2007: l'anno delle mele


2008: l'anno della tanta neve a dicembre


2009: l'anno dei funghi


2012: l'anno del freddo intenso a febbraio


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2007: l'anno delle mele

Sicuramente ricorderemo il 2007 come "l'Autunno delle mele". Alberi carichi e tanti frutti, peccato che per le mele biologiche, nel mio caso tutte, non riesca a conservarle, soprattutto per le varietà piantate da pochi anni. Diverse sono le vecchie cultivar: mia madre mi diceva si chiamassero "Regine", "Carpëndù" , alberi vecchi, di almeno 80 anni: in questo caso si conservano meglio, patiscono meno le "infestazioni".

Ma parliamo del vino, quello di mele, era comune da noi, bevuto d'autunno, con i moundai (caldarroste). Lo davano persino a noi bimbi, doveva essere davvero "poco più alcolico dell'acqua!"

Quest'anno il vino di mele si poteva fare, stante la quantità della materia prima. Ho provato a chiedere una ricetta a Giacomo Giordanengo (classe 1928 - Jacou chot - Tetto Chiappello - Robilante), che mi ha detto:

"Prendevamo le mele, le grattavamo in un tino, una ad una, poi le passavamo al torchio e le lasciavamo a macerare per 8 giorni. In seguito filtravamo il succo, oppure c'era chi lo metteva nelle damigiane senza filtrarlo e poi imbottigliava il prodotto, scartando il fondo".

Pensandoci bene, c'era un proverbio che diceva che per fare il vino ci sono 100 modi diversi, ma c'è chi ne conosce 101!

Saggezza antica.

Sarebbe utile sentirne altre versioni: qualcuno ne conosce? Scriveteci: limodoro@libero.it

Novembre 2007

Mario Dalmasso

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2008: l'anno della tanta neve a dicembre

Tanta neve così, tutta insieme e a dicembre gli anziani non la ricordavano da tempo.

Qualche dato per non dimenticare: durante l'inverno 2008/2009, inverno comunque particolarmente nevoso, son scesi alla stazione di rilevamento manuale del Parco delle Alpi Marittime ad Entracque (900 m.s.l.m.) un totale di neve cumulata al suolo di 615 centimetri.

Ben 300 son scesi però nel fine settimana prima del Natale 2008, interrompendo comunicazioni e isolando abitati, con copiose valanghe. E, dice un vecchio proverbio, la neve "decembrina" dura fino alla "prima" (primavera)!

Ecco un filmato postato da Matteo Bacchetta del Centro Sociale Buzzi Unicem.

Mario Dalmasso

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2009: l'anno dei funghi

Eccezionale annata per i funghi, il 2009. Soprattutto nei mesi di settembre e di ottobre, complici le piogge, l'umidità e i giorni soleggiati, sono apparsi una quantità notevole di "carpofori fruttiferi" (semplicemente "i funghi"), un po' dappertutto.

Una gioia per gli occhi, un'esplosione di colori, di forme, di dimensioni, da lasciare allibiti.

Nella sezione "Natura" proponiamo una carrellata di foto, che rendono solo in minima parte, il mondo dei funghi esploso nel passato 2009.
Con un'avvertenza, non intendiamo certamente essere esaustivi delle specie presenti, si tratta soltanto di un piccolo ricordo, un fissare per immagini, un giocare colle forme e coi colori, un pensare a come è "piena" la natura che ci sta intorno.

Gennaio 2010.

Mario Dalmasso.

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2009: l'anno del freddo intenso a febbraio

Inverno povero di neve il 2011/2012.

Nulla a che vedere con il 2006/2007 beninteso, dove, sempre alla stazione di rilevamento manuale ad Entracque Parco Alpi Marittime (900 m.s.l.m.) erano scesi 87 centimetri di neve cumulata durante TUTTO l'inverno!
Comunque nel 2011/2012 il totale della neve caduta si è fermato a 225 centimetri, sotto la media del luogo, stimata sui 350/400 centimetri annui.

Ma è stato il freddo intenso a farla da padrone e da ricordare. I primi 15 giorni di febbraio 2012 il termometro segnava "sottozero fisso", notte e giorno. E non un sottozero appena accennato, normale per la stagione. Medie costanti di -13°C, con punte di - 17°C - 20°C. E con poca neve al suolo per giunta!

Una disgrazia per la natura non protetta dal manto bianco, una copertura naturale ed efficace per mirtilli e rododendri, che, probabilmente, quest'estate patiranno la "botta" di freddo, magari fruttificando meno.

Mario Dalmasso.

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