Alpini robilantesi nella prima guerra mondiale.

In occasione della adunata nazionale degli alpini a Cuneo, proponiamo una visione della situazione dei militari di Robilante impegnati nella I guerra mondiale, quale risulta dai bollettini parrocchiali dell'epoca.

Al tempo è parroco don Giorgio Cismondi, il quale dal gennaio 1914 ha iniziato la pubblicazione di un bollettino parrocchiale con cadenza mensile. È un opuscoletto di 16 pagine, di cm 11,5x18,5, dal titolo "La Voce del Parroco - Bollettino Mensile della Parrocchia di S. Donato in Robilante". In genere vi si trova un articolo di fondo, alcuni brani edificanti ed aneddoti, una rubrica per la gioventù con indovinelli e sciarade, una cronachetta parrocchiale con battezzati, matrimoni e morti ed un elenco delle offerte ricevute per il bollettino.
Con l'inizio della guerra, le pagine del bollettino relative alla vita parrocchiale contengono soprattutto lettere dei militari, risposte del parroco e segnalazione dei caduti. Sono queste le pagine che proponiamo.


gennaio 1915
Preghiera per la pace
febbraio 1915

marzo 1915

aprile 1915

maggio 1915

giugno 1915
Per i chiamati alle armi
luglio 1915
La morte di due soldati
agosto 1915
Sul campo della guerra.
settembre 1915
La posta dei nostri soldati
ottobre 1915
La posta dei nostri soldati
novembre 1915
La posta dei nostri soldati
dicembre 1915
 
Il 5° Robilantese caduto.
gennaio 1916
La posta pei soldati.
febbraio 1916
La posta pei nostri soldati.
marzo 1916
Per la patria.
aprile 1916
La posta pei nostri soldati.
maggio 1916
La posta pei nostri soldati.
giugno 1916
Altra vittima della Guerra.
luglio 1916
Altra vittima della Guerra.
agosto 1916
Altra vittima della Guerra.
settembre 1916
Altra vittima della Guerra.
ottobre 1916
Altra vittima per la Patria
novembre 1916

dicembre 1916
 

gennaio 1917

febbraio 1917

Cronachetta Parrocchiale
marzo 1917
Cappellano Militare.
aprile 1917
Parrocchiano prigioniero ...
maggio 1917
Robilantesi decorati
giugno 1917
Sul campo dell'onore.
luglio 1917
Notizie dei nostri soldati.
agosto 1917
Notizie dei nostri soldati.
settembre 1917
Notizie dei nostri soldati.
ottobre 1917
Il nostro Bollettino tra i soldati.
novembre 1917
Cronachetta Parrocchiale
dicembre 1917
 
Sul campo dell'onore.
gennaio 1918

febbraio 1918

marzo 1918
Miei cari e valorosi soldati...
Sul campo dell'onore.

aprile 1918
Sul campo dell'onore.
maggio 1918
Sul campo dell'onore.
giugno 1918
Altre vittime della guerra.
luglio 1918

agosto 1918

settembre 1918

ottobre 1918
Nuova vittima per la grandezza della Patria.
novembre 1918
Ultime vittime per la grandezza della Patria.
dicembre 1918
 
Altre quattro vittime per la grandezza della Patria.
gennaio 1919
Per la grandezza della Patria.
febbraio 1919
Per la grandezza della Patria.
marzo 1919
Per la grandezza della Patria.
Elenco prigionieri ...

aprile 1919

maggio 1919
Le cifre delle perdite
dell'Esercito Italiano in guerra

giugno 1919

luglio 1919

agosto 1919

settembre 1919
All'ombra della Croce
ottobre 1919
novembre 1919 dicembre 1919

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Articoli anno 1914:
- È morto l'angelo della nostra Diocesi Monsignor Andrea Fiore.
- Preghiera per onorare San Giuseppe e per impetrare una buona morte.
- Pasqua!
- Figliuoli in Gesù Cristo carissimi,
- Ringraziamo il Signore (nuovo Vescovo della Diocesi: Padre Gabriele Moriondo).
- La morte di Sua Santità Pio X.
- La guerra
- Solenne ingresso di Monsignor Vescovo.
- Elezione di S. S. Benedetto XV.
- Per le anime sante del Purgatorio.
- La grande solennità del Santo Natale.

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Articoli anno 1914:
- Memorie biografiche di Carolina Maccario (Pignuna) nata a Robilante il 2 dicembre 1821 e morta il 31 marzo 1866, tenuta dai Robilantesi in concetto di santa. (12 puntate)
- Quel che si sente: Quando si è morti tutto è morto.
- Pensieri santi e salutari. Sull'anima.
- Alle Figlie di Maria: Gesù amico e difensore della purità.
- Il mese dei fiori consacrato a Maria Santissima.
- Festa del Corpus Domini: il trionfo di Gesù nell'Eucaristia.
- Mi facciano piuttosto a brani, ma io porto i misteri.
- Pensieri santi e salutari. Il timor dell'inferno produce sulla terra le dolcezze del Paradiso.
- Orazione da recitarsi tutti i giorni ad onore di Sant'Anna.
- Pensieri santi e salutari. Sul peccato.
- Morte cristiana di uno dei più bei genii di Francia: Tocqueville.
- Ottobre: mese del Santo Rosario.
- La religione, prima di porla a scredito, fa uopo di studiarla e di meditarla.
- Lo strozzino gabbato.
- Bel modo di pregare il Signore e sentire la S. Messa.
- Per trovare la pace.
- Un bacio negato.

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Febbraio 1914:
Indovinello:
Qual è quella cosa che tutti, uomini e donne, vecchi e fanciulli, dotti e ignoranti, ricchi e poveri, fanno nello stesso tempo?

Sciarada:
Come uno zero - è il mio primiero,
Governa il mondo - il mio secondo
Passion fatale - è il mio totale.

Marzo 1914:
Indovinello:
Che cosa è che si può benissimo toccare con la mano destra e non con la sinistra.

Sciarada N. 7.
Saper vuoi l'intier - mio cortese lettor?
Tra l'acqua il vedrai - nel nuovo mondo,
Chè hai il primier - e ti è secondo.

Sciarada N. 8.
Trovi nei campi per lo più il primiero,
E nota musicale il mio secondo,
Se tu mi chiedi ciò che non è vero,
Senza esitare coll'altro ti rispondo,
Ed è il totale un bel leggiadro fiore,
Bello a vedere e spande un grato odore.

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Soluzioni:

Indovinello: Invecchiare.
Sciarada:     O - Dio.

Soluzione N. 6: Il gomito del braccio sinistro.
       "       N. 7: Haï - ti.
       "       N. 8: Gelso - mi - no.

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Cronachetta parrocchiale, anno 1914:
- Elenco dei Consiglieri Parrocchiali, Massari e Massare che secondo l'antica consuetudine vennero nominati nel giorno dell'Epifania.
- Morte di suor Virginia, al secolo Giordano Maria, nostra parrocchiana.
- Preghiere raccomandate ai pii lettori del Bollettino.
- Distribuzione dei giorni festivi secondo la quale ciascuna Compagnia deve andar collettando nella Chiesa Parrocchiale.
- Elezione dei Massari e Massare alla Cappella delle Piagge.
- Elezione dei Massari e Massare per la Compagnia di S. Magno e alla Cappella del Malandrè.
- Sacra Ordinazione del nostro parrocchiano Giorgio Cismondi all'ordine del Diaconato.

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La Voce del Parroco - Anno I, n. 9, Settembre 1914

LA GUERRA

Arde, in questi giorni, una guerra che non ha esempio lungo il corso dei secoli passati. L'Europa è un campo di battaglia irto di baionette, seminato di cannoni, percorso da falangi immense di uomini armati, spinti e soggiogati dal desiderio di vittoria.

Nel Mediterraneo, sulle acque del vicino Oriente, nel Baltico e nel mare del Nord, è tutto un fuggire veloce di corazzate, anelanti di prede ignote.

Sui campi della Mosa, nella Polonia, lungo le vie del Danubio e della Sava, di faccia a Metz inespugnabile, è un cozzare d'eserciti quali la storia non ha veduto mai. Le appendici dell'immensa guerra s'estendono fino alle Antille, al Mar Giallo, alle coste d'Africa, dovunque Russia e Germania, Francia e Inghilterra possiedono colonie.

Da una parte Germania ed Austria con otto milioni d'armati, terribili anche nel loro isolamento; dall'altra Russia, Inghilterra, Francia, Belgio, Portogallo, Serbia e Montenegro: undici milioni di soldati con flotte potenti che seminano terrore e morte in tutti i mari.

Quando mai si sono visti in campo di battaglia diciannove milioni di soldati? Quando mai la storia ci ha potuto additare nelle sue pagine l'urto di 1700 navi da battaglia? La grande armata di Napoleone che nel settembre 1812 moveva alla volta di Mosca, forte di 600 mila uomini, apparisce un trastullo di fronte alle schiere che galoppano oggi in Europa dall'uno all'altro mare, dal Reno alle steppe di Polonia.

A chi sorriderà la vittoria? Non lo sappiamo. Sui mari Inglesi e Francesi potranno sgominare le immense e veloci corazzate germaniche; ma non è quella combattuta sul mare la guerra che deciderà dell'esito di quest'urto gigantesco di popoli; le battaglie decisive si daranno nelle ondulate pianure francesi e dentro le misteriose steppe della Russia. Là si giocheranno le sorti del mondo; là si decreteranno i nuovi assetti politici delle nazioni belligeranti. E quando si sente che la Russia sente ancora la spossatezza della sconfitte giapponesi, e che la Francia, pure aiutata dall'Inghilterra, dal Belgio e dal Portogallo, non è sicura di affrontare con buon successo l'urto tedesco, non si può non rimanere esitanti di fronte alla domanda: chi sarà il vincitore?

L'Italia per una combinazione fortuita, avvalorata anche dal diritto in base al trattato d'alleanza cogli imperi centrali, alleanza che suppone lo scopo di difesa e la concertazione dei piani politici prima di una mossa fatale da parte d'una sola nazione, si mantiene sino ad oggi neutrale in una specie d'attesa angosciosa. Compito delicato e difficile, cui il Governo si è sobbarcato per ragioni che non istà a noi discutere e che abbiamo motivo di giudicare giuste e ponderate.

Ma sia che la vittoria sorrida all'una parte od all'altra, quali saranno nell'un caso o nell'altro, le condizioni eventuali della nostra penisola? Noi le desideriamo e le auguriamo ogni bene, rassegnati su tutto quello che avrà disposto la Provvidenza di Dio.

I cattolici amano la patria non solo a parole, ma più coi fatti. Essi, nell'obbedienza all'autorità costituita, per il solo amore dell'ordine, sapranno domani compiere il loro dovere, con lo stesso entusiasmo per cui oggi all'appello della Chiesa si raccolgono intorno all'altare nella preghiera affannosa, scongiurando da Dio quella pace e quella tranquillità che è nel sogno di milioni di madri e di spose.


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La Voce del Parroco - Anno II, n. 2, Febbraio 1915

Preghiera per la pace composta appositamente dal Sommo Pontefice Benedetto XV

Sgomenti dagli orrori di una guerra che travolge popoli e nazioni, ci rifugiamo, o Gesù, come a scampo supremo, nel vostro amatissimo Cuore; da Voi, Dio delle misericordie, imploriamo con gemiti la cessazione dell'immane flagello; da Voi, Re pacifico, affrettiamo con voti la sospirata pace.

Dal vostro Cuore Divino Voi irradiaste nel mondo la carità perchè, tolta ogni discordia, regnasse fra gli uomini soltanto l'amore; mentre eravate su questa terra Voi aveste palpiti di tenerissima commozione per le umane sventure. Deh! si commuova adunque il Cuore Vostro anche in quest'ora grave per noi di odii così funesti, di così terribili stragi. Pietà Vi prenda di tante madri angosciate per la sorte dei figli; pietà di tanta famiglie orfane del loro capo; pietà della misera Europa su cui incombe tanta rovina! Ispirate voi ai reggitori ed ai popoli consigli di mitezza; componete i dissidi che lacerano la nazione; fate che tornino gli uomini a darsi il bacio della pace. Voi che a prezzo del Vostro Sangue ci rendeste fratelli, e come un giorno al supplice grido dell'apostolo Pietro: «Salvateci, o Signore, perchè siamo perduti!» rispondeste pietoso acquietando il mare in procella, così oggi alla nostra fidente preghiera rispondete placato ritornando al mondo sconvolto la tranquillità e la pace.

Voi pure, o Vergine Santa, come in altri tempi di terribili prove, aiutateci, proteggeteci, salvateci. Così sia.

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La Voce del Parroco - Anno II, n. 7, Luglio 1915

Per coloro che sono o possono essere chiamati alle armi

Il Ministero della Guerra invita a pubblicare quanto segue:

Per disposizione di regolamento, notificato mediante i manifesti di chiamata, i sottufficiali e i militari di truppa che si presentano alle armi sono autorizzati a conservare oggetti di corredo di loro proprietà privata in luogo di corrispondenti oggetti militari, purchè siano in condizioni da poter prestare buon servizio, con diritto a riceverne un adeguato compenso di danaro.

Si consiglia ogni buon cittadino di presentarsi alle armi con un paio di calzature di marcia (stivaletti allacciati, con gambaletto, usualmente chiamati scarpe alpine) munite di chiodatura; ne ritrarrà un vantaggio di calzare scarpe già bene adatte ai piedi, ed agevolerà in pari tempo le operazioni di vestizione presso i depositi rendendole più spedite.

Si consiglia inoltre di presentarsi con un farsetto a maglia di lana pesante, con una correggia da pantaloni e con oggetti di biancheria in buone condizioni.

L'ammontare di compenso in danaro sarà subito pagato, in misura corrispondente allo stato d'uso dell'oggetto. Per oggetti in ottime condizioni saranno corrisposti i seguenti compensi:

Per un paio di calzature da marcia L. 16,50
Per un farsetto a maglia di lana »   5,00
Per ciascuna camicia di tela»   2,00
Per ciascuna camicia di flanella»   6,00
Per ciascun paio di mutande di tela»   2,00
Per ciascun paio di mutande di lana»   4,00
Per ciascun paia di calze di cotone»   0,30
Per ciascun paio di calze di lana»   1,50
Per ciascun fazzoletto»   0,20
Per ciascuna correggia da pantaloni»   0,80

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La Voce del Parroco - Anno II, n. 8, Agosto 1915

La morte di due soldati della nostra Parrocchia

Anche Robilante ha già dato all'Italia il suo contributo di valore e di sangue con due gloriose vittime. E' giunta all'ill.mo nostro signor Sindaco la notizia ufficiale della morte di due nostri parrocchiani:

il soldato di fanteria Sordello Giacomo di Matteo e di Marchisio Maria (frazione Rascas), già reduce della Libia, caduto da forte in un combattimento del giorno 24 giugno;

e il caporalmaggiore di fanteria Consolino Pietro fu Bartolomeo e fu Dalmasso Lucia (T. Laman), che, ferito sul campo, moriva colpito da un'infezione tifoidea nell'ospedale militare di Tortona il 23 luglio.

Mentre invochiamo pace alle anime dei due valorosi soldati, presentiamo alle desolate famiglie le nostre più vive e sincere condoglianze.


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La Voce del Parroco - Anno II, n. 9, Settembre 1915

Sul campo della guerra.

La nostra Parrocchia segna due altre vittime di guerra:

1° Il soldato Dalmasso Giovanni di Sebastiano e di Bertaina Margherita (Suit - Snive), nato il 18 maggio 1890, che cadde gloriosamente sul campo di battaglia colpito da palla nemica, il giorno 24 giugno.

2° L'alpino Dalmasso Giovanni di Antonio e di Blangelo Caterina (Malandrè - Tinti), nato il 18 giugno 1893 e morto il 18 agosto all'Ospedale di Udine.

Mentre mandiamo alle loro famiglie le più vive condoglianze, li raccomandiamo alle preghiere dei Robilantesi.


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La Voce del Parroco - Anno II, n. 10, Ottobre 1915

La posta dei nostri soldati.

I nostri cari e valorosi soldati alpini che sono sul campo della guerra, mi scrissero una carissima lettera che io qui trascrivo letteralmente. Leggetela, vi tornerà gradita.

« 31 agosto 1915.

« Illustrissimo signor Pievano,

« Da queste montagne tutte popolate di pini e abeti, mentre i nostri vigili occhi attendono a scorgere il nemico che è di fronte, i nostri cuori sono rivolti ai nostri cari congiunti, rivolti a Lei che ci istruì, nella S. Religione con tanta dolcezza ed amore. Lo ricordiamo sempre, anche in mezzo ai pericoli che lì per lì si va incontro, un pensiero ai nostri cari, ai nostri Superiori sia religiosi come civili sempre esiste in fondo ai nostri cuori d'alpino.

« Noi robilantesi in fondo firmati della ... e della ... compagnia del battaglione Mondovì, tutti uniti come un animo solo, lo preghiamo che voglia farci due favori: 1° Se volesse celebrare una Messa cantata in un giorno che sia comodo per lei ed anche possibile per i nostri cari ad assisterla, per implorare la protezione di Dio su noi e sui nostri cari genitori; 2° se volesse pubblicare sul venturo Bollettino Parrocchiale i saluti che noi inviamo ai nostri cari congiunti ed a tutti i nostri comparrocchiani, ossia a tutti i robilantesi, con insieme i nostri nomi.

« Sarebbe poi cosa gradita a noi tutti se volesse mandarci due Bollettini al mese, uno alla ... compagnia al soldato Chirio Nicolao, e l'altro alla ... compagnia, al soldato Sordello Bartolomeo. A tale scopo le inviamo, per mezzo cartolina-vaglia, la somma per la Santa Messa ed il resto per il Bollettino.

« Sperando che voglia favorire la nostra domanda e scusarci se Le cagioniamo disturbo, inviamo i più sentiti e rispettosi saluti a Lei e a' suoi famigliari, che sempre ricordiamo con tanto affetto.

« Con distinta stima, suoi devotissimi
« Caporale Caraglio Carlo - Tetto Chiappello.
Caporale Romana Giuseppe - Tetto Violetta.
Caporale Dalmasso Giorgio - Snive.
Trombettiere Chirio Nicolao.
Soldato Giordano Donato - Tetto Lesi bel.
Soldato Romana Nicolao - Tetto Violetta.
Soldato Giordanengo Donato - Tetto Firens.
Soldato Sordello Bartolomeo di Bartolomeo - Mori.
Soldato Giordano Giuseppe di Gius. - Pian Sottano.
Soldato Consolino Battista di Antonio.

«Sperando presto trionfo e vittoria, abbia dai suddetti un rispettoso saluto.»

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Miei cari e valorosi soldati,

Vi assicuro che la vostra carissima lettera arrecò al mio cuore una delle più grandi consolazioni. Voi dite che mi ricordate sempre, ed io, state certi, non vi dimentico mai; ogni mattina celebrando la Santa Messa ho un ricordo speciale per voi tutti, prego il Signore che vi benedica, vi custodisca, vi difenda da ogni pericolo, e spero che colla protezione del Signore vi sarà dato poter presto, adorni di gloria, far ritorno alla nostra cara Robilante. Il giorno della Natività di Maria Vergine ho letta in chiesa la vostra lettera, la quale fece sui vostri cari parenti e su tutti i robilantesi una impressione commovente, alcuni piangevano.

Ieri 10 u. s. settembre ho cantato la messa da voi comandata; intervennero tutti i vostri parenti, e molti altri, pareva quasi la Messa dei giorni festivi.

Desiderate il Bollettino, ve lo spedirò ben volentieri, desso vi porterà il nostro cordiale saluto, delle vostre famiglie, del vostro paese, che è orgoglioso di voi. Il nostro Bollettino vi dirà che noi preghiamo ogni giorno per voi, e v'imploriamo dal Dio degli eserciti la forza ed il coraggio di cui tanto abbisognate. Lo so, dovete andare incontro a tanti disagi, sopportare tante fatiche, ma andate avanti nel nome di Dio e della patria diletta, procurate con una coscienza pura d'avere con voi il Signore, e state certi, coll'aiuto divino adempirete fino all'eroismo il vostro dovere e proverete, anche sul campo della guerra, soavi consolazioni.

Scrivetemi sovente, manifestate i vostri desideri, che saranno appagati.

Abbracciandovi tutti, col mio cuore vi auguro la pace, e godo nel dirmi

Vostro aff.mo Parroco

Cismondi Giorgio, Pievano


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La Voce del Parroco - Anno II, n. 11, Novembre 1915

La posta dei nostri soldati.

Miei cari e valorosi alpini,

« Ho ricevuto la vostra seconda lettera e mi riuscì oltre ogni dire gradita. L'ho pure letta in Chiesa, e, come la prima, fece sulla popolazione dolce, commovente impressione.

« Lodo il pensiero santo e salutare che aveste pei vostri diletti compagni che versarono il sangue per l'onore e la grandezza della Patria.

« La messa da voi raccomandata in suffragio delle anime loro l'ho celebrata il giorno 20 scorso ottobre, la popolazione accorse assai numerosa.

« A Robilante niente di nuovo, anche da noi il freddo comincia a farsi sentire e la neve ha già rivestito, col suo candido manto, le cime dei nostri monti. La raccolta delle castagne in generale è assai scarsa.

« I vostri cari parenti stanno tutti bene, anzi vi posso dire che in paese non abbiamo quasi alcun ammalato. I vostri compagni del 1896 sono 38 e vennero quasi tutti dichiarati abili.

« Noi preghiamo molto per voi, pregate anche voi. Sepotete recitate il Rosario, guardatevi dalle bestemmie, dai cattivi discorsi, abbiate confidenza in Dio, nella protezione della Madonna ed anche nel vostro valore.

« Mandatemi sovente di vostre notizie.

« Salutandovi a nome mio, dei vostri genitori e di tutti i Robilantesi mi dico

Vostro aff.mo Parroco

Cismondi Giorgio, Pievano


Giraudo Michele fu Michele - Ti ringrazio contraccambiando cordiali saluti. S. Michele, tuo protettore, ti benedica, custodisca e difenda da ogni pericolo.

Galfrè Giovanni di Battista - Tante grazie per la tua offerta pro Bollettino. La Vergine Santa ti protegga tenendo da te lontano ogni disgrazia.

Chirio Nicolao di Sebastiano - Ho ricevuto la tua cartolina vaglia, tante grazie, farò quanto mi dici - Tanti saluti estensibili a tutti i compagni.

Giordano Giuseppe di Bartolomeo - Son contento che leggi volentieri il Bollettino, continuerò a spedirtelo. Fatti animo. Confida in Dio.


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La Voce del Parroco - Anno II, n. 12, Dicembre 1915

La posta dei nostri soldati.

Miei cari e valorosi soldati,

La notizia che vi dà questa mia son certo rallegrerà il vostro cuore. Il giorno 21 or sono novembre nella nostra Parrocchia, come in tutte quelle del Piemonte, si fece una grande funzione espiatoria per impetrare dalla Divina Misericordia che presto cessi il flagello della guerra e torni, con il trionfo della giustizia e la soddisfazione dei popoli, la sospirata pace.

La funzione venne così ordinata:

Al mattino esposizione del SS Sacramento e canto del Miserere col versetto e l'orazione pro pace. Il SS. Sacramento rimase esposto tutto il giorno, ed alla sera, prima della reposizione, si recitò il S. Rosario, la preghiera per la pace composta da Sua Santità, le Litanie dei Santi e l'orazione pro pace.

Si fecero molte Comunioni. Tanti dei vostri cari ricevettero Gesù nel loro cuore, si pregò tanto per voi. Spero che il Signore darà ascolto alle nostre preghiere, la voce del cuore mi dice che sani e salvi ritornerete ad abbracciare i vostri parenti che tanto vi amano.

I vostri compagni del 1896, una trentina, partirono il giorno 22, anch'essi implorarono la benedizione del Cielo ed alla vigilia della partenza assistettero, con contegno edificante, alla Santa Messa celebrata appositamente per loro. Ho loro ricordato il vostro coraggio, il vostro sacrificio, il vostro valore che dimostrate al fronte: si mostrarono entusiasmati, e m'incaricarono d'inviarvi i loro calorosi saluti.

Raccomandandovi tutti a Gesù nel cui cuore vi lascio, vi saluto unitamente ai vostri cari, e mi dico

Vostro aff.mo Parroco

CISMONDI GIORGIO, Pievano.


Giordano Bernardino di Bartolomeo - Ricevetti la tua cara lettera. Bravo, scrivi molto bene. Godo perchè leggi volentieri il Bollettino, lo fai leggere, e ne ricavi profitto. Ho celebrato la messa per voi. Continua a star buono, confida in Dio e ti troverai contento.

Sordello Agostino di Bartolomeo - Tua madre, tutta contenta, mi fece subito leggere la tua lettera tanto commovente. Ti ringrazio pel ricordo che serbi sempre per me. Continua a conservarti di buon umore. Il Ciel ti benedica.

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La Voce del Parroco - Anno III, n. 1, Gennaio 1916

Il 5° Robilantese caduto per la patria.

Dobbiamo con dolore annunciare la morte d'un altro nostro parrocchiano caduto sul campo di battaglia. E' il giovane Giordano Donato di Giacomo, nato i1 22 giugno 1895. Era già stato ferito nel giugno scorso e dopo una breve convalescenza in famiglia era ritornato dove lo chiamava il dovere di soldato, e là incontrava la morte. Preghiamo per l'anima del valoroso giovane affinché il Signore voglia presto ammetterlo al premio eterno nella patria celeste. Ai genitori ed ai parenti le nostre vivissime condoglianze.


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La Voce del Parroco - Anno III, n. 2, Febbraio 1916

La posta pei soldati.

Miei cari e valorosi Soldati,

La notizia che v'apporta questo mese il nostro Bollettino son certo vi tornerà gradita. Nell'occasione delle scorse feste natalizie e di buon capo d'anno, io presentava a Sua Eccellenza Rev.ma Monsignor Angelo Bartolomasi, Vescovo del campo, ed al Generalissimo del nostro esercito, l'ill.mo Conte Luigi Cadorna, i due primi gruppi delle vostro fotografie, umiliando loro i vostri auguri. Orbene, or m'è data l'alta consolazione di potervi comunicare le loro nobili, cortesi risposte. Ecco le testuali parole dei due grandi uomini:

« Treviso, 28 dicembre 1915.

« Rev.mo Signor- Parroco di Robilante,

Monsignor Angelo Bartolomasi, Vescovo del campo, ringrazia riconoscente e di cuore ricambia tutti gli auguri, inviando come pegno del suo affetto una specialissima benedizione al rev. sig. Parroco, interprete dei sentimenti di tanti suoi figli, ed a ciascuno dei valorosi Robilantesi, invocando su di loro una particolare protezione dalla Regina pacis. »

« Al Rev. D. Giorgio Cismondi,
Parroco di Robilante.

«Roma, 4 gennaio 1916.

« Conte Luigi Cadorna, tenente generale capo di Stato maggiore dell'esercito, senatore del Regno.

« Ringraziamenti vivissimi contraccambio auguri.»

Ora ditemi, o cari, non è egli forse vero che leggendo queste nobili risposte, avete ragione di rallegrarvi? Sì, rallegratevi, e la vostra contentezza vi sia stimolo ad adempiere ognor più con fedeltà e sacrificio il dovere, ed io spero che, protetti dalla Regina della pace, farete, in un giorno non lontano, tra noi felice ritorno. Con questa consolante speranza vi saluto e voi non dimenticate il

Vostro aff.mo Pievano


Chirio Giuseppe di Sebastiano. Son contento che il bollettino ti rallegri, spero rivederti presto in licenza. Stammi bene.

Consolino Giuseppe di Giuseppe. La tua lettera mi fece tanto piacere. Il Signore t'accompagni.

Sul campo di battaglia.

Ai cinque nostri Parrocchiani defunti in guerra, con dolore dobbiamo aggiungerne tre altri:

Romana Giacomo di Giacomo e di Sordello Maria (Cascina), classe 1885, morto sul campo il giorno 11 novembre 1915.

Giordano Giacomo di Giov. Battista (Agnelli, T. Cuca), classe 1887, morto all'ospedale.

Maccario Giov. Battista di Donato e Giordanengo Maria (Malandrè), classe 1881, morto a monte Sabotino il giorno 12 novembre 1915. Mentre innalziamo fervide preghiere al Signore pei valorosi defunti, presentiamo ai genitori ed ai parenti tutti le nostre vivissime condoglianze.


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La Voce del Parroco - Anno III, n. 3, Marzo 1916

La posta pei nostri soldati.

Dalmasso Giacomo, Geta. - Bravo, continua sempre da buono e valoroso soldato. Salutami i compagni. Vi assicuro il continuo ricordo nelle mie preghiere.

Caraglio Carlo, Chiappello. - Ti ricambio i più affettuosi saluti. Son contento che il Bollettino ti rallegri. La preghiera sia il tuo conforto, la tua difesa. La tua fotografia la riporteremo nel mese d'aprile.

Giordano Giuseppe, Vermenera. - Ti ringrazio della cara lettera. Ho fatto quanto desideri. Continuerò a spedirti il Bollettino. La Regina della pace ti protegga.

Peano Francesco - Ho ricevuto la tua bellissima lettera. Ti ringrazio per la precisa descrizione delle tue gloriose fatiche.Si, continua a fare il dovere da soldato valoroso, da cristiano esemplare, il Signore ti proteggerà.


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La Voce del Parroco - Anno III, n. 4, Aprile 1916

Per la Patria.

Il giovane e bravo nostro soldato Galfrè Michele di Giacomo, della frazione Agnelli, di anni 24, appartenente al 33 fanteria, in seguito a malattia contratta al fronte decedeva il 2 scorso marzo all'Ospedale Militare di riserva nel Collegio S. Tomaso di Cuneo. Robilante annovera sino ad oggi nove giovani esistenze che sacrificarono la loro vita per la grandezza della Patria.

Innalziamo al Cielo le più fervide preghiere pel caro defunto, ai genitori desolati ed ai parenti tutti presentiamo le nostre più sentite condoglianze.


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La Voce del Parroco - Anno III, n. 5, Maggio 1916

La posta pei nostri soldati.

Giordano Stefano - Fatti animo, la preghiera e la confidenza in Dio saranno sempre il tuo conforto.

Dalmasso Giacomo - Perdonami, l'indirizzo non era esatto. Ora riceverai certamente il desiderato Bollettino.

Sordello Agostino e Dalmasso Giorgio - Ho ricevuto la vostra Cartolina vaglia, farò quanto desiderate. Il S. Cuore vi benedica e vi custodisca.


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La Voce del Parroco - Anno III, n. 6, Giugno 1916

La posta pei nostri soldati.

Dalmasso Bartolomeo - Homs - Ti ringrazio per il gentile ricordo. La Vergine Santa sia sempre il tuo conforto e la tua difesa.

Caporal Maggiore Caraglio Carlo - L tua cartolina mi piacque assai. Continua a confidare in Dio, le tue speranze non saranno deluse.

Bottero Michele - Hai ricevuto con molto piacere il Bollettino, son contento. Procura di ricavarne profitto. Confida sempre nella nostra cara Madre Maria Santissima, ti troverai contento.

Dalmasso Giacomo - Grazie per la tua lettera tanto cortese. Le tue espressioni dimostrano il tuo buon cuore. Sta certo, la nostra Santa Religione ti renderà ognor più forte e valoroso.

Giordano Giuseppe - Ho ricevuto la tua cara cartolina. Tante grazie. Ti ricordi sempre del tuo Pievano ed io t'assicuro che non ti dimentico nelle mie preghiere.


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La Voce del Parroco - Anno III, n. 7, Luglio 1916

Altra vittima della Guerra.

- La nostra parrocchia deve registrare una nuova vittima per l grandezza della Patria. Il soldato Morena Giacomo di Antonio e di Giordano Lucia, nato il 31 dicembre 1892, appartenente al 1° Reggimento Alpini, cadde colpito a morte nel combattimento delli 25 maggio u.s.

Ai desolati genitori, a tutta la famiglia presentiamo le nostre vive condoglianze, mentre innalziamo fervide preghiere al Dio degli eserciti affinchè al prode soldato voglia presto dare la corona eterna del Cielo.


La posta pei nostri soldati.

Romana Giuseppe, Caraglio Carlo, Giordano Donato Lesi, caporali maggiori. - Romana Nicolao, caporale. - Chirio Nicolao, trombettiere. - Giordanengo Donato, Consolino Battista, Consolino Giuseppe di Antonio, soldati: Ho ricevuto la vostra consolante lettera. Abbiatevi i miei più cordiali ringraziamenti, ed una ben meritata lode pel santo ricordo che avete pi vostri cari compagni caduti per la Patria. La Messa che mi raccomandate l'ho celebrata il giorno 4 corr. Ho pure ricevuta la Cartolina vaglia. Il Signore vi rimuneri col proteggervi e difendervi da ogni pericolo, ridonandovi presto nelle braccia dei vostri cari.

Sergente Giordano Giovanni - Mille grazie pel ricordo prezioso che hai per me nelle tue preghiere. T'assicuro il contraccambio. Sì, speriamo che presto spunti sul nostro orizzonte l'iride della pace. Salutami Giovanni Gheta, Maccario e Giordanengo, dì loro che non li dimentico.


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La Voce del Parroco - Anno III, n. 8, Agosto 1916

Altra vittima della Guerra.

- Moderati Vittorio appartenente alla classe 1888, 2° Reggimento alpini, moriva sul campo dell'onore il giorno 23 u. s. giugno. Mentre preghiamo l'eterno riposo al valoroso estinto, porgiamo le più vive condoglianze ai desolati parenti.


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La Voce del Parroco - Anno III, n. 9, Settembre 1916

Altra vittima della Guerra.

- Giordano Giuseppe di Andrea, Lichinet, appartenente alla classe 1882, 2° reggimento Alpini, decedeva sul campo dell'onore il giorno 24 giugno. Al soldato valoroso il suffragio delle nostre fervide preghiere. Ai desolati parenti le nostre più sentite condoglianze.

La posta pei nostri soldati.

Dalmasso Giacomo - Lodo i tuoi buoni proponimenti. Coraggio, il Signore che già ti protesse fra tanti pericoli, presto ti ridonerà alla tua diletta madre.

Bodino Pietro - Bravo, continua ad adempiere i doveri da buon cristiano e sarai da Dio protetto.

Giordano Giuseppe -Ti ringrazio contraccambiando cordiali saluti. La soluzione del problema è esatta. Sì, confida in Dio e ci rivedremo.

Dalmasso Nicola - Hai ricevuto con gioia e leggi con piacere il Bollettino, son contento. Salutami i compagni.

Dalmasso Giovanni Stefano - Ti ringrazio vivamente e assicuro perenne ricordo. Spero rivederti presto.

Galfrè Giovanni - Vivissimi ringraziamenti e congratulazioni.

Sergente Giordano Giovanni - Soldati: Chirio Giovanni, Dalmasso Giacomo, Giordanengo Pietro, Maccario Giacomo, Sordello Giovanni. Mille grazie per la vostra lettera tanto cortese. Sarà celebrata la S. Messa. Unitamente a quelli dei vostri cari abbiatevi i miei cordiali saluti.


Licenze ai soldati
per i lavori agricoli.

Le licenze saranno accordate ai militari di milizia territoriale, che appartengono alle classi dal 1876 al 1881 incluso, e agli inabili alle fatiche di guerra, effettivi presso i depositi. Esse avranno la durata di venti giorni compresi i viaggi di andata e ritorno, e saranno ripartite nei cinque periodi così distinti:
   1° periodo dal 25 agosto al 13 settembre;
   2° periodo dal 15 settembre al 4 ottobre;
   3° periodo dal 6 ottobre al 25 ottobre;
   4° periodo dal 27 ottobre al 15 novembre;
   5° periodo dal 17 novembre al 6 dicembre.

Potranno fruirne:
   1° I membri di famiglie coloniche, i proprietari enfiteuti od affittuari di piccoli fondi da loro coltivati personalmente col concorso della propria famiglia, in ogni caso a condizione che nelle famiglie non sia rimasto altro uomo valido fra i 16 e i 60 anni;
   2° Gli operai agricoli che abbiano patti di coltivazione in compartecipazione del prodotto.
   Le domande per la concessione delle licenze dovranno, a cura del richiedente o di chi per esso, essere scritte su appositi moduli (che vengono inviati ai Sindaci dal Ministero di agricoltura) e contenere le indicazioni del periodo o dei periodi preferiti. Le domande, munite delle informazioni del Sindaco, e dell'Arma dei RR Carabinieri, saranno, dal Sindaco stesso, rimesse al Comando del Corpo d'Armata territoriale nel cui territogio è compreso il Comune.


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La Voce del Parroco - Anno III, n. 10, Ottobre 1916

Altra vittima della Guerra.

Giordano Giacomo fu Donato (frazione Agnelli, Tetto Catinas) appartenente alla classe 1896, il giorno 6 luglio, sacrificava la propria vita sul campo dell'onore per la grandezza della Patria.

Mentre innalziamo fervide a suffragio del valoroso soldato, presentiamo alla desolata madre ed ai parenti tutti le più vive condoglianze.


La posta pei nostri soldati

Giordanengo Tommaso - Hai risolto bene il problema. Continua a leggere il Bollettino, proverai un dolce sollievo ed un caro conforto. Salutami Giordanengo Sebastiano e tutti i compagni.

Sordello Pietro - Ricevetti con gioia i tuoi ringraziamenti e ti contraccambio i più cordiali saluti.

Caporale Giordano giuseppe - I tuoi ringraziamenti mi tornano graditi assai. T'assicuro che i miei parrocchiani che presentemente combattono per la grandezza della Patria, occupano un posto tutto particolare nel mio cuore.

Sergente Giordano Giovanni - Mi ringrazi pel Bollettino ed io ti ringrazio per la stima che nutri pel medesimo. Desidero rivederti presto. Cordiali saluti estensibili a tutti.

Dalmasso Giacomo - La soluzione del N. 26 è esatta. Son contento che il Bollettino ti torni gradito. Ai miei valorosi soldati lo spedisco con gioia speciale quale segno dell'amore intenso che nutro per loro. Arrivederci presto.

Giordano Giuseppe - Ti ricordi sempre del tuo Pievano, tante grazie anche a nome della maestra.

Giordano Giovanni - Vivissimi ringraziamenti. Celebrerò quanto prima la Messa, il rimanente l'ho destinato pel Bollettino. Il Signore ti benedica e ti custodisca.

Dalmasso Giuseppe - Sta certo riceverai il Bollettino. Continua a confidare in Dio. Il tuo Angelo Custode, lo speriamo, ti ricondurrà adorno di gloria, tra le braccia dei tuoi cari.


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La Voce del Parroco - Anno III, n. 11, Novembre 1916

Altra vittima per la Patria

- Il giorno 12 giugno cadeva, sul campo di battaglia, Landra Bernardino di Battista, della classe 1885. Era nativo della vicina Vernante, ma sin dall'infanzia abitava tra noi, nella frazione Agnelli. Alla vedova desolata che in questi giorni dava alla luce un bellissimo bimbo, ai genitori che perdono la dura perdita, ai parenti tutti le nostre più sentite condoglianze, al prode Alpino il suffragio delle nostre preghiere.


La posta pei nostri soldati

Caporale Dalmasso Giacomo Topa - Soldati: Maccario Giorgio, Giordano Giuseppe (Agnelli), Sordello Bernardo (Vermenera), Giordano Giuseppe di Giuseppe - La vostra carissima lettera mi consolò assai, vi ringrazio dal più intimo del cuore. - Come già v'aveva scritto doveva celebrare la Messa da voi raccomandata pei vostri compagni il 12 corrente, ma a causa della sepoltura della compianta Ceratto Anna, moglie di Sordello Giovanni, non mi fu possibile; la celebrai il giorno 19.

Le vostre famiglie, i vostri parenti ed amici vi ringraziano contraccambiandovi cordiali saluti ed io raccomandandovi al S. Cuore di Gesù, v'auguro che adorni di gloria presto vediate spuntare il giorno desiderato d'un felice ritorno.

Consolino Giovanni - I tuoi saluti mi tornarono graditi, li contraccambio cordialmente e t'assicuro continuo ricordo.

Sordello Giacomo - Hai ricevuto con somma gioia il nostro caro Bollettino, ne son contento. Continua sempre a confidare in Dio, e certamente, come dici nella tua bellissima lettera, il Re degli Eserciti ti proteggerà e ti sarà data la grande consolazione di riabbracciare i tuoi cari.

Bodino Pietro - La tua lettera mi fu cara assai. Sento con piacere che anche in mezzo alla vita militare non dimentichi di essere soldato di Gesù Cristo. Sì, sta certo, Gesù sarà sempre il tuo conforto, il tuo sollievo.


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La Voce del Parroco - Anno IV, n. 3, Marzo 1917

CRONACHETTA PARROCCHIALE
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Diamo l'elenco dei valorosi Robilantesi che già sacrificarono la propria vita per l'onore e la grandezza della Patria, implorando loro l'eterno riposo del Paradiso, col raccomandarli vivamente alle preghiere dei nostri benevoli lettori.
  1. Sordello Giacomo, 33 fanteria, della classe 1890, morto il 25-6-915, Oslavia.
  2. Dalmasso Giovanni, 33 fanteria, della classe 1890, morto il 24-6-915, Oslavia.
  3. Consolino Pietro, 33 fanteria, della classe 1891, morto il 23-7-915, Ospedale Tortona.
  4. Giordano Donato, 30 fanteria, della classe 1895, non comunicata.
  5. Dalmasso Giovanni, 1° alpini, della classe 1893, morto il 18-8-915, Udine.
  6. Galfrè Michele, 33 fanteria, della classe 1892, morto il 3-3-916, Cuneo.
  7. Giordano Giacomo, 4° alpini, della classe 1887, morto il 17-12-915, Cividale, per ferite.
  8. Morena Giacomo, 1° alpini, della classe 1893, morto il 25-5-916, in combattimento.
  9. Moderati Vittorio, 2° alpini, della classe 1887, morto il 30-6-916, in combattimento.
  10. Romana Giacomo, 126 fanteria, della classe 1884, morto il 11-11-915, in combattimento.
  11. Vallauri Alberto, 1° alpini, della classe 1886, morto il 22-7-916, Ospedaletto da Campo.
  12. Giordanengo Giacomo, 1° alpini, della classe 1895, morto il 24-7-916, in combattimento.
  13. Maccario Giov. Battista, 34 fanteria, della classe 1888, morto il 12-11-915, Monte Sabotino.
  14. Giordano Giuseppe, 1° alpini, della classe 1882, morto il 24-7-916, in combattimento.
  15. Giordanengo Urbano, 49 fanteria, della classe 1886, morto il 30-9-916, in luogo di soccorso.
  16. Giordanengo Giacomo, 1° alpini, della classe 1895, morto il 24-7-916, in seguito a ferite.
  17. Giordano Stefano, 1° alpini, della classe 1886, morto il 11-12-916, Busa del Campanaro, sotto la valanga.


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La Voce del Parroco - Anno IV, n. 4, Aprile 1917

Cappellano Militare.

Il Reverendo D. Bernardi Angelo, già nostro zelante Vice-Curato, venne in questi giorni nominato Cappellano Militare al Battaglione Intra del 4° Reggimento Alpini: ed è già partito per il fronte a raggiungere i suoi baldi soldati. A lui il saluto di tutti i Robilantesi e l'augurio che il Signore benedica le sue fatiche, e lo conservi sano e salvo in mezzo ai pericoli della guerra.


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La Voce del Parroco - Anno IV, n. 5, Maggio 1917

Parrocchiano prigioniero in Austria
ritornato in famiglia.

E' il soldato Oggero Giuseppe di Donato (Malandrè) della classe 1894. Dallo scoppio della guerra al maggio 1916, in cui venne ferito e fatto prigioniero, fu sempre in prima linea. Da otto mesi era prigioniero in Austria, quando il 18 gennaio passato ebbe la fortuna di salire sul treno austriaco, che attraverso la Svizzera doveva portarlo in patria. Verso la fine di gennaio giunsero a Monza e dal 14 c. m. il nostro caro parrocchiano è in famiglia.

Nonostante le gravissime ferite ed i molti mesi passati in prigionia il suo aspetto è abbastanza florido, il suo viso è discretamente grassoccio; il buon umore non gli manca. Non cammina ancora liberamente, ma col bastone può fare anche qualche chilometro; tanto che più di una volta già venne da casa sua al paese, facendo il cammino di buona mezz'ora. Lasciamo che raccolti lui la sua prigionia.

« Fu il 25 maggio 1916 che caddi prigioniero sul monte Cimone in un assalto alla baionetta. Il fuoco accelerato dei fucilieri austriaci faceva strage di noi ed anch'io fui colpito da una pallottola che mi traforò da parte a parte la coscia sinistra. M'alzai tosto; gli Austriaci erano vicini, tentai di fuggire verso le nostre linee, ma fui colpito alla gamba destra da una pallottola esplosiva che mi spezzò la gamba e mi gettò a terra facendomi anche ruzzolare per la china del monte. Quando fui fermo cercai alzarmi, m altre pallottole di fucile: una tra le altre mi colpì alla testa, e fu grazie all'elmo di ferro che avevo sotto il cappello di panno, che rimasi salvo. Tosto mi furono addosso due austriaci colla baionetta puntata: fui trasportato ad un ospedaletto da campo e poi per Trento; donde per treno mi trasportarono a Insbruck, e dopo quattro giorni a Pitburg, ove rimasi due mesi, oggetto di attente cure da parte dei medici, tra cui ve n'era pure uno russo caduto prigioniero. Da Pitburg in vettura venni trasportato a Vienna, donde in ferrovia fui inviato a Mathausen, prima all'ospedale, poi nel riparto convalescenti, ove rimasi fino al termine di mia prigionia.ritornato in famiglia.

« Molte sono le sofferenze che dovetti sopportare e come me anche gli altri prigionieri. Venni perquisito e spogliato di quanto tenevo indosso: denaro, lettere, fotografie, orologio, ecc. Il tormento più grave è quello della fame: il pane è cattivissimo, amaro, nero, s'attacca facilmente ai denti. Quando me ne diedero la prima volta non ebbi il coraggio di mangiarlo. Lo spezzai, esaminai, gustai, poi temendo che mi dessero il "boccone" lo gettai via. Un soldato austriaco tosto lo raccolse e lo mangiò tranquillamente. Compresi allora che quello era il pane che avrei dovuto mangiare tutti i giorni... e sì, che ne avessi sempre avuto a sazietà!... Difatti ecco la razione giornaliera del prigioniero in Austria: al mattino una tazza di caffè con un po' di pane; a pranzo un quartino di pagnotta, una rapa o carota o qualche cosa altro di simile; a cena ordinariamente patate a lesso. Tanto quanto è sufficiente per tenerci in vita.

« Però fra tante sofferenze abbiamo pure qualche gioia, qualche conforto. Il primo e più grande ci viene dalla parola paterna ed amorevole dei preti e frati italiani, prigionieri come noi: essi fanno il possibile per consolarci e rendere meno doloroso il soggiorno in terra nemica. Il servizio religioso è fatto da loro con scrupolosa sollecitudine. Spesso eravamo anche confortati dalla parola patriottica dei nostri ufficiali prigionieri; i soldati stanno nei baraccamenti, gli ufficiali nelle case del vicino paese di Mathausen.

« Anche da Austriaci ebbi parole di conforto, piccoli regali: caffè, pane, sigarette. Altra consolazione del prigioniero è quella di ricevere pacchi di pane: tutti i pacchi vengono aperti, ma d'ordinario il prigioniero ha tutto.

« Il giorno più bello però, la festa più soave fu certamente per tutti i prigionieri la festa di natale, quando ricevemmo il pacco natalizio mandatoci dal Papa. Era intatto, e fu consegnato a tutti. Oh! come sentimmo il nostro cuore pieno di venerazione e di amore pel Papa! I sentimenti di riconoscenza ch'esprimemmo allora a voce a chi ci portò il regalo pontificio, appena giunti in Italia, a Monza li esprimemmo per lettera al Papa. Anch'io ho ringraziato il Papa, ho scritto la mia lettera al Papa, ed ho ancor l'intenzione di scrivere un'altra volta, ringraziarlo di nuovo il Papa, ringraziarlo assieme alla mia famiglia».

 Fin qui il nostro carissimo parrocchiano. Noi ci congratuliamo vivamente con lui per la bella grazia avuta, e ai suoi uniamo anche i nostri sentimenti più vivi di riconoscenza e gratitudine al Papa.


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La Voce del Parroco - Anno IV, n. 6, Giugno 1917

Robilantesi decorati al valore.

È stata assegnata la medaglia d'argento al valore al tenente di fanteria sig. CARLO SABATINI, figlio di questo Capo stazione.

Ci congratuliamo di cuore col detto ufficiale per la meritata ricompensa e lo additiamo ai nostri lettori per le sue buone doti militari. Partito pel fronte col grado di caporale il giugno 1915, al dicembre dello stesso anno venne promosso sottotenente ed assegnato all'11° fanteria. Con questo prese parte a diverse ed importanti azioni e si meritò un encomio del suo comandante con la seguente motivazione: «Encomiato per il contegno tenuto nell'adempimento dell'incarico ricevuto e che fra i diversi scopi aveva quello di offrire un esempio di freddezza e di calma, virtù che era necessario trasfondere nelle truppe interessate nell'azione».

Diresse la costruzione di una delle così dette Casa del Soldato per la quale meritò gli elogi di S.A.R. la Duchessa d'Aosta. Prese infine parte alla presa di Gorizia ove rimase ferito e meritò la medaglia d'argento s. c. per aver tolta al nemico una mitragliatrice e averla volta contro lo stesso nemico facendo prigionieri.

GIORDANENGO FERDINANDO di Donato (3° fanteria): Medaglia di bronzo. In un assalto penetrava fra i primi in un trincea nemica dando prova di esemplare coraggio e sprezzo del pericolo. - S. Martino del Carso, 28 giugno 1916.

Onore ai prodi - congratulazioni alle loro famiglie.

Sul campo dell'onore.

Il 5 maggio è pervenuta in Municipio la notizia che il 1° gennaio 1917 è morto nell'ospedale epidemico di Brod (Bosnia) il nostro caro alpino Sordello Bartolomeo di Bartolomeo.

Servì da prode la patria alla trincea per oltre un anno, per la patria soffrì 6 mesi di dura prigionia e per essa morì in terra straniera e nemica. Sulla sua tomba lontana e forse dimenticata deponiamo il fiore della riconoscenza e del cristiano suffragio.


Il 27 aprile giunse telegraficamente la notizia che nella mattinata stessa l'alpino Dalmasso Antonio fu Antonio moriva per bronco-alveolite nell'ospedale di riserva di Richeri (Aqui). Le sue lunghe e dolorose sofferenze, siamo certi affretteranno l'Eterno riposo.

Ai valorosi martiri della patria il suffragio delle nostre fervide preghiere, alle desolate famiglie le nostre più affettuose condoglianze.

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La Voce del Parroco - Anno IV, n. 7, Luglio 1917

Sul campo dell'onore.

È giunta la notizia dolorosa della morte del soldato Fiorentino Carletto di Donato (frega) d'anni 23, avvenuta il 18 maggio u.s.
Egli, come scrisse il suo Capitano Antonio Rapallo, cadde vittima di una granata nemica. Morì da vero eroe!! Sulla sua lontana tomba, nel cimitero di Devetaki, deponiamo il suffragio delle nostre preghiere, ed ai genitori desolati presentiamo le nostre vivissime condoglianze.


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La Voce del Parroco - Anno IV, n. 8, Agosto 1917

Notizie dei nostri soldati.

Dispersi - I soldati Giordano Giuseppe di Giuseppe (Pian Sottano) e Giordanengo Giuseppe da oltre un mese non ci davano più notizie. Dolenti pel prolungato silenzio, ci siamo rivolti al Patronato Emigranti. Ecco le risposte:Sono spiacente doverle notificare che il soldato Giordano Giuseppe di Giuseppe del Battaglione Mondovì 2a Compagnia, rimase disperso in combattimento il giorno 10 giugno 1917.

D. Roattino Giovanni, Capp. Militare.


In risposta alla Sua 10 luglio le partecipo che il soldato Giordanengo Giuseppe rimase disperso il 30 maggio 1917.

D. Roattino Giovanni, Capp. Militare.


Mentre attendiamo ansiosi più consolanti notizie, li raccomandiamo alle preghiere dei nostri lettori.


Prigionieri di guerra - Landra Bartolomeo fu Dalmazzo, prigioniero il 7 luglio così telegrafava alla madre: Sano, spedite pane, denari - baci.
Pettavino Donato fu Giacomo (Tetto Marlitun) con sua lettera ricevuta il 16 luglio annunzia la sua prigionia e domanda pane. A tutti i diletti Robilantesi che, per la grandezza della Patria, vivono in terra nemica, l'augurio di prospera salute e di prossimo ritorno in Patria.


Sul campo dell'onore - Dalmasso Donato fu Giacomo e di Maddalena Blua, d'anni 20, colpito da palla nemica cadeva sul campo il giorno 24 u. s. giugno.
Dalmasso Antonio di Giuseppe (Malandrè, Tetto Tinti), colpito anch'egli da palla nemica cadeva il 6 u. s. giugno.
Giordano Francesco di Battista (Barme) colpito da granata, sacrificava i suoi 22 anni per un più grande Italia il giorno 12 u. s. giugno.
Il buon Dio dia ai valorosi caduti la pace dei giusti ed ai desolati genitori infonda la cristiana rassegnazione.

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La Voce del Parroco - Anno IV, n. 9, Settembre 1917

Notizie dei nostri soldati.

Prigioniero di guerra - L'alpino Landra Giuseppe fu Bartolomeo (Tetto Cirinot), appartenente alla classe 1884, venne fatto prigioniero il giorno 25 u. s. giugno ed il 16 luglio scrive alla moglie domandando pane. Ebbe la consolazione di incontrarsi subito col cognato Donato egli pure prigioniero.

Il Dio di tutte le consolazioni protegga e consoli i nostri valorosi Robilantesi costretti a vivere in terra nemica; conceda loro la tanto sospirata grazia di presto riabbracciare i parenti e gli amici.


Sul campo dell'onore - Giordano Lorenzo fu Giacomo e di Bodino Lucia (Snive), gravemente ferito sul campo il giorno 21 u. s. giugno, dopo molte sofferenze , pietosamente assistito dalla sorella, moriva, col conforto dei SS. Sacramenti, il 24 luglio nell'Ospedale militare di Savona.

Nogetto Donato fu Cirillo e di Oggero Lucia, appartenente alla classe 1890 colpito da palla nemica cadeva sul campo il giorno 19 u. s. giugno.

Alle desolate madri la Vergine Addolorata terga le lagrime, rassereni la fronte, loro additando il Cielo ove ritroveranno i perduti figli. E a voi, valorosi caduti, le nostre preghiere affrettino l'eterna pace.

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La Voce del Parroco - Anno IV, n. 10, Ottobre 1917

Notizie dei nostri soldati.

Sul campo dell'onore - Galfrè Giacomo di Battista (Tetto Cicet) appartenente alla classe 1886, colpito da palla nemica, cadeva sul campo il giorno 19 u. s. agosto.

Ai desolati genitori, fratelli, sorelle e parenti tutti le nostre sentite condoglianze.

Al valoroso caduto, dona presto, o Signore l'eterno riposo.

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La Voce del Parroco - Anno IV, n. 11, Novembre 1917

Il nostro Bollettino tra i soldati.

Dai miei buoni, cari figliuoli e valorosi soldati, il nostro Bollettino è sempre letto con piacere, e ben soventi essi mi esprimono la loro contentezza e riconoscenza con lettere che mi tornano ognor più gradite.

A tutti assicuro il mio paterno amore, la mia riconoscenza imperitura.

Il giorno 11 u. s. ottobre ricevetti una lettera da S. Lucia Villa Grande, (147 metri sopra il livello del mare). Ecco che mi dice: Ho ricevuto ieri il suo Bollettino, mi fece molto piacere, andai subito a leggerlo vicino alla Chiesa e mentre lo leggevo mi si avvicinò un Sacerdote Venerando, era il Parroco del luogo, mo domandò che leggevo, io gli diedi il Bollettino, ei guarda, legge e restituendomelo mi disse: Ecco l'opera più necessaria pel paese e per tutta la popolazione, leggilo con attenzione e procura di trarne profitto.

Sì, cari soldati Robilantesi, leggetelo con attenzione il nostro Bollettino, vi tornerà gradito, vi farà rivivere tra noi, e sarà dolce, soave conforto in mezzo al dolore causato dalle sofferenze causate dalla guerra, dalla lontananza dei vostri cari.

Il Dio della pace, il Dio della misericordia e di tutte le consolazioni, tutti vi benedica e vi custodisca; vi preservi da ogni pericolo per l'anima e per il corpo e presto vi riconduca a riabbracciare i vostri cari.


Promozione

Nel Bollettino Militare del 27 settembre scorso abbiamo letto con compiacimento la promozione a Tenente Colonnello del cav. Vittorio Guerinoni, che conta nel nostro paese parenti, amici ed ammiratori.

Richiamato sotto le armi al principio della guerra in qualità di Capitano del 2° alpini, è ora addetto al comando di un battaglione a Monfalcone.

Al neo Ten. Colonnello, di cui conosciamo l'instancabile operosità e la grande modestia, le nostre più vive felicitazioni.


Mutilato di guerra.

Con piacere vedemmo tornare tra noi il soldato Caraglio Luigi di Giovanni (Tetto Ciapel) della classe (mancante) monte Rombon, venne trasportato ad un ospedaletto da campo, ove l'8 novembre dovette sottostare alla dolorosa amputazione della gamba destra. Passò poi in vari ospedali (Cividale, Milano, Moncalieri), ed ora ottenne tre mesi di convalescenza. A lui di cuore auguriamo che la gamba presto sia completamente rimarginata e che il Governo gli sia largo in riconoscenza, assegnandogli una pensione che, per quanto è possibile, ricopra il suo grande e doloroso sacrifizio.


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La Voce del Parroco - Anno IV, n. 12, Dicembre 1917

CRONACHETTA PARROCCHIALE
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Carissimi Parrocchiani,

L'ora presente è certamente dolorosa assai.

Un nemico formidabile ha già invaso parte del territorio della nostra diletta Italia e avanza con propositi minacciosi. Ma noi non rattristiamoci come coloro che non hanno speranza. Sempre nel corso dei secoli si succedettero le guerre e Dio le permise a rinsavimento delle generazioni. Quando queste a Lui si piegavano con la penitenza e la preghiera, sorrideva la pace. Orbene anche noi, con l'osservanza della legge di Dio, con la preghiera, con penitenze, con la sofferenza paziente delle nostre disgrazie, dobbiamo placare la giustizia di Dio, offesa coi nostri disordini. Cessi tra noi il disprezzo e l'indifferenza nella religione, si allontani il rispetto umano nelle pratiche di devozione, si santifichi il giorno del Signore, la domenica e si viva cristianamente.

I nostri cari soldati soffrono i disagi della guerra, le ferite nei loro corpi, le trepidazioni negli animi, versano il sangue, incontrano la morte per compiere il proprio dovere per la salvezza della Patria. E noi che dobbiamo fare? Dobbiamo ubbidire al nostro veneratissimo vescovo, quindi innalzare fervide preghiere al Signore e colla penitenza, colle opere buone e colla frequenza ai SS. Sacramenti implorare da Dio sulla Italia nostra l'abbondanza delle celesti benedizioni, conforto e aiuto ai tribolati, incolumità e libertà alla patria ed al più presto la vittoria e la pace.

Oh! la pace con tutte le gioie intime e famigliari che l'accompagnano, venga presto a regnare tra noi!

Il Bambino Gesù apporti a noi tutti le sue benedizioni e tra queste, la più desiderata, la sospirata pace.

Buone feste natalizia a tutti, buon fine ed ottimo principio del nuovo anno, ma in modo particolare il mio più cordiale augurio a Voi, o miei cari e valorosi soldati.


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La Voce del Parroco - Anno V, n. 1, Gennaio 1918

Sul campo dell'onore.

Venne comunicata al nostro Sindaco la dolorosa notizia della morte del soldato Giordano Andrea di Andrea della frazione Agnelli tetto Sacun, appartenente alla classe 1885. Morte avvenuta il 7 u. s. novembre sul campo dell'onore in seguito a ferite.

Alla vedova desolata Liberata Dalmasso, ai tre fanciulli orbati, in troppo tenera età, dell'amato padre, ai genitori piangenti, ai parenti tutti le nostre vivissime condoglianze.

Al prode, valoroso soldato che pel bene della Patria sacrificava la sua preziosa esistenza il suffragio delle nostre preghiere.


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La Voce del Parroco - Anno V, n. 4, Aprile 1918

Miei cari e valorosi soldati,

È da lungo tempo che ardentemente desidero di vedervi tutti, e vedervi raccolti nella nostra cara e bella Chiesa Parrocchiale per farvi sentire la mia parola di padre e pastore delle Anime vostre, per invitarvi a cantare l'Inno del ringraziamento. - Questa grande consolazione per ora non è ancora concessa, nè a me nè a voi, ma speriamo, confidiamo, innalziamo al Cielo fervide preghiere, e il nostro Dio, che è il Dio della pace, appagherà certamente i nostri voti.

Intanto permettete che il nostro Bollettino , nell'occasione delle Feste Pasquali, vi porti i miei ricordi, leggeteli, fatene tesoro, sono parole di un padre che molto vi ama e sempre vi ricorda.

1. Pregate. Credete pure, tutti i grandi soldati hanno pregato. Nella preghiera, nell'invocazione umile e fidente a Dio, alla Madonna, ai Santi vostri protettori troverete luce e forza per affrontare gli invincibili sacrifizi che vi occorre fare.

2. Non offendete il Signore. In nessun modo. Egli solo vi può consolare, sostenere e salvare. Tenetevi dunque propizio il Signore e schivate ogni sua offesa.

3. Mettete la vostra vita nelle mani di Dio. E poi dite al Signore che sperate che Egli nella sua bontà e potenza ve la vorrà salvare e conservare, per le preghiere dei vecchi genitori, per l'innocenza dei vostri bimbi. Del resto siate anche disposti col suo aiuto a fargliene sacrifizio, per avere in compenso la vita eterna sempre gloriosa e felice con Lui in Paradiso.

4. Conservatevi diligentemente in grazia di Dio. Se potete, confessatevi, fate Pasqua: se no fate frequenti atti di contrizione. Guardate in faccia alla morte con cuor impavido e valoroso, ma non dimenticate che essa, se viene, vi porta ai giudizi eterni di Dio, e tenetevi perciò preparati a tutto.

5. Volendo offrire a Dio voti per ottenere l grazia di andare salvi negli scontri pericolosi, ricordatevi che il miglior voto che potete offrire al Signore è appunto di promettergli una vita sinceramente e pienamente cristiana, perchè se Dio ha permesso questi terribili guai, si è appunto per richiamare gli uomini sulla via della Religione.

Ascoltate, o carissimi, questi brevi consigli.

Essi non vi susciteranno malinconia e timore, anzi vi infonderanno calma, fortezza e coraggio.


Sul campo dell'onore.

È pervenuta al nostro Sindaco la triste notizia della morte del soldato Dalmasso Bartolomeo fu Pietro (della Frazione Vermenera - Tetto Gialà) appartenente alla classe 1897, morte avvenuta il 20 dicembre 1917, in seguito a ferite riportate combattendo.

Ad onore del valoroso caduto ecco quanto scrive il Colonnello al Sindaco: "Voglia far gradire alla famiglia le condoglianze vivissime di tutto il Reggimento, che riterrà a proprio onore l'avere avuto nelle sue file il bravo soldato che fece sacrificio della giovine esistenza per i nuovi destini dell'Italia. Si confortino i genitori e i parenti tutti pensando che il loro figlio caro, il loro congiunto è morto compiendo il proprio dovere, fulgido esempio dell'amor patrio".

Alla madre desolata, fratelli, sorelle e parenti tutti le nostre vivissime condoglianze.

Al valoroso caduto dona presto, o Signore, l'eterno riposo.

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La Voce del Parroco - Anno V, n. 5, Maggio 1918

Sul campo dell'onore.

Un'altra dolorosa notizia è giunta tra noi. Il soldato Consolino Biagio fu Nicolao e di Maria Giordano (Tetto Laman), appartenente alla classe 1886, moriva in combattimento il giorno 18 u. s. marzo. Sulla sua tomba deponiamo il suffragio delle nostre preghiere.

Alla madre desolata, ai fratelli, sorelle e parenti tutti presentiamo le nostre più vive condoglianze.

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La Voce del Parroco - Anno V, n. 6, Giugno 1918

Sul campo dell'onore.

Il 14 u. s. maggio ricevemmo un altro doloroso annunzio. Il soldato Sordello Giov. Antonio di Giuseppe e della fu Anna Giordano, vedovo di Ceratto Anna, appartenente alla classe 1885, il 25 giugno 1917 sacrificava per l'onore e la grandezza della Patria, la sua preziosa esistenza presso il Monte Ortigara. Lascia orfano un povero bimbo che conta appena 20 mesi.

Le nostre condoglianze vivissime ai desolati parenti e le più fervide preghiere in suffragio del valoroso caduto.

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La Voce del Parroco - Anno V, n. 7, Luglio 1918

Altre vittime della guerra.

Dobbiamo registrare due nuove vittime per la grandezza della Patria.

Giordano Giacomo di Francesco e Caterina Giordano della Frazione Agnelli, Tetto Sordello, appartenente alla classe 1895, Battaglione mitraglieri, moriva all'Ospedale di Lodi il giorno 7. u. s. giugno. Al letto di morte ebbe il conforto d'abbracciare i genitori che premurosi accorsero a riceverne l'ultimo respiro. Erano appena tre mesi che rivestiva la divisa militare e mentre stava per recarsi al fronte, una polmonite quasi fulminante lo chiamava al Cielo.

Giordanengo Antonio fu Giacomo e di Pettavino Anna (Tetto Pettavino sottano) appartenente alla classe 1894, alpino, colpito da bronco-polmonite in seguito ad influenza, moriva all'Ospedale di Grosso (Provincia di Sondrio) il giorno 14 u. s. giugno.

Ai desolati genitori, fratelli, sorelle e parenti tutti le nostre vivissime condoglianze ed in suffragio dei cari estinti innalziamo fervide preghiere.

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La Voce del Parroco - Anno V, n. 11, Novembre 1918

Nuova vittima per la grandezza della Patria.

- Vallauri Giacomo Antonio fu Gio. Battista e di Pettavino Rosa (Tetto Pettavino sottano) appartenente alla classe 1885, dopo due anni di residenza a Colico, colpito da polmonite e poscia da meningite, ricoverato nell'Ospedale di riserva di Lecco, dopo pochi giorni di dolorosa malattia, confortato da tutti i conforti religiosi, moriva il giorno 3 u.s. ottobre. Avvisati telegraficamente, subito accorsero lo zio Fiorenzo e la cognata Anna Giordanengo, ma il valoroso soldato già aveva fatto il sacrificio della sua vita. I parenti rimirarono per l'ultima volta le sembianze del caro estinto e piangendo l'accompagnarono al Camposanto.

Alla madre desolatissima, ai fratelli e parenti tutti le nostre vivissime condoglianze, al caro Defunto il suffragio delle nostre fervide preghiere.

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La Voce del Parroco - Anno V, n. 12, Dicembre 1918

Ultime vittime per la grandezza della Patria.

- Oggero Donato di Gio. Maria e di Lucia Giraudo (Malandrè, Tetto Paciara soprano), appartenente alla classe 1892, dopo 6 anni di servizio, colpito da forte polmonite, moriva all'Ospedale di Colico il giorno 19 u. s. ottobre. Accorsero premurosi i genitori, ma il caro figlio, il valoroso soldato, già aveva fatto il sacrificio della sua vita.

Maccario Giacomo Antonio di Francesco e della fu Margherita Pettavino (Tetto Pettavino sottano) appartenente alla classe 1892, colpito egli pure da forte polmonite moriva all'Ospedale di Cremona il giorno 26 u. s. ottobre. Accorsero pure il padre e la sorella Margherita, ma non ebbero più la consolazione di vederlo.

Risso Donato di Giacomo e di Giovanna Giordanengo (Tetto Marlitun), appartenente alla classe 1898, caduto prigioniero il 13 dicembre 1917, rimpatriava il 12ettembre 1918, perchè inabile al servizio militare, venne ricoverato all'Ospedale di Nervi ed il 27 u. s. ottobre sacrificava per la Patria la sua preziosa esistenza.

Dalmasso Silvio fu Donato e di Maddalena Abellonio (concentrico), appartenente alla classe 1899, colpito da menengite, moriva nella vicina Francia, all'Ospedale di Marsiglia, il giorno 1 novembre u. s.

Giordanengo Giuseppe di Donato (S. Anna, Tetto Teulin), appartenente alla classe 1898, ferito il 13 u. s. agosto, veniva ricoverato all'Ospedale da campo presso Brescia, e traslocato poscia all'Ospedale Civile di Piacenza moriva il giorno 14 novembre. Accorsero i desolati genitori, ma il caro Giuseppe già era morto.

Ai genitori desolatissimi, ai fratelli, ai parenti tutti le condoglianze nostre vivissime, ai valorosi e cari defunti il suffragio delle nostre fervide preghiere.

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La Voce del Parroco - Anno VI, n. 1, Gennaio 1919

Altre quattro vittime per la grandezza della Patria.

Giordano Giacomo di Giacomo e di Bottero Caterina (Ciapel), appartenente alla classe 1898, dopo 18 mesi di servizio, il giorno 3 u. s. dicembre moriva all'Ospedale di Trieste, in seguito a bronco polmonite.

Giordano Nicolao di Giacomo e di Giordano Margherita (Agnelli), appartenente alla classe 1900, anch'egli colpito da grave polmonite moriva all'Ospedale di Genova il 6 u. s. dicembre.

Dalmasso Lorenzo di Donato e di Maria Vola, appartenente alla classe 1892, in seguito a polmonite quasi fulminante moriva all'Ospedale d'Ivrea il giorno 28 u. s. ottobre. Accorsero la madre e la sorella Margherita, ma non ebbero più la consolazione di vederlo.

Angelo Pasqualino di ignoti, affigliato dai coniugi Giordano Battista ed Anna Barberis (Barme) classe 1894. Appena tornato dall'Austria, colpito da bronco polmonite, dopo pochi giorni di gravi sofferenze moriva all'Ospedale di Bologna il 29 u. s. novembre.

Ai desolati genitori, ai fratelli e parenti le condoglianze più vive; ai soldati valorosi che sacrificarono la loro preziosa esistenza pel bene della Patria, il suffragio delle nostre preghiere.

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La Voce del Parroco - Anno VI, n. 2, Febbraio 1919

Per la grandezza della Patria

Galfrè Giovanni di Battista e di Maria Pellegrino (Tetto Cicet) classe 1890, dopo quasi otto anni di laborioso servizio, colpito da polmonite, moriva il 24 dicembre 1918 all'Ospedale da Campo O 21. Al valoroso soldato, all'ottimo giovane che copriva nella nostra Parrocchia la carica di Priore della Compagnia dei Figli, il suffragio delle nostre preghiere; ai desolati genitori, fratelli, sorelle e parenti le nostre vivissime condoglianze.

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La Voce del Parroco - Anno VI, n. 3, Marzo 1919

Per la grandezza della Patria

Giordanengo Donato di Michele e di Rabbia Onorata (Malandrè, Tetto Gianet), classe 1898, dopo due anni di servizio, ritornato prigioniero dall'Austria, il 30 u.s. novembre, colpito da bronco polmonite, moriva il 9dicembre all'Ospedale Montebello Trieste. Ai desolati genitori, fratelli, sorelle e parenti le nostre più sentite condoglianze; al prode soldato il suffragio delle nostre preghiere.

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La Voce del Parroco - Anno VI, n. 4, Aprile 1919

Per la grandezza della Patria

Marchisio Giuseppe di Paolo e Bodino Marianna (Tetto Morione), classe 1898, dopo diciotto mesi di laborioso servizio, colpito da bronco polmonite, consolato dalla vista dei cari genitori, moriva all'ospedale da campo di Schio il giorno 4 u. s. marzo. Ai genitori desolati, ai parenti tutti le nostre sentite condoglianze; al soldato valoroso il suffragio delle nostre preghiere.


Elenco dei nostri cari soldati robilantesi, già prigionieri, ch'ebbero la grande consolazione di riabbracciare i loro cari.

- 1. Oggero Giuseppe di Donato (Slun-Malandrè)
- 2. Giordano Giacomo di Bartolomeo (Montas, Tetto Lichinet)
- 3. Giordano Giorgio di Giacomo (Barme)
- 4. Giordano Beniamino di Bartolomeo (Tetto Caminet sottano)
- 5. Dalmasso Giuseppe di Onorato (Malandrè, Tetto Bellom)
- 6. Sordello Giacomo fu Donato residente in Francia
- 7. Landra Bartolomeo fu Dalmazzo (Concentrico)
- 8. Dalmasso Giacomo (Topa)
- 9. Maccario Giuseppe di Giovanni (Malandrè, Tetto Gianet)
- 10. Giordano Donato di Bartolomeo (Prineta)
- 11. Dalmasso Antonio di Giovanni (Snive)
- 12. Giordano Giuseppe fu Lorenzo (Negro)
- 13. Caraglio Carlo di Giovanni (Ciapel)
- 14. Sordello Giuseppe (Tetto Violetta)
- 15. Pettavino Donato fu Giacomo (Tetto Marlitun)
- 16. Romana Nicola (Tetto Violetta)
- 17. Giordanengo Bartolomeo fu Bernardo ((Montas, Tetto Bellom)
- 18. Martini Giacomo fu Pietro (Tetto Fantino)
- 19. Dalmasso Giuseppe di Nicolao (Montas, Tetto Carlet)
- 20. Giordano Andrea di Bernardo (Malandrè, Tetto Fedel)
- 21. Giordano Michele fu Pietro (Scaraboi)
- 22. Vallauri Antonio fu Battista (Tetto Massa)
- 23. Chirio Giovanni (Malandrè, Tetto Chirio)
- 24. Dalmasso Ciola (Malandrè, Tetto Chirio)
- 25. Giordano Donato di Giovanni (Montas, Tetto Porte)
- 26. Giordano Pietro di Giovanni Brocia (Tetto Marciandun)
- 27. Giordano Natale di Donato (Tetto Gerbino)
- 28. Giordano Giuseppe di Bartolomeo (Negro)
- 29. Carletto Donato di Maddalena (Tetto Marciandun)
- 30. Giordano Giovanni fu Battista (Tetto Massa)
- 31. Giordano Pietro di Pietro (Petulina)
- 32. Consolino Donato di Giuseppe (Tetto della Fontana)
- 33. Giordanengo Alessio di Matteo (Biasun-Vermenera)
- 34. Giordano Giovanni di Bartolomeo (Negro)
- 35. Giordano Agostino fu Lorenzo (Negro)
- 36. Dalmasso Domenico di Giuseppe (Malandrè, Tetto Tinti)
- 37. Dalmasso Giuseppe di Giuseppe, residente in Francia
- 38. Consolino Giovanni di Giuseppe (Ciapel)
- 39. Martini Giacomo di Donato (Pumera)
- 40. Barberis Edoardo di Luigi
- 41. Dalmasso Giorgio di Sebastiano (Snive)
- 42. Sordello Donato di Antonio (Tetto Barica)
- 43. Bottero Onorato di Giovanni (Montas, Tetto Bas)
- 44. Martini Angelo (Cornù)
- 45. Bodino Donato di Antonio (Snive)
- 46. Dalmasso Donato di Giacomo (Malandrè, Bep. Din)
- 47. Giordano Simone di Antonio (Piulota)
- 48. Oggero Lorenzo di Donato (Slun-Malandrè)
- 49. Galfrè Carlo fu Giovanni (Cicèt)
- 50. Giordano Giovanni (Marin)
- 51. Romano Antonio Lorenzo (Tetto Violetta)
- 52. Conte Francesco fu Matteo, residente in Francia.

Morti prigionieri.

- 1. Sordello Agostino di Bartolomeo (Mori)
- 2. Giordano Onorato di Onorato (Tetto Bernardo)
- 3. Landra Giuseppe (Cuscè)
- 4. Giordano Biagio di Matteo (Vermenera)
- 5. Giordano Michele di Andrea (Tetto Barberis)
- 6. Bottero Michele di Giovanni.

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La Voce del Parroco - Anno VI, n. 6, Giugno 1919

Le cifre delle perdite
dell'Esercito Italiano in guerra

Una pubblicazione ufficiale del Governo permette di stabilire esattamente quali furono le perdite sofferte durante la guerra dall'Esercito Italiano dal 23 maggio 1915 all'11 novembre 1918. Ecco come sono riassunte:

Morti per fatto di guerra: 330.000 - Morti per malattia: 130.000 - Prigionieri: 520.000 - Feriti: 900.000 - Ammalati: 2.400.000. -Perdite totali: 4.280.000, delle quali circa 1.550.000 definitive (cioè 400.000 morti, 520.000 prigionieri; 570.000 riformati e riformandi in seguito a ferite o malattie); circa 300.000 convalescenti recuperabili e 2.430.000 recuperati.

Perdite distinte in ufficiali e truppa. Ufficiali morti: 15,360; feriti 33.350: prigionieri 18.730; - Truppa morti: 412.650; feriti 913.290; prigionieri 550.480.

Perdite della Marina. I militari della Marina morti in guerra sono stati 3169; i feriti in guerra 2936; i feriti in azioni terrestri 1030; in azioni navali 1900; i rimasti invalidi 309.

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La Voce del Parroco - Anno VI, n. 10, Ottobre 1919

All'ombra della Croce

Il soldato Giordano Giuseppe di Stefano e di Clara Giordano, della Frazione Agnelli (Tetto bunasera), appartenente alla classe 1893, dopo aver superati tanti pericoli nei suoi sei lunghi anni di servizio, alla vigilia del desiderato ritorno alla casa paterna, il giorno 3 u. s. settembre, colpito da paralisi cardiaca, moriva all'Ospedale di Padova.

Al caro e valoroso soldato il suffragio delle nostre preghiere. Ai desolati genitori, ai parenti tutti le nostre vivissime condoglianze.

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