Piloun e Capele a Roubilant a la vila

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gezia 't San Dounà su di bouletin dar 1915
Paroquia, gezia 't San Dounà
su di bouletin dar 1915

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gezia 't San Dounà su di bouletin dar 1956
Paroquia
su di bouletin dar 1956




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gezia 't San Dounà su di bouletin dar 1959
Paroquia
su di bouletin da la fin dar 1959

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gezia 't San Dounà su di bouletin da la fin dar 1964
Paroquia
su di bouletin da la fin dar 1964




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gezia 't San Dounà su di bouletin dar 1976
Paroquia
su di bouletin dar 1976




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da: Ristorto M., Cenni storici di Robilante, Cuneo 1962, pagg.48-49:

D. RAIMONDO RAMONDETTI (1672-1688)

(...) entrò al possesso il 13 giugno 1672 ed ebbe nel maggio 1673 una visita del Vescovo di Mondovì. Il Vescovo sopratutto insistette per la costruzione di una chiesa più ampia, secondando l'aumento della popolazione, e il parroco si mise all'opera per indurre i parrocchiani a cercare i mezzi. Il 14 agosto 1683 fu deliberato il capitolato-base per la nuova costruzione, che fu posta ad appalto il 16 agosto.

(...)

La costruzione, con abbattimento di parecchi muri, fu cominciata nel 1684 e continuò negli anni seguenti, trovandosi ancora pagamenti fatti al Ciceri nel 1687.

La chiesa allora ebbe le tre belle navate; mancava il coro, che è costruzione posteriore. Rimasero disgustati dalle opere del pievano alcuni factotum del paese, che videro svanite le loro speranze di perverse speculazioni e questi, secondo la tradizione, avvelenarono il buon Pievano, che venne a morte nel luglio del 1688. Ma resta l'opera sua e resta il suo nome in benedizione.

  indietro opere esterne

 

da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 1964, n. 10, pag. 3:

Cosa si è fatto in questi ultimi mesi di opere esterne?

Si è terminata la facciata, che ora appare più maestosa e, come disse qualcuno, degna d'una cattedrale. Degna o no di una cattedrale, è un fatto ch'essa è riuscita bene, oltre il previsto. Di questo, oltre al geom. Miraglio Giovanni ed al nostro caro Sordello Attilio, rappresentanti la "Euromarmi di Fossano" se ne deve dare il giusto merito alla ditta Pellegrino Francesco, che coadiuvato dai suoi bravi muratori, ha saputo condurre il lavoro con precisione, velocità e capacità. Per il sig. Pellegrino rimarrà, credo, il suo capolavoro; per voi, Robilantesi, una testimonianza della vostra fede e per il vostro Pievano un atto della bontà del Signore, che ha voluto servirsi di lui per abbellirsi la Sua casa, dov'Egli rimane con noi e per noi.

Nella chiesa parrocchiale poi si è riparato l'organo e grazie al cav. Barale di Borgo, si è sistemato il motorino ai mantici.

Si sono cambiate le vetrate, perché una parte erano rotte o mancanti e quindi era necessario sostituirle tutte; ora la chiesa è più luminosa.

Infine si è acquistato un grande Crocifisso in legno, che s'innalza maestoso sull'altar maggiore.

Così la parrocchia ha cambiato aspetto: un aspetto più semplice, ma più raccolto.

alla fotografia indietro statue facciata

 

da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 1965, n. 2, pag. 1:

 

Il giorno, in cui dalla facciata della chiesa parrocchiale si calarono le famose statue in cemento raffiguranti la Fede, la Speranza e la Carità ci fu chi disse scherzosamente "addio Fede in Robilante"! Fu quella una frase detta così per dire, perché la fede dei Robilantesi non poggiava certo su quelle povere statue (se fosse stato così sarebbe stata ben misera). Del resto esse sono state sostituite da quelle di coloro che ne sono l'oggetto della Fede (Cristo Redentore) o ne furono i grandi campioni e propagatori di essa (S. Pietro e S. Paolo), quindi anche sotto questo aspetto non ci sarebbe nulla da temere.

alla fotografia indietro quadro di S. Donato

 

da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 1966, n. 10 pag. 2:

 

* Alla vigilia della festa di Sant'Anna è stato collocato sul portale della facciata della chiesa parrocchiale un artistico quadro di S. Donato.

L'opera tutta in mosaico di marmo è stata fatta dal nostro bravo Sordello Attilio, socio della Euromarmi di Fossano, che già ci aveva fatta la facciata.

Su disegno del famoso pittore Bartoli, egli, sera per sera, dopo il lavoro di direzione e d'ufficio, volle prepararlo personalmente.

Vi entrarono circa una trentina di varietà di marmi, in duecento e più pezzi, che richiesero il lavoro di quasi due mesi; quindi voi comprendete che l'opera è certamente di grande valore e di una durata eterna.

Ringrazio quindi la "Euromarmi" di Miraglio e soci che ha voluto farci questo regalo e soprattutto il caro Attilio, cui va il nostro vivo elogio e ringraziamento, e formulo l'augurio che la loro ditta possa riaffermarsi sempre più.

alla fotografia indietro nuovi banchi

 

da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 1969, n. 7, pag. 4:

Nuovi banchi

Come vi avevo annunciato in marzo, i lavori sono stati iniziati: i banchi della chiesa ci sono già, belli e nuovi in mogano, divisi in quattro file due centrali di m. 2,30 e due laterali di m 1.40; in modo che tutti potrete trovare il vostro posto comodo.

Vi raccomando una cosa sola: per quanto è possibile riempite le navate centrali e prendete posto in avanti; potrete così sentir meglio la Messa e gli ultimi arrivati potranno ancora trovare posto in fondo.

Quanto costano? L. 28.000 i più lunghi; L. 24.000 i corti.

Ho venduto quelli vecchi per L. 350.000; il resto del debito in parte è già coperto; in parte spero di coprirlo colla vostra generosità.

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capela 't Sant'Ana
Capela 't Sant'Ana

(notizie nella scheda specifica)

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da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 1993, n. 4, pag. 8:

Cappella di S. Anna

Con l'autorizzazione dell'Ordinario Diocesano e con la prossima autorizzazione della Soprintendenza, il Priore e i Massari di S. Anna, dopo aver ottenuto anche il permesso del Comune, inizieranno i lavori per sostituire l'attuale copertura della Cappella di S. Anna.

Le lamiere saranno sostituite da tegole di cemento, già usate per la copertura della Chiesa Parrocchiale e della Confraternita di S. Croce.

La spesa ammonterà a L. 20.000.000 circa.

Anche qui si fa appello alla manodopera volontaria.

Chi intende contribuire a coprire la spesa potrà versare la sua offerta sul Conto Corrente n. 4450/85 della Cassa Rurale e Artigiana di Robilante.

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da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 1993, n. 7, pag. 7:

Cappella S. Anna: rifacimento tetto

La fondazione della Cappella di S. Anna risale al secolo XVII, e probabilmente all'anno 1674, data posta sul frontale, sopra l'affresco della Sindone.

Inizialmente la Cappella era dedicata principalmente a S. Bernardo e secondariamente a S. Defendente, S. Maurizio e alla Sacra Sindone.

Solo nel 1740, in occasione della costituzione della Compagnia di S. Anna, fu dedicata a S. Anna.

Si aggiunsero poi nel 1776 i due altari laterali, di cui quello a destra è dedicato ai SS. Gioachino, Maurizio e Eurosia.

Nel 1904 è stata incanalata l'acqua per la fontana; e nel 1926 è stata costruita la gradinata semicircolare dietro la Cappella.

Successivamente è anche stata tracciata l'attuale strada.

Dal 1946 si teneva sempre accesa una lampada ad olio visibile dal paese.

La tradizione dei fuochi e dei fuochi d'artificio è stata presente fin dal 1600. Difatti nei Registri dei Conti della Cappella risulta sempre la spesa per i "fuochi", "schioppi", "mortaretti".

Alla manutenzione ordinaria e straordinaria della Cappella da sempre hanno provveduto il Priore e i Massari.

E così l'attuale Priore Girello Enrico e gli attuali Massari Fantino Mariano e Giordano Michele, già l'anno scorso avevano deciso di rifare il tetto.

Nel mese di giugno, personalmente e con manodopera volontaria e con interventi di manodopera specializzata, hanno realizzato l'impresa.

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da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 1997, n. 12, pag. 4:

Inaugurazione Pilone "S. Anna"

Martedì 2 dicembre, anche se il tempo era un po' grigio, siamo saliti dalla Via Balme verso il Pilone "S. Anna" fatto restaurare da Bertaina Lorenzo (Pasticceria Cremeria "I Portici").

Il Pilone, che si trova a 500 metri alle spalle della Cappella omonima, era stato voluto da Barberis Giuseppe "Giusèp d'Teresina" per adempiere ad un voto che aveva fatto mentre si trovava in guerra:"Se tornerò a casa salvo farò costruire un pilone in onore di S. Anna", e così avvenne (anno 1945).

Dopo 52 anni il Pilone accusava l'usura del tempo e necessitava di restauro.

Dopo l'intervento dei muratori, si sono messe all'opera per le pitture le Robilantesi Allinio Raffaella e Valle Roberta.

Centralmente e in primo piano hanno raffigurato S. Anna con la Madonna in Braccio; in basso il Cappello da Alpino e la picozza e lo zainetto militare; in alto una cornice di montagne verdi e un rametto di pungitopo che era stato tagliato dalla pianta che è addossata al pilone.

La roccia su cui S. Anna è quasi seduta fa un tutt'uno con lei, e la pittrice Barbara ha spiegato che "la Mamma è come una roccia e il suo ricordo è incancellabile".

La Mamma delle mamme è però Dio, e S. Anna si è affidata a Dio, la Roccia salda su cui costruire la propria vita.

Quel Pilone sarebbe bene chiamarlo "S. Anna della Roccia".

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capela 't San Bastian
Capela 't San Bastian

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piloun 't San Bastian
Piloun 't San Bastian

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da: Ristorto M., Cenni storici di Robilante, Cuneo 1962, pag.83:

LA CAPPELLA DEI SS. SEBASTIANO E ANTONIO DA PADOVA

Questa, antichissima, risale forse al Quattrocento.

Era propria della Comunità, la quale per es. nel Settecento vi faceva celebrare messe secondo la sua intenzione.

Al principio dell'Ottocento, essendo fatiscente, venne interdetta. Restaurata per opera del Pievano D. Viani, venne in seguito nuovamente aperta al culto.

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da: Ristorto M., Cenni storici di Robilante, Cuneo 1962, pag.82:

LA CAPPELLA DI S. CROCE

Questa cappella ora non esiste più, ma esisteva un giorno ed era situata sulla regia via del Varo (Via Nazionale), in testa d'una pezza di campo già di proprietà del beneficio parrocchiale, presso l'attuale via Tetto Gerbino.

Essa, malandata e quasi in rovina, fu distrutta dalle fondamenta al tempo dell'invasione francese alla fine del secolo XVIII.

Nella cappella di S. Rocco, appeso ad una parete, si vede un quadro che rappresenta l'immagine della Croce e quella dei due Evangelisti, i SS. Matteo e Giacomo.

Il quadro proviene dall'antica cappella di S. Croce, dove serviva d'icona sopra l'altare.

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da: Ristorto M., Cenni storici di Robilante, Cuneo 1962, pagg.81 - 82:

LA CONFRATERNITA DI S. CROCE

Già nel lontano Cinquecento la Compagnia dei Disciplinanti aveva un proprio oratorio, nel quale si venerava il Crocefisso posto ora dietro l'altare della Confraternita.

Quando poi la Compagnia si trasforma in Confraternita (siamo ai primi decenni del Seicento), si sente il bisogno di una sede più consona alle necessità dei confratelli e si costruisce perciò l'attuale Confraternita.

Per il momento essa non ha né sacrestia, né campanile, che saranno aggiunti molto più tardi, nel 1772.

Da allora ha pure un proprio cappellano, il quale talvolta è anche maestro di scuola e coadiuva il Pievano, che non può avere sempre un vice-curato fisso.

Negli anni 1829-1830 la Chiesa, essendo piuttosto malconcia dall'antichità, viene restaurata.

Il cappellano abita in una casupola di proprietà della Confraternita stessa non molto decorosa, finché negli anni 1842-1843 il Pievano D.Viani la fa abbattere e costruirne una nuova.

L'impresa è assunta dai muratori Battista e Antonio Giordanengo di Robilante, per la somma complessiva di L. 3072.

A titolo di elemosina vengono condonate L. 72.

Ed ecco il nome di alcuni cappellani della Confraternita.

Avvocato-medico D. Antonio Dalmasso di Limone dal 1818 almeno fino al 1824.

Negli anni seguenti, fino al 1829, settimanalmente, viene a celebrare alla Confraternita D. Giuseppe Antonio Martelli, ex-cappuccino che abita al Borgo.

Nel 1830 viene nominato cappellano D. Dalmasso Giraudo, di Robilante, il quale vi rimane per parecchi anni, cioè fino al 1847 e funge anche da vicecurato: muore in Robilante il 3 aprile 1847, in età di 73 anni.

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da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 1964, n. 10 pag. 3:

Lavori alla Confraternita

Abbattuto il porticato il Municipio ha rifatto la facciata pure là, rivestendola in parte in pietra di Luserna e travertino e quando saran terminate le rifiniture si presenterà certamente più decorosa di prima e nello stesso tempo, senza perdere spazio utile internamente, si è potuto dare un altro aspetto alla piazza ed eliminare quella strettoia tanto dannosa al passaggio di macchine od autotreni.

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capela 't Santa Marguerita
Capela 't Santa Marguerita

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da: Ristorto M., Cenni storici di Robilante, Cuneo 1962, pagg.86-88:

LA CAPPELLA DI S. MARGHERITA E S. LORENZO.

Una tradizione molto antica, anteriore al Settecento, ci narra come la costruzione di questa Cappella sia stata originata da una grazia straordinaria ottenuta per intercessione di S. Margherita vergine e martire.

(...)

Purtroppo il luogo infelicissimo in cui la Cappella fu edificata, ai piedi di una alta ripa e sulla sponda di un corso d'acqua, la rese ben presto indecorosa per le sacre funzioni, tanto che nel 1838 fu interdetta al culto e tale rimase fino al 1875.

In tale anno infatti si decise di edificare una nuova cappella, abbattendo quella antica.

Benemeriti dell'opera furono i massari Battista Giordanengo fu Nicolao e Giovanni Sordello fu Bartolomeo, cui furono aggiunti due altri, cioè Antonio Giordanengo fu Giovanni e Giacomo Bottero di Giovanni Battista, e le massare Gabriella Ghiglione e Maria Giordanengo fu Lorenzo. Con il concorso unanime della popolazione la Cappella fu rifabbricata dalle fondamenta, ampliata e decorata; inoltre venne rinnovata la suppellettile sacra.

La nuova costruzione fu benedetta solennemente dal Pievano D. Caviglia la domenica della SS. Trinità del 1876.

Ultimamente si resero necessari alcuni restauri e furono compiuti dai muratori Giacomo e Giovanni Giordanengo.

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capela 't San Roc
Capela 't San Roc

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piloun 't San Roc
Piloun 't San Roc

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da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 1976, n. 1, pag. 3:

Una iniziativa lodevole

La famiglia Martini (V.V.V.) ha curato il restauro del pilone dedicato a S. Anna ...

Spero nell'anno nuovo di poter erigere finalmente i due piloni a S. Rocco e S. Sebastiano, in ricordo delle cappelle ormai dimenticate: per questo faccio appello a tutte le famiglie di quei rioni per decidere in proposito.

 

da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 1977, n. 1, pag. 3:

Ecco la foto del nuovo pilone di S. Rocco, che dovevamo inaugurare l'8 ottobre e invece per cattivo tempo rimandata alla prossima stagione: intanto abbiamo provveduto ad asfaltare il piccolo spiazzo attorno, che dovrà servire per la posa dei funerali che arrivano di sotto.

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da: Ristorto M., Cenni storici di Robilante, Cuneo 1962, pagg.83-85:

LA CAPPELLA DEI SS. ROCCO E GREGORIO.

Anche questa, di proprietà un tempo del Comune, è antichissima.

Piuttosto malmessa all'inizio del Seicento, al tempo della peste viene restaurata per ordinato comunale 22 agosto 1630.

Ma i restauri durano poco, anche perché la cappella è affiancata da un corpo d'acqua.

Se ne delibera la riedificazione nel 1698, spendendovi L. 550, delle quali 300 sono bilanciate nel 1699 e 250 nel 1700.

Nei primi decenni dell'Ottocento è nuovamente pericolante, tanto che il Vescovo di Cuneo nel 1839 la interdice.

Il Pievano D. Viani negli anni 1844-1846 la fa abbattere e con il concorso derl Comune e della popolazione la ricostruisce più ampia e più bella con artistico campanile.

La spesa fu di L. 3.272,37 per mano d'opera e L. 5.478,4 per l'acquisto di materiali.

Il Comune vi contribuisce con L. 800 e con altre prestazioni.

Più tardi D. Viani vi fece decorare la facciata con un bel dipinto che rappresenta i SS. Gregorio e Rocco. Tra le figure dei due Santi appare in lontananza un vecchio prete, poggiato su di un bastone: è lo stesso D. Viani, che sostava sovente ad ammirarvi i lavori e che il pittore volle fermare col suo pennello sul dipinto.

Ma il tempo che tutto consuma sembra rendere inutile l'opera degli uomini: nuovi restauri s'impongono anche nel nostro secolo e vengono eseguiti sotto il Pievano D. Peirone.

Gli eventi bellici e la posizione infelice della cappella verranno ancora una volta a renderla instabile e precaria.

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da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 1964, n. 10, pag. 4:

* S. Rocco:

anche questa chiesa purtroppo ha dovuto essere abbattuta.

Vistala ormai irrestaurabile e pericolosa, ho pensato bene di abbatterla ed accontentarmi di una cappellina-ricordo, che sarà eretta in autunno sullo stesso piazzale S. Rocco, presso il canale.

Così pure in primavera sarà certamente costruita quella di S. Sebastiano onde mantenere il voto dei vostri antenati e impegnare in particolar modo detti Santi a nostra protezione.

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piloun di Barme
Piloun di Barme

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da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 2004, n. 9, pag. 5:

Restauro piloni:

L'Associazione ALPINI di ROBILANTE ha compiuto nel periodo primaverile un importante intervento di restauro e consolidamento di due Piloni votivi presenti sul nostro territorio: II PILONE delle BALME ed il PILONE di SNIVE.

Il primo, posto sopra un costone roccioso, a pianta rettangolare, in pietra e con tre nicchie ancora dipinte, era profondamente deteriorato a causa del tempo e dell'abbattimento sul pilone stesso di una grossa pianta. Esso ha richiesto un intervento più lungo con un'operazione di "scuci e cuci" del tessuto lapideo in modo da garantirne la stabilità ed eliminare la profonda lesione presente.

Si è provveduto inoltre al rifacimento del manto di copertura ed alla sistemazione dell'area circostante con la messa in opera di un parapetto in legno ed il rifacimento del battuto in pietra antistante la struttura.

PILONE delle BALME: nelle nicchie sono parzialmente visibili le pitture raffiguranti S.GIACOMO, la MADONNA con GESU' MORTO sulle ginocchia, 2 SANTE di cui una Martire.

 

da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 2004, n. 9, pag. 7:

Inaugurazione piloni:

Domenica 19 settembre alle 15,30 ci siamo trovati presso il PILONE DI SNIVE (...).

Ci siamo poi traslocati al PILONE DELLE BALME, dove abbiamo celebrato la S. Messa, molto partecipata e sentita. DònGI ha voluto inoltre dare una risposta alla domanda: "Perché restaurare i Piloni?".

Dal cielo, certo, si saranno uniti alla nostra gioia tutti gli abitanti delle Balme e specialmente coloro che avevano costruito il Pilone. E' bello pensare che su questa terra possiamo ancora procurare delle gioie a chi ci ha preceduto! Grazie a tutti!

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piloun dla Pica
Piloun dla Pica

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da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 1976, n. 1, pag. 3:

Una iniziativa lodevole

La famiglia Martini (V.V.V.) ha curato il restauro del pilone dedicato a S. Anna sito lungo la strada del Vallon Cirinot ad opera del pittore Barale con il risultato brillante come potete tutti constatare.

Questi segni di fede devono essere rispettati da tutti perché testimoniano l'attaccamento alla Religione.

(...)

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Statua di Padre Pio

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da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 2002, n. 4, pag. 2:

Padre Pio fra noi

Per il 16 giugno, giorno in cui il Papa dichiarerà Santo Padre Pio da Pietrelcina, collocheremo, nell'area attrezzata presso il Ponte di S.Margherita una statua di Padre Pio, per invocare la sua protezione e la sua intercessione per tutta la nostra popolazione.

Perché proprio la Statua di Padre Pio? (...)

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da: La Buona Parola - Bollettino parrocchiale di Robilante, anno 1965, n. 2, pag. 2:

Nel cortiletto dinanzi alla casa della gioventù avete visto come sia stato eretto un piccolo monumento all'Immacolata.

Perché quest'opera? Non è superflua? No, miei cari, non è una spesa superflua.

Se la consideriamo così materialmente, può essere una spesa superflua, ma, vista nel suo vero significato, la credo più che buona.

Anzitutto vuoi essere un riconoscimento esterno delle grandi grazie concesse finora dalla Madonna SS.ma alla parrocchia; in secondo luogo sarà un'espressione di amore verso la Celeste Madre, ma sì ancora un invito a una maggior devozione ed infine servirà a difenderci dai pericoli futuri ed attirare ancora altre copiose grazie sulla parrocchia ed in particolare sulla gioventù.

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piloun 't San Roc
Piloun 't San Roc

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grafia Sant'Ana San Bastian Crouzâ Santa Marguerita San Dounà San Roc Santa Crous Barme Madona a l'ouratori Pica Padre Pio