Il canto: annotazioni
Il canto è sempre stato molto diffuso nei nostri paesi.
Accompagnava gran parte della giornata ed era eseguito sia da uomini che da donne.
L'osteria è in genere considerato il luogo per eccellenza in cui si cantava.
Sicuramente nei giorni festivi in ogni osteria c'erano gruppi di persone che cantavano, dal mattino fino a tardi.
Sarebbe però riduttivo considerare che si cantasse solamente all'osteria e nelle feste.
Uomini e donne cantavano eseguendo i lavori agricoli meno faticosi, quali la sarchiatura, lo sminuzzare la legna o la raccolta delle castagne.
Le donne cantavano durante l'esecuzione dei lavori domestici e canticchiavano cullando i bambini per addormentarli.
Si cantava durante i percorsi dalle case ai campi oppure andando e tornando dal capoluogo.
Si cantava nelle veglie ed al mattino appena svegliati.
Si cantava alle funzioni religiose, in particolare al vespro domenicale.
In questo caso erano soprattutto gli uomini più intonati e dalla voce possente che si ritrovavano nell'abside della chiesa (localmente detta " coro").
Non tutti erano intonati. Coloro che non lo erano cantavano con voce sommessa ed evitando di "andare da primi", cioè di eseguire il canto in una tonalità elevata e, in alcuni passaggi, da solisti.
Nei momenti di festa, il canto era una delle principali attrattive, assieme al ballo.
Per il ballo occorrevano alcune cose: strumenti musicali, in genere almeno una fisarmonica, uno spazio pianeggiante o comunque non troppo in pendenza e la presenza di ragazze o di donne.
Per il canto gli unici requisiti erano già insiti nelle persone che si accingevano ad eseguirlo: un minimo di intonazione e la conoscenza di testi e melodie.
Le parole dei canti venivano apprese quotidianamente dalla voce di coloro che cantavano.
Nuove canzoni venivano imparate andando in altri paesi per commercio o per lavoro.
I testi erano sia nella parlata locale, spesso con termini piemontesi, che in italiano.
E' curioso notare come numerose canzoni erano un miscuglio di frasi, spesso di singole parole, italiane e locali.
Le canzoni in italiano avevano in genere maggior varietà melodica ed erano preferite da coloro che meglio riuscivano a padroneggiare la propria voce.
Alcune di queste erano composte da numerose strofe descrittive di avvenimenti di cronaca, che non ci è dato di sapere se reali o romanzati.
Qui, le canzoni sono state raccolte in due gruppi: il presente con testi italiani ed un'altro con testi nella parlata locale o in piemontese.
La barbiera |
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Baldo alpino cosa rimiri ed io rimiro la figlia tua l'è la più bella della città. |
La mia figlia l'è giovane e bella al baldo alpino non gliela dò e in camerella la chiuderò. |
In camerella chiudetela pure ma un giuramento mi devi far di star sei mesi senza baciar. |
Mamma mia che mal giuramento aver l'amante così vicin e star sei mesi senza un bacin. |
La barbiera |
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A Torino c'è una barbiera che fa la barba ai viaggiator. |
Buondì buon giorno bella barbiera vorresti farmi la barba a me. |
La vostra barba io la farìa ma l'èi paüra del mio marì. |
Il mio marito l'è andato in Francia con la speranza di presto tornar. |
O che ritorni che non ritorni la vostra barba la voglio tagliar. |
La vostra barba l'è tanto lunga l'è riccia e bionda mi fa innamorar. |
E mentre l'acqua si riscaldava bella barbiera mulava il rasor. |
Mentre faceva l'insaponata bella barbiera cambiava i color. |
Per un confronto, ecco il testo della stessa canzone tratto dal "Canzoniere Occitano", a cura del dott. Renato Gardinali, quaderno n. 17, settembre 1976, dell'Amministrazione della Provincia di Cuneo.
La barbiera francese |
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A Tôrin j'é 'na bela barbiera che fa la barba aj viaggiatôr. |
O bôndì, la mia bella barbiera vorresti farmi la barba a me. |
Ben volentieri mi v'la farìa, ma l'éi paûra 'd me marì. |
Il tuo marito è andato in Francia con la speranza di presto tornar. |
Che ritorni o non ritorni la vostra barba la voglio tagliar. |
E mentre l'acqua si riscaldava bella barbiera môlava 'l razôor. |
La vostra barba l'é tanto bela l'é riccia e bionda mi fa innamorar. |
Mentre disìa 'ste paroline, il suo marito s'nariva lì. |
- Oh! stà pur zitto , marito mio che io ti dico la verità. |
Ero nel letto che io dormivo e sotto il letto l'avìa 'd'n frà. |
Ca l'avìa la barba lunga ma 'l côrdôn l'era bin tirà. |
La bella giardiniera |
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La bella giardiniera tradita nell'amor la gira per la riviera cercando il traditor. |
Lo cerca e non lo trova chissà dove sarà o Dio se posso trovarlo mi voglio vendicar. |
Mi voglio vendicare come le onde del mar son figlia di un pescatore son nata in mezzo al mar. |
E voi care sorelle non fate come me che son rimasta sola sugli anni ventitré. |
La rosa appassita nessun la coglierà la donna se tradita nessun la sposerà. |
La bionda di Chiappera |
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E la bionda di Chiappera va sui campi a lavorar e mentre il sole brucia e scalda lei sotto l'ombra lei se ne stà. |
E di lì passa la truppa e la truppa dei soldà là in mes c'è il mio primo amore un bel bacino d'amor le dà. |
E di lì vien giù la sera e la bella ritorna a ca' ritorna a ca' dalla sua mamma "O mamma mia io son malà". |
Se sei malata vai a letto vai a letto a riposar che duman matin bonura dal signor sindaco voglio andar. |
E buongiorno signor sindaco io son qui per una ragion l'han bacià la figlia mia vorrei avere soddisfazion. |
Soddisfazion l'è presto daita se l'eve 't fìe tenele a ca' l'é di non lasciarle sole fare l'amore con i soldà. |
Che i soldà son brava gente ma ci son dei mascalzon lor prometton di sposarle poi le lasciano in abbandon. |
Pagherìa sincsent lire pagherìa anche un milion ma la bionda di Chiappera vorrei baciarla sotto il menton. |
Bruno |
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Cara mamma scriveva Bruneto fra tre mesi io torno in congedo ma felice sarò quando vedo tutto attorno chi bene mi vuol. |
Questa lettera sarà cara e gentile or che Bruno scriveva a sua madre cara mamma baciate mio padre che felice di vedermi sarà. |
Così Bruno si imbarcava cantando la canzon della guerra italiana ma se l'Italia l'è tanto lontana tra pochi giorni a casa sarò. |
Così Bruno sbarca a Napoli, poi prende la strada ferrata che lo porta al suo paesello dove l'aspettano mamma e papà. |
Arrivato al suo paesello Bruno prende la scorciatoia che lo porta alla sua casetta dove l'aspetta la mamma e il papà. |
Suo padre l'é pensando a un ladro che i suoi polli veniva a rubare e un sol colpo si sente sparare e Bruno cade gridando così. |
Caro padre son tuo figlio Bruno che in congedo io sono arrivato ma perché mio papà mi hai sparato e io non voglio morire così. |
Il cacciatore del bosco |
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Il cacciatore del bosco mentre alla caccia andava incontrò una contadinella graziosa e bella e il cacciatore s'innamorò. |
La prese per la mano e la condusse a sedere, dal gusto dal piacere dal gran godere la novellina si addormentò. |
Mentre la bella dormiva il cacciatore vegliava, pregava quegli uccelletti che non cantassero finché la bella potesse dormir. |
Quando la bella si sveglia il cacciatore non c'era: -Oimé m'hai rotto il velo, m'hai rotto il velo cuore crudele tu m'hai tradì-. |
-No che non t'ho tradita non sono un traditore, son figlio di un signore di un gran signore son la delizia del tuo buon cuor-. |
-E se la mamma non vuole noi la farem volere andrem lontan lontano lontan lontano ed alla fine ci sposerem-. |
-E se avremo bambini che cosa ne faremo, farem dei cacciatori dei cacciatori per la delizia del suo papà-. |
-E se avremo bambine che cosa ne faremo, farem contadinelle graziose e belle per la delizia di sua mammà-. |
Cara Adele |
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Cara Adele ti lascio nel pianto io parto e vado ai confini mi raccomando i miei cari bambini che ben presto li voglio abbracciar. |
E l'Adele pensa e ripensa e vedendo che sola restava di un'altro amante lei si innamorava non avendo i vent'anni di età. |
E costui l'è di nome Pierino da molto tempo che lui si stancava una sera mentre ella aspettava a cuor tranquillo così gli parlò. |
O cara Adele non posso seguitarti tra due mesi c'è qui il tuo marito dai tuoi figli sarà avvertito questo amore che nutri per me. |
E l'Adele pensa e ripensa e alla sera ancora riflette se questi bimbi io non li avessi un altro amante lo potrei sempre aver. |
Lei prese il pugnale alla mano si avvicina a quel bianco lettino è di due anni sto pover bambino che abbracciando la madre spirò. |
E poi entra nell'altra stanzetta dove era la sua figlioletta e nel vederla tutta strangoletta trascinata dal sangue spirò. |
Poi prese i due morti bambini lei poi sotterrar li voleva li voleva nel fosso buttare ma alla porta si sente bussare. |
E l'Adele va aprire la porta e col cuore tutto intenerito nel vedere entrare il marito che domanda: -I miei figli dov'è-. |
-I tuoi figli non sono più in vita le rispose la crudele assassina tu non vedi la mia rivoltella se tu parli uccido anche te-. |
Cara Emma |
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O come mai mia cara Emma son già le nove e sei ancora a dormir? Mi sento male, mal da morire e non son certa se posso guarir. |
Ma se per caso dovessi morire vi raccomando i miei tre figliolin. Al più piccino date la zuppa agli altri due un bel pezzo di pan. |
Dopo tre mesi che Emma era morta di un'altra donna lui si innamorò. Di una donna bella e crudele che maltrattava i suoi tre figliolin. |
Al più piccino dava le botte agli altri due usava il baston. I tre piccini van sulla tomba dicendo -Mamma ci tocca morir-. |
Andate a casa figlioli cari, la vostra cena sarà preparà. I tre piccini tornati a casa di nuovo botte si sono piglià. |
A mezzanotte arriva il marito trova la Emma seduta là in ca'. O come mai mia cara Emma tu sei tornata dal mondo di là. |
Io son tornata per quella ingrata che maltrattava i miei tre figliolin. Vattene pure mia cara Emma che i tuoi figlioli saran rispettà. |
Contrabbandieri |
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Eravamo in quattro piemontesi tutti quattro del medesimo pensiero, abbiamo messo tutti quattro i cuori assieme contrabbandieri che noi vogliamo far. |
Il primo passo che noi abbiamo fatto del valore di cinquecento lire, ma alla finanza noi manderemo a dire la bricola che noi abbiam portà. |
Eravamo là dentro all'osteria i carabinieri bussavano alla porta - Per amore, per amore, o per forza, da questa porta noi dobbiamo entrar -. |
Si fa avanti un giovane brigadiere con in mano un mazzo di catene ci ha legati tutti quattro, tutti quattro assieme, contrabbandieri non lo farem mai più. |
Si fa avanti una giovane signorina con in mano un bicchiere di acquavita - O giovanotti condannati alla vita, contrabbandieri non fateli mai più -. |
Dormi mia bella |
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Dormi mia bella, dormi dormi e fai riposo quando avrai lo sposo non dormirai così. |
Dormi mia bella dormi dormi e fai la nanna quando sarai poi mamma non dormirai poi più. |
Tutti gli amanti passano, ma tu non passi mai ti voglio bene assai, voglio dormir con te. |
Per un confronto, ecco il testo della stessa canzone tratto dal "Canzoniere Occitano", a cura del dott. Renato Gardinali, quaderno n. 17, settembre 1976, dell'Amministrazione della Provincia di Cuneo.
Dormi mia bella |
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Dormi mia bella, dormi dormi e fai la nanna che quando sarai mamma non dormirai così. |
Rit. - La bella s'addormenta disotto al biancospino di lì passò un alpino e se la strinse al cuor. |
Tutti gli amanti passano, e tu non passi mai ti voglio bene assai, voglio morir con te. |
Ero povero disertore |
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Ero povero ed ero disertore disertavo la mia frontiera e Ferdinando l'imperatore lui mi ha perseguità. |
Da quel giorno io me ne andai e monti e valli io scavalcai finché una sera mi addormentai e mi svegliai ero legà. |
Mani e piedi ero legato ed in prigione mi han portato ed il pretore mi ha domandato e per qual fin sei prigionier. |
Io li risposi sinceramente era una sera ed ero alla frontiera finché un pensiero mi viene in testa l'é di non far mai più il soldà. |
Ed il pretore mi ha esortato ed il soldato lo devi fare ed il soldato lo devi fare per servir l'imperator. |
O cara madre perché sei morta o caro padre tu vivi ancora e per vedere tuo figlio alla tortura e l'è condannà senza ragion. |
O ascoltate cari compagni voi che marciate al suon di tromba e voi verrete sulla mia tomba a gridar pietà pietà di me. |
Eugenio |
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Mentre si festeggiava la festa di un festino Eugenio di Teresina si innamorava. Eran contenti i loro genitor che Eugenio e Teresina facevano l'amor. |
Di otto mesi era la Teresina ai nove mesi Eugenio l'abbandona diede alla luce un bimbo e una bambina parevan rose e fior di primavera. Ed un espresso subito gli mandò ed al suo caro Eugenio glielo fece saper. |
Eugenio appena lesse ste paroline gli venne in mente sua un pensier d'oro, al figlio mio metti nome Gino, alla bambina nome Giuseppina. Tienli pur bene, ti giuro fedeltà se non li puoi allattare la baila ci sarà. |
La Teresina fece un sacrificio mentre Eugenio si innamorò d'un'altra, si innamorò di un'altra signorina che ricca era più di due milioni. Ed a Messina giunti saremo laggiù io ti farò padrone felice sarai tu. |
Poi venne suo cugino da Messina e tutto raccontò alla Teresina dicendo: -Eugenio tuo al reggimento si innamorò di un'altra signorina-. Coll'abbracciando i suoi due cari figliol anche per voi è stato, è stato un traditor. |
Alla mattina presto la Teresina prese il pugnale in tasca con dei soldi dicendo: -Babbo mio vado al lavoro- e verso la stazione se ne andava. Prese il diretto a Messina se ne andò a ritrovar Eugenio che di un'altra si innamorò. |
Eugenio appena vide la Teresina le disse: -Dove vai donna mondana- Con la sinistra stringe il pugnale in mano e con la destra lo fissò nel cuore. M'hai fatta mamma, mamma di due figliol poi ne sposasti un'altra per diventar signor. |
E quando la giustizia mi annunceranno non mi importa se mi prendo la galera a vita tutta la gente mi compiangeranno che lui mi ha fatta mamma, mamma di due figliuol poi ne sposò un'altra per diventar signor. |
Gentili Armando |
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Gentili Armando partiva, poco più di vent'anni compiva aveva moglie ed un caro bambino era bello quel caro piccino, la gran gioia di mamma e papà. |
Appena Armando sul fronte fu giunto tosto scrisse alla cara sua moglie non restare per me in pene e doglie, ma tien conto del nostro bambin. |
Questa lettere fu la prima e l'ultima ormai nel combatter successero i guai e le notizie non vennero più. |
Tutti dicon che Armando sia morto ed a tali Giuditta la crede, vuol però conservare la fede che un giorno ad Armando giurò. |
Lavorando mantenne il bambino finché si fa grande, ma una brutta notizia si spande che l'Italia ancor guerra vuol far. |
E sempre più spesso i giovani venivano chiamati alle armi al dovere da far. |
Dopo aver abbracciato sua madre se ne parte il bravo Turiddu, lui combatte per forza il destino che sì buono a sua madre sarà. |
Sul fronte francese lui vien destinato poi in Russia vien traslocato dove cadde ferito ed ammalato all'assalto non poteva più andar. |
Vien dai Russi un portaferiti lo raccoglie con ansia e si sbriga per portarlo così all'ospedal. |
Egli sa che il ferito è italiano e gli chiede dove egli è nato perché un giorno fu anche lui soldato nelle eroiche schiere italian. |
Io mi chiamo Gentili Turiddu Gentili Giuditta è mia madre non ho mai conosciuto mio padre perché mi dicon che in guerra morì. |
Così si sente gridare l'anziano come un bambino - sei mio figlio mio caro Turiddu e nessuno dividerci può -. |
Con gran decreto del comando alleati quei prigionieri venivano un giorno liberati per ritornar le loro famiglie abbracciar. |
Odissea dei due prigionieri, han destato una gran meraviglia offre lieta una grande famiglia dopo tante pene e dolor. |
Giulio Bindi |
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(Di san Carlo vi canto la scena dei due amanti vi voglio parlare mai nessuno li potè separare perché eterno lor era l'amor). |
Giulio Bindi era giovane e bello, era figlio di ricche persone e come disse appunto la ragione la sua vita finisce così. |
Lui amava una cara ragazza che al vederla sembrava un tesoro, lei campava del proprio lavoro perché orfana al mondo restò. |
Era buona la bionda Maria lei amava il suo Giulio sincera, ma il suo sogno pareva una chimera e piangendo diceva così. |
-Tu lo vedi mio Giulio adorato che tua sposa non posso venire c'è la mamma che vuole impedire quest'amor che io nutro per te-. |
var. -Tu lo vedi mio Giulio adorato io con te sposa non potrò mai venire perché la tua mamma mi vuole impedire quell'amore che io nutro per te. |
-Tu sei ricco, io povera sono non ho padre né madre lo sai ed un giorno così sposerai una ricca sì al pari di te-. |
Giulio allora abbracciando Maria le diceva: -non dir tal parole, te lo giuro se mamma non vuole sarò pronto a morire con te-. |
Era un vago mattino di festa alla messa la mamma era andata, i due giovani entravano in casa ripensando alla tragica fin. |
Giulio intanto impugnando quell'arma che doveva troncar lor l'esistenza e con lieta, tranquilla apparenza all'amata un colpo sparò. |
Quando a terra la vide cadere la baciò un'altra volta sul viso gridando: -lassù in paradiso oh mia cara uniti sarem-. |
Poi sparandosi un colpo alla testa cade accanto alla dolce Maria, oramai la sorte sì ria aveva spento le lor vite così. |
Or riposano i miseri accanto ricoperti di rose e di viole, sulle tombe vi son due parole: -Maria e Giulio sono morti d'amor-. |
Lamenti di Parenti Giuseppe |
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O quanti pianti e sospiri madre mia passi la notte ed il giorno per tuo figlio. |
Saluto babbo, mamma, sorella Pia piangete del Beppino il gran periglio. |
O Politina bella mi fece innamorar essendo dentro Lucca a fare il militar. |
Nella cavalleria fui destinato onesto militare con grande onore. |
da trombettier effettivo passato rispettavo tanto il tricolore. |
Passa la notte ed il giorno era rinserrato il povero Beppino nella rete. |
Ma dopo tanto sofferto, venne il permesso ma subito chiamato a tornar suonare. |
Cessati di suonare venne il permesso Beppino usciva dal quartiere allegramente. |
dando ai compagni un saluto d'amore dicendo vado fuori, vado a fare l'amore. |
Beppino usciva dal quartier allegramente proprio deciso di incontrar l'amante. |
Ma invece dell'amante incontrò il tenente gli disse: -Torna indietro all'istante-. |
Disse Beppino: -Indietro tornerò prima voglio saper il motivo e la ragione-. |
-Stai zitto non fare il monello presto ti manderò alla reclusione-. |
-Basta che lei mi dica la ragione-. |
Allora il tenente la spada impugnò lo stesso fe' Beppino, la lotta incominciò. |
Ferito fu il tenente alla testa dal giovane Beppino all'età del fiore. |
Son livornese, Parenti accennò diede diversi colpi e all'estero scappò. |
Mamma mia io voglio Cesare |
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Mamma mia io voglio Cesare io voglio Cesare e Cesarino, quando Cesare sarà vicino l'è la delizia del mio cuor. |
È la delizia del mio cuore è il destino della mia vita, quando Cesare mi ha tradita mi dovevo già maritar. |
Mi dovevo già maritare son rimasta qui sola sola, non c'è più Cesare che mi consola al mondo sola io resterò. |
Tuti dizou que sono 'sfalia son colori di malattia, dammi il tempo che sia guarìa i miei colori ritorneran. |
Ritorneranno i miei colori, mi ritiro in camerella voglio vivere da verginella e da verginella voglio morir. |
Voglio andare tanto lontano dagli amici e dai parenti voglio fare i miei lamenti e mai nessuno mi sentirà. |
Il mio primo amore è un bersagliere |
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Se io mi metto le scarpe ai pié vado a passeggiare nel mio giardino. |
Nel mio giardino ci son rose e fior son per regalare al mio primo amore. |
Il mio primo amore l'è un bersaglier porta le piume sul cappello nero. |
Cappello nero non mi tradir perché son troppo giovane, tu mi farai morire. |
Mi farai morire da confessare a casa del diavolo tu mi farai andare. |
Casa del diavolo non voglio andar perché sono troppo giovane l'amor mi piace fare. |
In paradiso io voglio andar perché ci stanno gli angeli, m'insegnano a cantare. |
Stamattina mi sono alzata |
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Stamattina mi sono alzata una mezz'oretta prima del sol, mamma mia, una mezz'oretta prima del sol. |
Son facciame alla finestrella l'è per vedere il mio primo amor, mamma mia, l'è per vedere il mio primo amor. |
Il mio amore l'è giù in piazzetta con una ragazzetta faceva l'amor, mamma mia, con una ragazzetta faceva l'amor. |
Mamma mia portami in chiesa portami in chiesa dal confessor, mamma mia, portami in chiesa dal confessor. |
Con la bocca diceva i peccati e con il cuore faceva l'amor, mamma mia, e con il cuore faceva l'amor. |
Ne diceva di bianche e di nere e ne diceva di tutti i color, mamma mia, e ne diceva di tutti i color. |
Per un confronto, ecco il testo della stessa canzone tratto dal "Canzoniere Occitano", a cura del dott. Renato Gardinali, quaderno n. 17, settembre 1976, dell'Amministrazione della Provincia di Cuneo.
Stamattina mi sono alzata |
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Stamattina mi sono alzata 'na mezz'oretta prima del sol, mamma mia, 'na mezz'oretta prima del sol. |
Mamma mia, portami in chiesa portami in chiesa dal confessor. |
Con la bocca dicevo i peccati e col cuore facevo l'amor. |
Mi affaccio alla finestrella e vedo in piazza il mio primo amor. |
Il mio primo amore lo vedo in piazza con un'altra donna a fare l'amor. |
La strada del bosco |
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La strada del bosco l'è lunga, l'è larga, l'è stretta, l'è faita a barchetta, l'è faita per fare l'amor. |
L'amore lo faccio lo faccio con la mia bella, che pare una stella, una stella caduta dal ciel. |
Caduta dal cielo mandata, mandata da Dio, che bel paradiso dormire una notte con te. |
Di notte non dormo di giorno, di giorno cammino, penso sempre all'amor mio che un giorno lo devo sposar. |
Per un confronto, ecco il testo della stessa canzone tratto dal "Canzoniere Occitano", a cura del dott. Renato Gardinali, quaderno n. 17, settembre 1976, dell'Amministrazione della Provincia di Cuneo.
La strada del bosco |
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La strada del bosco l'é lunga, l'é larga, l'é stretta, l'é fatta a barchetta, l'è fatta per fare l'amor. |
L'amore lo faccio lo faccio con la mia bella, che sembra una stella una stella caduta dal ciel. |
Di giorno non non mangio di notte, di notte non dormo, io penso a quel giorno che ti dovrò sposar. |
Alle undici di sera |
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Alle undici di sera mi son fame na morosa alle undici e mezza la porto all'ospedale (bis) la porto all'ospedal. |
All'ospedal che sia suo papà va ritruvé-la o Mariuccia ti sœs bela o Mariuccia come stai (bis) o Mariuccia come stai. |
Mio papà sto molto male manda pur chiamar Moretto perché prima di morire lo voglio ancor baciare (bis) lo voglio ancor baciar. |
Moretto entra in camera s'inginocchia ai pié del letto, col suo bianco fazzoletto si mise a lacrimare (bis) si mise a lacrimar. |
Non lacrimar Moretto perché ormai son moribonda ho la morte che mi circonda arrivederci in cielo (bis) arrivederci in ciel. |
In cielo ci stanno gli angeli all'inferno i condannati e noi due innamorati andremo a perdizione (bis) andrem a perdizion. |
(varianti:) |
Pà, mio caro padre io mi sento mal di petto vammi a chiamar Moretto lo voglio ancor baciare (bis) lo voglio ancor baciar. |
Ma ci rivedremo in cielo su davanti al nostro Dio voglio morire anch'io io voglio morir con te (bis) io voglio morir con te. |
L'ultimo giorno di carnevale |
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L'ultimo giorno di carnevale mi son fatto una morosa. Non sapendo come far per andarla ritrovar vestito da cappuccino mi conviene andar. |
Vestito da cappuccino pian pian bussai la porta: - No, no per carità non star picchiar così tengo la figlia a letto che sta per morir -. |
E se sta per morire bisogna cunfesela e voi che siete fra e frate confessor e fatemi il favor cunfesela vui. |
Per cunfesela bene bisogna saré le porte, e le porte soun sarà finestre baricà dizé-me pur voui bela tut i vost pecà. |
E peccati mi n'èi tre trecentoventitrè, ma quello che io amo sta vicino a me. |
Peccati mi n'èi sinc sinsent e vintesinc, ma quello che io amo è frate cappuccin. |
Il ventinove luglio |
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Il ventinove luglio quando matura il grano l'è nata una fieta con una rosa in mano. |
Non era paesana e nemmeno cittadina l'è nata in un boschetto vicino alla marina. |
Vicino alla marina dov'è più bello stare si vedono i bastimenti a galleggiar sul mare. |
A galleggiar sul mare ci voglion le barchette a far l'amor di sera ci vuol le ragazzette. |
Le ragazzette belle l'amor non lo san fare noialtri giovanotti glielo farem provare. |
Glielo farem provare glielo farem sentire la sera dopo cena prima di andar dormire. |
Voglio andare sul Montezemolo |
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Voglio andare sul Montezemolo dove tutte le donne fanno l'amore. |
Fanno portar le corna ai lor fidanzati che son tanto lontano fare il soldato. |
Prima la buona sera e poi la mano ed un bacin d'amore che va lontano. |
Sento gridar: -Beppino fatti coraggio trent'anni di galera son di passaggio-. |
Trent'anni di galera son di passaggio, trent'anni di galera mi han rovinato. |
O cancellier che tieni la penna in mano scrivi una letterina alla mia bella. |
Dille che son in galera per una donna che mi ha promesso il cuore, non me l'ha dato. |
Che mi ha promesso il cuore, non me l'ha dato ed un bacin d'amore me l'ha negato. |