due feste di Pasqua, ascenzione,
Corpus Domini, e Solennità di tutti i Santi
nelle quali cinque feste e tenuto celebra
re nella chiesa Parrocchiale, per con-
venzione speciale fatta col Sigr Pievano.
2do. accompagnare confratelli all'occa-
sione che fanno la loro solita novena alle
quattro cappelle celebrando la Santa Mes-
sa in quella cappella, che è visitata dalla
compagnia: 3.o˜ intervenire a tutte le pro-
cessioni parrocchiali a cui per dovere
interviene pure la compagnia, 4.o assistere
alle confessioni in tutte le Domeniche
e Feste dell'anno, ed anche nei giorni
feriali quando si presenta l'occasione.
Delle altre Compagnie Canonicamen-
te erette, ed aggregate ai diversi altari
e Cappelle della Chiesa Parrocchiale
se ne parlò già diffusamente al capo ante
cedente paragrafo 2.do: quale ne sia il reddito,
come e da chi amministrato se ne parlò
al paragrafo 10. n.o˜ 1.o˜ di detto capo; I Massa
ri rendono annualmente, ed a tempo debito
i loro conti a mani di me Pievano che di
consenso di tutta l'amministrazione ne
faccio le funzioni di Tesoriere.


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§ 14o
Delle Opere Pie.

1.° Non vi sono in questa Parrocchia opere pie
salvo la Congregazione di Carità fondata l'
anno 1717. sui fondi dell'antica Compagnia
di Sant Spirito, il di cui reddito annuo as-
cende alla somma di £ 1490.45., ed e regolata
a norma del Regio editto 24.7bre 1836, il di
cui istituto si é primo soccorrere a domicilio
i poveri specialmente infermi , 2.do provve
derli di Medico, di Chirurgo, e pagar loro i
prescritti medicamenti; 3.o procurar loro il ves
tiario, e calzamenti in occasione massime
della stagione invernale; 4.o˜ provvedere i
mezzi di trasporto ai poveri Viandanti infer-
mi muniti, mancomale delle loro carte.
Lorché si eseguisse annualmente colla
massima imparzialità, e discernimento,
a norma delle finanze, che presenta il pio
istituto: e meglio si eseguirebbe ancora
se il capitale di lire 29500. (?) imprestato alle
Regie finanze sul finir dello scorso secolo
non fosse stato ridotto alla tenue annua
somma di £ 564 05.

2.do Debbo a chi di dovere far osservare che seb-
bene di tanto in tanto vi sia chi ommetta la
communione pasquale non vi sono però
al presente degli abitanti in questa colpevole
ommissione, tanto meno vi esistono, per quanto
io sappia, liberi pensatori, e ragionatori in
materia di religione, pubblici scandalosi,
e profanatori della santificazione delle
feste etc.
Questo é quanto, Monsignor mio Illmo˜, e
Revd.mo, ho potuto, colla massima inge
nuità, e schiettezza tutta propria del mio
carattere, esporre nella presente termina
ta relazione, quale non sò se sarà per
incontrare il suo aggradimento, so però
d'aver usata tutta l'attenzione nel com-
pilarla.

Chiusa a Robilante
il 23 Giugno 1841
Giuseppe Giacinto Viani Pievano.


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