Ego Bianchi: pittore in Robilante

Il 28 ottobre 2007 l'Amministrazione Comunale di Robilante ha intitolato la passeggiata del Bedale Soprano all'artista Ego Bianchi.

Chi era costui?

Ecco alcune note, relative al suo primo periodo artistico, tratte dal volume "Ego Bianchi", a cura di Ernesto Caballo, Borgo San Dalmazzo, ottobre 1971, capitolo "Ego Bianchi ritrovato" dello stesso Ernesto Caballo, pagine 20 e 21;
- una sommaria biografia sempre tratta dallo stesso volume, pagine 93 e seguenti;
- alcuni pensieri tratti dal diario tenuto nel 1945 - 1946 mentre era a Robilante, all'Istituto Climatico, pagine 8 - 15;
- alcuni suoi dipinti.

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Ego Bianchi ritrovato

«L'avevo conosciuto a Limone, mio paese, nel 1945: quasi ogni giorno saliva dall'Istituto Climatico di Robilante in visita a un gruppo di amici, e non perdeva tempo nemmeno in quell'occasione: dipingeva i miei montanari per conoscerli, ed eseguì il ritratto di un vecchio mulattiere con blusa e fusciacca turchine, "Tomà dei soffi" …

Ego Bianchi

L'accompagnavo a dipingere in una osteria in fondo al paese, una sorta di antro accogliente, con i vari locali ai piani sfalsati, collegati da gradini di pietra grezza: la chiamavamo "La trincea", ed Ego diceva che l'uomo fa amicizia soltanto in trincea …

A Limone si rivelò anche pittore muralista di sbraccio imprevedibile … c'erano vecchie case di pietra aquilina dalla facciata asimmetrica, case dove non sarebbe mai entrato il libro del telefono; dal lato opposto si affacciava con una grinta da arlecchino il quartiere residenziale di Limone, scenograficamente reso in chiave d'ironia: era la montagna spaccata a metà, e la lezione di quella pittura … voleva significare che, purtroppo, chi è nato montanaro può anche non esserlo più.  …

Già nel 1944, appunto a Robilante, aveva dipinto Tetto Barberis che gli valse l'anno seguente a Torino il premio Arbarello: è un ampio versante della valle a campiture interrotte, nelle quali appare la tela di sacco, il supporto francescano che Ego usò per molti anni; gli accordi timbrici non prevalgono ancora su quelli tonali, si può tentare un ragguaglio con certe vedute del Cadore di De Pisis per i lampi di luce e l'aria glaciale, con zone vuote allusive; il disegno è rapido, quasi stenografico, dentro una pittura ad intermittenza ed a sincopi …

Come a Limone, a Robilante gli "stati generali" di Ego erano ragazzi, montanari e gli ospiti della Casa di cura. Nel parco e nei dintorni dell'Istituto Ego fa la predica quotidiana di pittore.  …

E' sempre come dipingere "in trincea"; intanto i pollini culturali cadono in lui, danno frutti; Ego farà il ritratto di una compagna morta, ma è un culto della morte che rivela adorazione della vita, e lo dimostrano i quadri di quel periodo, con la ricerca dell'interiore che sta fuori …

Suggestionato dalla Valle Vermenagna, egli notava che quel cielo presentava vari piani come la terra; il pittore "interrogava" i ciliegi, i meli, come il Pignon dei primi quadri, scoprendo il cielo fra ramo e ramo.  … »


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Istituto Climatico di Robilante

12 luglio 1945.
Di ritorno dal campo di grano dove ho lavorato. L'artista dovrebbe poter concepire i colori di ogni stagione e renderli nel loro ambiente. A luglio, i gialli ocra dei finocchi selvatici, i gialli del grano, il giallo dei fiori di castagno, s'intonano perfettamente ai viola e lacca dei fiori di trifoglio e al blu cobalto delle campanule.

18 gennaio 1946
Oggi compio 32 anni. Se fossi normale potrei pensare di trovarmi "nel mezzo del cammin di nostra vita". Purtroppo anche nell'ottimismo che mi domina nei momenti in cui il male è sopito, penso che non molti possano essere ancora i miei genetliaci. Solo un miracolo può fare di me un'eccezione e farmi campare bene o male ancora a lungo. Ma il miracolo cos'è? E' la fede. La fede può muovere le montagne. Credere fermamente di non essere destinato a perire precocemente è il miglior modo per sopravvivere:ecco il miracolo che si compie.

25 febbraio 1946
Passeggiando sulla neve. Un bel paesaggio è un bel quadro di proprietà collettiva dal quale tutti possono trarre serenità e gioia.

2 maggio 1946
Il mutamento di stile di un artista non vuol dire pentimento o smentita, ma bisogno di una nuova espressione che viene trovata nel momento stesso in cui crea. Solo l'artista sterile è continuativo.

23 maggio 1946
Viaggiando in treno. Benedico il fornaciaio che cuoce le tegole e i mattoni che poi mi entusiasmano col loro rosso così bello e puro. Benedico il contadino che crea armonie di colori con il suo lavoro nei campi.

27 maggio 1946
L'opera di un artista costituisce anche il suo ritratto fisico e morale. Anzi, più che fisico, biologico. Van Gogh, di un giallo, rosso e blu, tipologicamente, dipinge con gialli, rossi e blu, i più meravigliosi. Tiziano, rossiccio e piuttosto alto e grosso, dipinge le sue figure di preferenza bionde, e sovente possenti.

22 settembre 1946
Van Gogh a Saint-Rémy dipingeva i suoi compagni di corsia ed era deriso. Voleva donare quei quadri ai medici e li rifiutarono. Oggi valgono il loro giusto prezzo.

27 settembre 1946
Se non si è artisti non si può godere pienamente un'opera d'arte. Osservavo domenica i contadini che ballavano la tarantella e la "correnta" e sentivo la danza come armonia ritmica, come arte; tuttavia capivo che la mia gioia non era e non poteva essere completa perché, non sapendola ballare, non potevo gustare la vera essenza di queste danze popolari. Così è per l'opera d'arte, essa può piacere per cultura, per sensibilità può commuoverci, ma il solo ad intenderla pienamente è chi la crea.

4 novembre 1946
Ho spinto lo sguardo fuori della finestra ed ho visto i peri, i meli dell'orto coprirsi di neve e piegare le chiome ancora fogliate; mi parevano esseri viventi che soffrissero. La natura in inverno paga col dolore il peccato di lussuria della primavera e dell'estate.

(Con quest'ultima nota si chiude il diario tenuto all'Istituto Climatico di Robilante da Ego Bianchi che si trasferisce a Villa Novaro di San Lorenzo al Mare.)

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Cenni biografici.

Nasce il 18 gennaio 1914 a Castelboglione in provincia di Asti da una modesta famiglia.

Studia fino a 18 anni, quindi trova impiego alla Banca d'Italia e si iscrive all'Accademia Albertina di Torino.

Nel 1939 si ammala gravemente, ma continua a studiare. Nel 1940 conosce Dada Rolandone che nel 1950 diventerà sua moglie. Nell'autunno del 1940 viene ricoverato all'Istituto Climatico di Robilante. Il direttore Giovanni Capitolo gli facilita in ogni modo il lavoro.

Negli anni seguenti frequenta l'ambiente di Limone Piemonte diventando amico di alcuni giovani scrittori e artisti. (Ernesto Caballo, Giuseppe Costagli, Willi Tagger e altri).

Nel 1945 a Torino vince il premio Arbarello per il paesaggio con l'opera "Tetto Barberis", olio su tela di cm 60*50, del 1944.

Dal 1945 all'inizio del 1948 Ego tiene un diario con scritti e disegni.

Nel 1946 tiene una prima mostra personale a Cuneo. Verso la fine dell'anno si trasferisce in una casa di cura a Villa Novaro di San Lorenzo al Mare in provincia di Imperia.

Nel 1947 tiene mostre personali al Casino di Sanremo e a Savona. Nella casa di cura ritrova Dada, ricoverata anche lei.

Nel 1948 ritorna a Torino dove vive e lavora isolato. Comincia a frequentare l'ambiente artistico di Milano.

Nel 1950, tornato a Robilante, dipinge molti paesaggi della Valle Vermenagna, insieme al pittore Giulio Benzi, come lui ricoverato all'Istituto Climatico. Esegue pure molti quadri della Langa e della campagna di Vicoforte Mondovì. Si sposa con Dada a Fiammenga, località di Mondovì. Compie le prime esperienze di ceramica in una fabbrica di Mondovì dove fonda la "Terza Saletta" del Caffè "Aragno" che inaugura con una mostra sua e di Dada.

Nel 1951 compie un viaggio in Costa Azzurra, visitando pittori e ceramisti a Vallauris e Saint-Paul de Vence.

Nel 1952 vince un premio per la ceramica d'arte a Messina, lavora in un atelier ad Albissola, esegue vari paesaggi delle Cinque Terre.

Nel 1953 tiene altre mostre, vince un premio con la "Via Crucis" in ceramica, si stabilisce a Cuneo e scrive il manifesto dell'Introspezionismo.

Nel 1954 vince vari premi e viaggia frequentemente in Costa Azzurra. Nell'anno seguente compie un lungo viaggio in Spagna e continua la sua attività di ceramista.

Nel 1956 tiene delle mostre dei paesaggi di Spagna e vince un premio alla Biennale Internazionale di Vicenza. Esegue pannelli decorativi per la sala contrattazioni della Camera di Commercio di Cuneo, decorazioni all'albergo "Fiamma" ed al Palazzo "Minerva" sempre di Cuneo ed al Cinema "Italia" di Mondovì.

Nel 1957 tiene una mostra personale a Milano, dipinge a Golfe Juan e lavora alla costruzione di ceramiche a Vallauris. Muore il 19 novembre a Cuneo per un attacco di febbre asiatica.

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Analisi del dipinto "Tetto Barberis" di Ernesto Cardone

Tetto Barberis
Tetto Barberis (1944)

è un ampio versante della valle a campiture interrotte, nelle quali appare la tela di sacco, il supporto francescano che Ego usò per molti anni; gli accordi timbrici non prevalgono ancora su quelli tonali, si può tentare un ragguaglio con certe vedute del Cadore di De Pisis per i lampi di luce e l'aria glaciale, con zone vuote allusive; il disegno è rapido, quasi stenografico, dentro una pittura ad intermittenza ed a sincopi …

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Omaggio a Ego Bianchi

Il 28 ottobre scorso è stato reso omaggio all'artista cuneese d'adozione Ego Bianchi, con l'intitolazione a suo nome della passeggiata del "Bedale Soprano".

Nato a Castelboglione (AT), operò a Mondovì e a Cuneo lasciando parecchie testimonianze artistiche anche a Robilante. Egli, durante i periodi di ricovero presso l'Istituto Climatico (l'ultimo nel 1950) amava passeggiare tra i boschi e frequentare il paese. Proprio da alcuni scorci naturalistici di Robilante, trasse l'ispirazione per alcune delle sue opere più prestigiose. La sua carriera di pittore e ceramista è stata coronata da riconoscimenti notevoli e dalle partecipazioni a mostre personali e collettive, sia in Italia che all'estero.

Dopo che il sindaco Avv. Claudio Campana ha scoperto la targa in ottone ed il parroco Don Giuseppe Parola ha dato la sua benedizione, è stata ricordata la vita di Ego Bianchi dai docenti del Liceo Artistico di Cuneo, anch'esso intitolato alla memoria dell'artista.

Durante l'intera giornata, gli studenti dello stesso liceo e della scuola media di Robilante hanno allestito una splendida mostra all'aperto di quadri e disegni. Tale cerimonia di intitolazione ha rappresentato, pertanto, il giusto coronamento a tutta una serie di interventi di arredo e di illuminazione eseguiti in questi ultimi anni per rendere più gradevoli le passeggiate dei numerosissimi frequentatori.

Nel pomeriggio della stessa giornata si è svolta la castagnata dell'Associazione Comunale AVIS, accompagnata dal mercatino dei bambini.

L'assessore allo stato sociale
Claudia Magliano

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Tetto Barberis
Tetto Barberis (1944)

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Tramonto di marzo
Tramonto di marzo (1945)

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I due prigionieri
I due prigionieri (1948)

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